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Sequestrati crediti d'imposta illeciti relativi a investimenti nel mezzogiorno per un valore di 31 milioni di euro |
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14/11/2024 |
| Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato crediti d'imposta per un totale di 31 milioni di euro, emessi dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord. Si tratta di crediti legati agli "investimenti nel Mezzogiorno", introdotti dalla legge 208/2015, che prevedono agevolazioni fiscali per le imprese che acquistano beni strumentali destinati a strutture produttive nelle regioni del Sud Italia, tra cui Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo. Le indagini si sono concentrate sull'analisi dei "cassetti fiscali" di alcune aziende, già coinvolte in un'altra inchiesta sui crediti falsi legati al "SuperAce", un'altra agevolazione fiscale. Le verifiche hanno portato alla scoperta di 50 aziende, principalmente nelle regioni del Sud Italia, che avevano dichiarato investimenti mai effettuati. In alcuni casi, le imprese avevano simulato acquisti da una società londinese di software per creare blockchain aziendali, inserendo dati falsi per giustificare crediti d'imposta per importi anche superiori a un milione di euro. L'indagine ha identificato anche un amministratore di una di queste società, originario della Campania, che risultava irreperibile. Inoltre, le indagini hanno rivelato che alcune aziende avevano manipolato le operazioni, come la cessione di rami d'azienda, per trasferire i crediti a terzi e ottenere illeciti guadagni. Il valore di questi crediti era stato spesso ridotto rispetto al loro valore nominale, segno di un'origine illecita. A seguito delle indagini, 44 persone fisiche sono state indagate per truffa ai danni dello Stato e riciclaggio di denaro illecito. In risposta a questo, la Procura ha disposto il sequestro d'urgenza dei crediti per prevenire il loro utilizzo fraudolento. Questo intervento si inserisce in un'azione più ampia della Guardia di Finanza, che ha già impedito la circolazione di crediti fittizi per oltre 1,7 miliardi di euro, evitando un danno significativo per le finanze statali. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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