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Rotonda: addio a Giovanni Pandolfi, uomo del popolo che sconfisse i poteri forti. Il primo ad opporsi alle trivellazioni

3/09/2025



La politica divide quasi sempre ma ci sono anche eccezioni perché, alla fine, la storia la fanno gli uomini con le loro idee anche quando vengono dimenticate, se non addirittura stravolte, nel volgere di pochi anni. A Giovanni Pandolfi, a prescindere dagli schieramenti e dalle convinzioni, viene riconosciuto un ruolo da grande protagonista non solo per quanto riguarda Rotonda, ma anche la Basilicata. Un uomo del popolo e di sinistra sempre rispettoso degli avversari politici e pronto a tendere la mano a chiunque fosse in difficoltà. Ovviamente non sempre si riesce ad aiutare tutti, né si può pensare di non commettere mai errori, ma quando stima ed ammirazione sono generali e sinceri, allora significa aver lasciato il segno poiché passione ed impegno per il suo territorio gli vengono riconosciuti all’unanimità. Giovanni Pandolfi si è spento ieri pomeriggio, dopo diversi giorni di ricovero all’ospedale di Lagonegro. Una triste notizia per Rotonda, ma non solo come dimostrano i tanti messaggi di cordoglio. Classe 1937, dopo la prima esperienza da consigliere Comunale (1965-1970) fu sindaco di Rotonda dal 1970 al 1993 e, poi, dal 2004 al 2014, nel mezzo, nella sesta legislatura, tra il 1995 e il 2000, è stato consigliere e vicepresidente del parlamentino lucano nonché assessore regionale all'Ambiente nella Giunta Dinardo. Ricordato da tutti come un grande uomo ed identificato anche come un vero politico: bandiera socialista prima ed esponente di spicco dei Verdi, poi.


In così tanti anni di carriera sarebbero davvero innumerevoli i progetti di cui parlare ma, in particolare, in Consiglio regionale fu il primo ad opporsi alle trivellazioni in Val d’Agri, tanto da scriverci anche un libro dal titolo “La Basilicata non si buca”. Le sue battaglie in difesa dell’ambiente sono state molteplici come dimostra la nascita dell’Ente Parco Nazionale del Pollino nel 1993, di cui fu indiscusso artefice. E fu proprio grazie al suo impegno che una sede - allora l’unica - deve rimanere a Rotonda.


Da primo cittadino, le sue battaglie più recenti risalgono agli inizi del nuovo millennio contro le attività della Centrale del Mercure ed Acquedotto Lucano, entrambe vinte anche se poi quella sull’impianto a biomasse andò a finire diversamente, ma quando lui non era più in carica. Invece, per quanto riguarda la gestione pubblica dell’acqua, grazie alla sua caparbietà, ancora oggi Rotonda è l’unico Comune lucano - e tra i pochi in Italia - a gestire la risorsa in autonomia.



Un vulcano di idee, l’intraprendenza e la tenacia tra le sue principali prerogative. Un esempio su tutti la seconda laurea - magistrale e, con tutto il rispetto, non della terza età - in Giurisprudenza, nel 2018, a quasi 81 anni, presso l’Università di Cosenza con una tesi in diritto amministrativo sulle “Società in House”. Nel 1975 si era già laureato in Economia e quando si parlava di atenei era solito scherzare, affermando che «nemmeno lì mi hanno mai bocciato».


Umorismo ed ironia non mancavano mai: all’Unical, alla presidente della Commissione di laurea che, vista l’età, si complimentava con lui per lo spirito, rispose semplicemente «sono entrato nella quinta ventina».


Il funerale verrà celebrato domattina, alle ore 10,30, nella Chiesa Madre di Rotonda. La camera ardente verrà allestita oggi pomeriggio nella cappella cimiteriale.


 


Gianfranco Aurilio


Lasiritide.it




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