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Grande commozione per la morte di Lea Pericoli, ‘la signora del tennis’ aveva origini lucane

5/10/2024



La scomparsa di Lea Pericoli ha lasciato un vuoto profondo nel mondo dello sport e dell’informazione. La “signora del tennis italiano”, morta a 89 anni, aveva origini lucane e, dal 2018, era cittadina onoraria di Laurenzana dove era nato il padre Filippo. Ma, oltre che tennista, è stata anche conduttrice televisiva, telecronista sportiva e giornalista.
Su richiesta del giornalista Angelomauro Calza, che nel 2018 aveva scoperto che Filippo Pericoli nacque il 23 dicembre 1905, appunto a Laurenzana, dove rimase per pochissimi giorni, senza farvi più ritorno. Sia anni fa, l’allora sindaco Michele Ungaro riferì che lei si era detta “commossa” per l’onorificenza anche se “le vicende della vita non le hanno mai consentito di potersi recare a Laurenzana”: paese, aggiunse il primo cittadino, “che porta sempre nel cuore e che le ritorna alla mente ogni qualvolta parla di suo padre Filippo”.
L’attuale sindaco, Giuseppe Trivigno, ha espresso le sue condoglianze dalla pagina social del Comune: “Ci addolora la notizia della scomparsa della tennista e giornalista Lea Pericoli - si legge - cittadina onoraria di Laurenzana. A nome dell’intera comunità, dell’amministrazione comunale e mio personale, esprimo profondo cordoglio e sincera vicinanza alla famiglia e alle persone a lei più care per questa grave perdita”.
Secondo quanto scoperto da Calza, Il nonno, Leonida Pericoli, classe 1873, ricevitore del registro originario di Ravenna, per il suo lavoro girò gran parte dell’Italia. E nel suo campo doveva essere anche autorevole, visto che giovanissimo, nel 1897, presso la Tipografia Ravignana di Ravenna, stampò i suoi ‘Appunti sugli scioperi’, un opuscoletto in cui analizzava le ricadute economiche degli scioperi sul tessuto economico dell’epoca.
Quello stesso anno fu destinato a svolgere la sua attività di alto funzionario dello stato in Basilicata, dove giunse insieme alla moglie, la ‘Gran dama’ Olinda Vallicelli, che era in attesa di un figlio che mise al mondo due giorni prima di Natale, il 23 dicembre, appunto a Laurenzana. Al bambino fu imposto il nome di Filippo Mariano Eugenio Salvatore, che visse in Basilicata per un periodo brevissimo, senza farvi più ritorno. Trent’anni dopo Filippo Pericoli ebbe una figlia, che chiamò Lea, forse abbreviazione del nome di suo nonno, Leonida.
Prima di dedicarsi al giornalismo, Lea ha dominato il tennis italiano tra il 1959 e i 1976 tanto da diventare la prima giocatrice azzurra per 14 anni, con 27 tricolori conquistati. Semifinalista agli Internazionali d'Italia nel 1967 e storica compagna di doppio di Silvana Lazzarino, era nata ad Addis Abeba il 22 marzo 1935, dove il padre si era trasferito in seguito alla Guerra d’Etiopia.
Innamorata del tennis sin da bambina, a 17 anni torna in Italia e decide di puntare sulla carriera tennistica dopo una vacanza in Versilia nel circolo dove insegnava il padre di Paolo Bertolucci. Pericoli aveva lottato contro due tumori, nel 1973 e poi nel 2012.
Famosa per la caparbietà e l’eleganza, Il 24 giugno 1974 ha esordito come giornalista su il Giornale, diretto da Indro Montanelli. La sua attività è proseguita per oltre un trentennio, come commentatrice televisiva di tennis. È stata sicuramente una delle prime donne a raccontare il tennis sulla carta stampata, in televisione o alla radio tanto da divenire uno dei volti più noti tra i commentatori, anche se poi sarebbe andata anche oltre la sola dimensione sportiva.
Ha recitato a fianco di Roberto Herlitzka in una puntata della miniserie televisiva Nucleo Centrale Investigativo del 1974. Ha presentato il quiz Paroliamo, in onda su Telemontecarlo nel 1977. Nel 1981 ha vinto il Telegatto per il programma radiofonico Carta Bianca, con Gianni Rivera e Nicola Pietrangeli. Ha condotto inoltre sulla Rai la trasmissione innovativa Caccia al tesoro, con la partecipazione di Jocelyn e Brando Quilici. È stata anche direttrice del torneo, intervistatrice ufficiale dei vincitori e promotrice degli Internazionali di Italia di Tennis. Nel sociale, invece, si ricorda il suo impegno a sostegno di prevenzione e cura dei tumori.
Commosso il ricordo di Nicola Pietrangeli, che ad Adnkronos ha definito come “una sorella” la Pericoli.
“Una signora fuori dal campo e dentro al campo da tennis”, il ricordo di Adriano Panatta, cui fa eco proprio Corrado Bertolucci: “a tratti abbiamo camminato insieme sui campi di tennis. Saluta il tuo maestro Gino”.

Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it


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