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Sequestro di falsi crediti d’imposta per oltre 76 milioni: operazione della Guardia di Finanza a livello nazionale

11/02/2025

La Guardia di Finanza di Frosinone ha eseguito un provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Cassino che ha disposto il sequestro di falsi crediti d’imposta per oltre 76 milioni di euro. I crediti erano stati ottenuti attraverso un sistema fraudolento, utilizzando il Decreto Rilancio per ottenere illecitamente misure di sostegno alle imprese durante la pandemia. L’indagine ha coinvolto 36 società in tutta Italia e 87 persone fisiche, accusate di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini hanno evidenziato numerose irregolarità, come crediti falsi derivanti da lavori edilizi non eseguiti o effettuati da società di recente costituzione. I crediti, prevalentemente legati a "sisma bonus" e ristrutturazione edilizia, erano stati ceduti, spesso a Poste Italiane o utilizzati in compensazione fiscale. L’operazione sottolinea l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle frodi fiscali e nella protezione delle risorse pubbliche. Di seguito riportiamo il comunicato stampa della Guardia di Finanza .
Nella giornata di oggi, Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, unitamente a militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, hanno proceduto a dare esecuzione a un provvedimento del G.I.P. presso il Tribunale di Cassino con cui, a conclusione di una complessa attività d’indagine coordinata dalla locale Procura, è stato disposto – ai sensi dell’art. 640-quater, 322-ter e 321 c.p.p. – il sequestro di falsi crediti di imposta, quantificati in oltre 76 milioni di euro, maturati mediante l’indebito ricorso alle misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio (D.L. 34/2020) durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese in difficoltà.

La misura cautelare oggi eseguita costituisce il punto d’arrivo di una complessa indagine che, prendendo le mosse, nell’anno 2023, ha in una prima fase interessato una nota società finanziaria operante nel cassinate e poi ha consentito di ipotizzare un sistema fraudolento operante sul territorio nazionale dedito alle frodi in materia di cessioni di credito d’imposta e di indebite compensazioni, in violazione dell’art. 17 del D.Lgs. n. 241/1997.

Nel complesso l’indagine ha visto coinvolti una vasta platea di soggetti e il coinvolgimento di n. 36 società radicate in diverse regioni d’Italia, e ha portato al deferimento di n. 87 persone fisiche a vario titolo per i reati di cui agli per il delitto p. e p. dagli artt. 110 e 640 bis c.p., ovvero “concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”.

Infatti, gli accertamenti ed approfondimenti esperiti in esecuzione dell’attività co-delegata dalla Procura di Cassino ai Gruppi della Guardia di Finanza di Formia e Cassino, sviluppatisi attraverso la ricostruzione, a ritroso, di tutto il “portafoglio” dei crediti fittizi nella disponibilità dei soggetti cessionari, tramite i quali gli stessi sono poi pervenuti alla predetta società finanziaria, hanno consentito di acclarare l’esistenza di molteplici e concatenate cessioni di crediti d’imposta di origine illecita, che dai beneficiari originari, mediante successivi passaggi cedente/cessionario, in parte sono stati monetizzati a mezzo cessione a Poste Italiane, in altri casi presenti sui cassetti fiscali di soggetti terzi, ovvero utilizzati in compensazione di quanto dovuto in termini di imposte da versare all’Erario.

In particolare, l’investigazione svolta dalle Fiamme Gialle, attraverso interrogazione banche dati in uso al Corpo, esame e sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette, acquisizione ed analisi di documentazione, esame e sviluppo dei dati pervenuti dalla Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate e dalla Sogei S.p.A., ha permesso di riscontrare l’esistenza di numerose e ricorrenti anomalie e circostanze sintomatiche della natura illecita dei crediti fiscali oggetto di monetizzazione quali, ad esempio, che gli indagati, in qualità di primi cedenti, non avevano in realtà la disponibilità dei fabbricati su cui erano stati fittiziamente effettuati i lavori o che avevano indicato riferimenti catastali di immobili diversi da quelli in possesso.

In altri casi, le società che avrebbero dovuto svolgere i lavori erano di recente costituzione e, dunque, costituite ad hoc solo per creare i crediti di imposta illeciti, non assolvendo neanche agli obblighi dichiarativi.

Ulteriori elementi a supporto della tesi investigativa sono stati la riscontrata registrazione di operazioni che hanno visto coinvolte medesime società, in posizioni alternate una volta come cedenti, una volta nella veste di cessionarie, nonché di collegamenti soggettivi tra cedenti e cessionari, quali ad esempio la presenza dello stesso legale rappresentante in capo ad entrambi i soggetti.

I bonus edilizi illeciti, così immessi sul mercato, erano costituiti prevalentemente da crediti d’imposta da “sisma bonus” e da ristrutturazione edilizia, maturati su immobili per la maggior parte localizzati in Puglia, mentre i soggetti indagati sono per la maggior parte radicati in Lombardia, Campania, Lazio e Puglia.

Sulla base di tali risultanze, l’A.G. inquirente ha ritenuto che, attraverso tali artifizi e raggiri, l’Agenzia delle Entrate sia stata indebitamente indotta in errore procurando così l’ingiusto profitto di ottenere che crediti d’imposta falsi venissero attestati quali esistenti e cedibili a terzi, cagionando, conseguentemente, un danno patrimoniale all’Erario, corrispondente al valore dei crediti d’imposta artefatti complessivamente negoziati, attualmente stimato per un valore di oltre 76 milioni di euro.

L’operazione svolta testimonia e valorizza la connotazione di polizia economico-finanziaria investigativa della Guardia di Finanza, impegnata nel contrasto alle frodi in materia di crediti, e finalizzato a garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese attraverso un’efficace ed integrata azione repressiva e preventiva, basata sulla constatazione delle indebite compensazioni, sul sequestro preventivo dei crediti d’imposta fittizi e sulla segnalazione per la sospensione delle deleghe di pagamento contenenti falsi crediti d’imposta. Al contempo, le attività del Corpo che mirano al recupero effettivo alle casse dello Stato delle somme illecitamente non dichiarate, confermano la grande attenzione delle Fiamme Gialle al contrasto delle più pervasive forme evasive, contribuendo a preservare la leale concorrenza tra le imprese e a promuovere prospettive di crescita sane del mercato del lavoro e della produzione, a tutela delle libertà economiche di tutti i cittadini e imprenditori onesti.

Il presente comunicato viene effettuato in ossequio al d.lgs. 106/2006, come modificato dal d.lgs. 188/2021 - nel rispetto del diritto della persona sottoposta a indagini/imputato, da ritenersi non colpevole fino a sentenza definitiva -, in quanto ricorrono “specifiche ragioni di interesse pubblico che lo giustificano” per la particolare rilevanza pubblica dei fatti oggetto degli accertamenti e per le esigenze costituzionalmente tutelate connesse al diritto all’informazione, al fine di fornire notizie in modo trasparente e rispettoso dei diritti degli indagati e delle parti offese.

 

 

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Sarà presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.

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Poste Italiane comunica che a partire lunedì 29 novembre, gli Uffici Postali di Matera 5, Melfi e Moliterno saranno interessati da un potenziamento degli orari di apertura al pubblico.
In particolare, gli uffici postali di Melfi e Moliterno (PZ) saranno aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:20 – 19:05, il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. Matera 5 osserverà l’orario di apertura su 6 giorni lavorativi. Lun/ven 08:20 – 13:45, sabato  08:20 – 12:45.
Questi interventi confermano la vicinanza di Poste Italiane al territorio e alle sue comunità e la volontà di continuare a garantire un sostegno concreto all’intero territorio nazionale. Anche durante la pandemia, infatti, Poste Italiane ha assicurato con continuità l’erogazione dei servizi essenziali per andare incontro alle esigenze della clientela, tutelando sempre la salute dei propri lavoratori e dei cittadini.
L’Azienda coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a recarsi negli Uffici Postali nel rispetto delle norme sanitarie e di distanziamento vigenti, utilizzando, quando possibile, gli oltre 8.000 ATM Postamat disponibili su tutto il territorio nazionale e i canali di accesso da remoto ai servizi come le App “Ufficio Postale”, “BancoPosta”, “Postepay” e il sito www.poste.it. 

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Tale obbligo ha validità, anche al di fuori del pericolo previsto in concomitanza al verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio”.





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