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Cure essenziali, Basilicata arretra: solo tre Regioni del Mezzogiorno promosse

3/09/2025



Il 2023 segna un anno difficile per la sanità lucana. La Basilicata, infatti, perde ben 19 punti rispetto al 2022 nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), facendo registrare uno dei peggiori arretramenti a livello nazionale. Un passo indietro che la fa retrocedere tra le Regioni inadempienti, dopo aver superato la soglia minima l’anno precedente. A certificare la battuta d’arresto è la Fondazione Gimbe, che ha analizzato i dati del Ministero della Salute contenuti nella Relazione 2023 sul monitoraggio Lea.
Il quadro nazionale non è più rassicurante: solo 13 Regioni italiane rispettano gli standard minimi, lo stesso numero del 2022, ma con variazioni importanti. Otto territori peggiorano, tra cui Lazio (-10), Sicilia (-11), Lombardia (-14) e, appunto, Basilicata (-19). Sul fronte opposto emergono Calabria (+41) e Sardegna (+26), entrambe in forte risalita e, insieme a Puglia e Campania, uniche realtà meridionali adempienti.
Nel Sud Italia, dunque, la Basilicata appare in controtendenza rispetto al progresso di alcune Regioni confinanti. Se la Puglia mantiene livelli paragonabili a quelli del Nord e la Campania riesce a raggiungere la sufficienza, la retrocessione lucana conferma la fragilità di un sistema sanitario che fatica a garantire uniformità di prestazioni.
Per Gimbe, il problema resta strutturale: la distanza tra Nord e Sud non si riduce, anzi si amplia, e la qualità dell’assistenza continua a dipendere troppo dalla Regione di residenza. Un segnale d’allarme che, nel caso della Basilicata, suona ancora più forte. Di seguito le tabelle








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