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Gli 80 anni di 'Totonno' Di Biase, monumento del calcio di Moliterno |
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30/12/2024
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| Ottanta (e passa) gol li avrà realizzati di certo quando scendeva in campo. Intanto, ha raggiunto (che bellezza!!!) il traguardo delle ottanta primavere Antonio (“Totonno”) Di Biase (a sinistra nella foto), il monumento in assoluto, la più alta espressione nella storia del Moliterno calcio . Piedi buoni e qualità tecniche che di certo non l’ avrebbero fatto sfigurare in tornei di categorie maggiori, Di Biase, a parte una parentesi nel Sassano, in Campania, ha indossato per oltre una ventina di campionati la maglia rossoblu fra gli anni sessanta e settanta. Non giocava, lui inventava il gioco (che è tutto un altro mestiere), stava in campo solo per tenere la palla ed infiocchettarla di delizie, inoltre calciava delle punizioni con le se stessa facilità (e amore) con cui una madre chiama il figlio. Un giocatore-bandiera come Di Biase è merce rara, rarissima nel calcio dilettantistico di oggi (ma a dire il vero pure in quello dei professionisti), a Moliterno quando gli ex-compagni di squadra o chi l’ha visto giocare ne raccontano i trascorsi sembra che si accenda uno schermo e lì magie, diavolerie, gol rievocati acquistano la natura di un passato sempre presente. Per Moliterno rimare (rimarrà) un meraviglioso segnalibro quella maglia rossoblu numero dieci che cantava la palla e la cullava, e la palla benevolmente ricambiava con sentimento. Merita una festa di popolo “Totonno” Di Biase, il capitano per eccellenza, il suo calcio estroso serba le stimmate di un romanzo (un bel romanzo) che non si smette di andare a (ri)sfogliarlo nelle sue pagine più intense.
Mimmo Mastrangelo |
CRONACA
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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