La campagna “Acque senza Veleni” di Greenpeace, condotta tra settembre e ottobre 2024, ha svelato un quadro inquietante sulla contaminazione da PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) nell’acqua potabile italiana. I PFAS, noti come "inquinanti eterni", sono composti chimici che persistono nell’ambiente e rappresentano un grave rischio per la salute. L’indagine, indipendente e senza precedenti, ha raccolto 260 campioni da 235 comuni, tra cui Potenza, Matera, Melfi e Policoro in Basilicata, per monitorare 58 sostanze, comprese molecole ultracorte come il TFA (acido trifluoroacetico). In Basilicata, i dati mostrano livelli significativi di contaminazione: Potenza registra un valore massimo di 15 ng/L per i PFAS e 56,6 ng/L per il TFA, mentre Policoro si attesta rispettivamente a 2,7 ng/L e 56 ng/L. Per il PFOA, Potenza raggiunge 6,3 ng/L contro i 2,7 ng/L di Policoro. Numeri che collocano la regione in una situazione di attenzione, anche se non tra le più critiche rispetto ad altre regioni italiane. A livello nazionale, il 79% dei campioni analizzati contiene almeno una sostanza PFAS, con solo il 21% privo di contaminanti. Tra le regioni con la contaminazione più elevata spiccano Veneto (95%), Emilia Romagna (95%) e Piemonte (90%). Greenpeace invita le istituzioni a mettere in atto misure concrete per ridurre l’inquinamento da PFAS, spingendo per un monitoraggio più capillare e per regolamentazioni più stringenti. Cliccado QUI potrai leggere il report con tutti i risultati
|