Si è svolta oggi a Viggiano, con la partecipazione del segretario Cgil Potenza, Emanuele De Nicola, l'assemblea dei delegati Fiom Cgil dell'indotto Eni per affrontare le questioni che riguardano la transizione energetica e il futuro dell'area nella post decarbonizzazione. Sono circa 1500 i lavoratori impegnati nell'indotto legato alle estrazioni petrolifere in Basilicata. "È necessario - afferma Giorgia Calamita, segretaria generale Fiom Cgil Basilicata - preservare l'occupazione e i siti produttivi e aprire un confronto con le compagnie petrolifere sull'avanzamento dei progetti no oil previsti dagli accordi con la Regione Basilicata.
Chiediamo pertanto che venga convocato quanto prima il tavolo della trasparenza per fare il punto sugli investimenti che i grandi player intendono fare per salvaguardare i posti di lavoro e dare un futuro alle industrie del settore nella transizione energetica, dove registriamo una totale assenza di politiche adeguate da parte della Regione Basilicata.
All'assemblea - continua Calamita - forte preoccupazione è stata espressa anche per quanto attiene alle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nella catena di appalti e subappalti, specie alla luce del tragico incidente che ha causato la morte di tre operai lucani impegnati nella manutenzione a Firenze. Come Fiom chiediamo maggiori investimenti nella manutenzione degli impianti, una maggiore attività ispettiva nei luoghi di lavoro e risorse da destinare alla tutela della salute e della sicurezza. Temi che chiediamo siano messi al centro del tavolo della trasparenza che ci auguriamo venga convocato a breve per dare risposte a questa nutrita platea di lavoratori preoccupata per il futuro e per la quale il presente si presenta assolutamente incerto". La salute e la sicurezza, il superamento del Jobs Act e l'abolizione del lavoro a cascata sono diritti di cui finalmente i lavoratori lucani potranno riappropriarsi andando a votare "si" ai quattro quesiti del referendum sul lavoro promosso dalla Cgil e ammessi dalla Corte Costituzionale, insieme al quinto quesito sulla cittadinanza. "I delegati - afferma Silvia Bubbico, segretaria della Cgil di Potenza impegnata nella formazione dei delegati per la campagna referendaria - sono già impegnati sui territori nei luoghi di lavoro per spiegare la necessità di recarsi alle urne per cancellare le leggi che creano precarietà e insicurezza".