HOMEContattiDirettoreWebTvNewsNews SportCultura ed Eventi

 

 

Progetto Rete SGS FIGC Basilicata alla fase finale: domenica 30 giugno a Potenza

28/06/2024



Una domenica all'insegna dello sport e dell'inclusione attende la città di Potenza a partire dalle ore 17 fino alle 20 del 30 giugno 2024. Presso il campo Federale, si terrà la fase finale del torneo Progetto Rete SGS FIGC Basilicata, un'iniziativa straordinaria che mira a favorire l'integrazione sociale dei minori non accompagnati e rifugiati ospitati nei vari centri lucani del sistema SPRAR e SAI.

Il progetto Rete, parte integrante delle attività sociali del Settore Giovanile e Scolastico (SGS) della FIGC, si distingue per il suo impegno nello sviluppo di iniziative sportive che promuovono l'inclusione. Non solo campo, dunque, ma una fucina di sogni e speranze dove i ragazzi imparano l'arte del pallone affinando i princìpi dell’integrazione. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, sono stati numerosi i giovani in condizioni di disagio e marginalità coinvolti in allenamenti e partite sotto la guida esperta degli allenatori della Federazione.

In Basilicata, ben 16 centri hanno aderito al progetto, accogliendo questi ragazzi in comunità di alloggio, case famiglia e strutture di accoglienza situate a Lavello, Rionero, Ripacandida, Pescopagano, Ferrandina, Salandra, Irsina, Gorgoglione, Tursi, Policoro, San Severino Lucano, Rivello, Missanello, Gallicchio, Sant'Arcangelo e San Chirico Raparo. Questi centri hanno lavorato incessantemente per offrire ai giovani un ambiente sicuro e stimolante, dove il calcio diventa un veicolo di crescita personale e collettiva.

Le squadre sono state divise in quattro gironi territoriali, con le vincenti pronte a sfidarsi nella giornata conclusiva che prevede due semifinali e una finale avvincente. La squadra che uscirà vittoriosa rappresenterà la Basilicata alle Finali Interregionali, portando con sé non solo il prestigio sportivo, ma anche un messaggio potente di inclusione e speranza.

Il Coordinatore del SGS FIGC Basilicata, il Professor Francesco Iasi, ha garantito la presenza di tecnici altamente qualificati e ha fornito ai vari centri palloni e divise con il logo dell'Italia. "Il nostro obiettivo finale – spiega IASI – è realizzare attività non solo di natura tecnica, ma soprattutto formativa, utilizzando il calcio come strumento per promuovere processi di integrazione e inclusione sociale".

Lanciato nel 2015 su scala nazionale grazie alla collaborazione tra SGS FIGC, Ministero dell'Interno e ANCI, il Progetto Rete si è affermato come un vero e proprio fiore all'occhiello per la Basilicata, grazie al grande numero di ragazzi coinvolti negli anni.

Domenica, oltre al Coordinatore SGS Basilicata e al suo staff, e al responsabile regionale del Progetto Rete Pasquale Carella, saranno presenti tutte le componenti del calcio lucano: FIGC, LND, AIAC, AIA e ADISE. La loro presenza testimonia il sostegno e l'impegno condiviso nel promuovere i valori dello sport come mezzo di inclusione e sviluppo sociale.

Il torneo di domenica sarà molto più di una semplice competizione sportiva: sarà, infatti, una celebrazione della resilienza, del talento e della speranza dei giovani rifugiati, un evento che ci ricorda come lo sport possa abbattere barriere e costruire un futuro migliore per tutti.


ALTRE NEWS

CRONACA

30/06/2024 - Maschito, un uomo uccide la moglie
30/06/2024 - Ritrovato morto un giovane scomparso da Muro Lucano
29/06/2024 - Scanzano: incendio sulla 106, traffico rallentato ma regolare
29/06/2024 - Potenza: nuovi controlli straordinari ad alto impatto

SPORT

30/06/2024 - Futsal: Mister Masiello “chiamato” a Coverciano per la Licenza A
29/06/2024 - Viggianello: tutto pronto per l’inaugurazione del nuovo Aldo Moro
29/06/2024 - Rinascita, l'arrivo di Renato Ricco rinforza il reparto dei palleggiatori
29/06/2024 - Tutto pronto per la Pollino Marathon e la Ciclo-Camminata di Solidarietà del Lagonegrese

Sommario Cronaca                        Sommario Sport












    

Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi
di don Marcello Cozzi

Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua





Agoraut - Associazione culturale di informazione territoriale - P.Iva: 01673320766 - Copyright© lasiritide.it - Webmaster: Armando Arleo