Serie D/H: Francavilla sconfitto di misura ad Andria
3/11/2024
Nella trasferta del “Degli Ulivi”, il Francavilla è rimasto in partita fino alla fine, ma al triplice fischio ha dovuto piegarsi ad una lanciatissima Fidelis Andria che, grazie alla rete di Da Silva nel primo tempo, ha ottenuto il quinto successo di fila. Per i lucani si è tratto del primo ko subito e del primo gol incassato lontano dal Fittipaldi.
I padroni di casa partono bene e Kragl su punizione scalda subito i guantoni di Prisco. Poco dopo, su tiro dalla bandierina, è Maddaloni a sollecitare i riflessi dell’estremo difensore. Gli ospiti bussuano per la prima volta con Bastianelli che incorna fuori. Ma, al 17', Fantacci vede Da Silva, che di testa sblocca il risultato. Lo stesso attaccante brasiliano ci riprova subito a giro, pallone di poco a lato e si va all’intervallo con i leoni avanti di un gol.
Nella ripresa Francavilla più intraprendete, ma la Fidelis ha più spazi. Da un angolo spunta Babaj e difesa che si salva sulla linea. L’esterno ci riprova in diagonale al termine di una rapida ripartenza, Prisco si salva in due tempi. Babaj è il più attivo dei suoi e al 20’ sfiora il sette su punizione. Mister Nolè, di ritorno dopo i 4 turni di squalifica, ricorre ai cambi e tenta il tutto per tutto aumentando il potenziale offensivo mandando in campo Romano e Punzo, Scaringella risponde rinforzando il centrocampo con Lamonica. I sinnici premono con maggiore decisione e proprio Romano sfiora il pari in girata su cross dello stesso Punzo, ma Esposito è attento.
Nella fila biancazzurre è il solito Babaj a suonare la carica, ma sulla sua strada trova ancora un grande Prisco che devia la sua conclusione all’angolino. Prima del triplice fischio il portiere rossoblu si ripete ancora sull’attaccante classe 2004 e, poi, su un tiro a colpo sicuro di La Monica ma finisce con la vittoria dei pugliesi.
Dopo questa sconfitta, Coppola e compagni rimangono fermi in classifica a quota 10 ma ancora sopra la play-out.
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi
Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua