Esplosione deposito Eni: indagati sette dirigenti e due della ditta Sergen
19/03/2025
La Procura di Prato ha notificato avvisi di garanzia a Eni Spa e a nove persone, tra cui sette dirigenti della società e due della ditta appaltatrice Sergen, per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni personali, in relazione all’esplosione del 9 dicembre 2024 nel deposito Eni di Calenzano, che causò cinque morti e ingenti danni. Secondo il procuratore Luca Tescaroli, Eni è coinvolta per responsabilità amministrativa, mentre uno degli indagati avrebbe tentato di ostacolare le indagini. La Procura ha disposto un incidente probatorio, sottolineando che l’evento sarebbe stato “prevedibile ed evitabile” a causa della presenza di fonti di innesco e gravi errori di sicurezza. Nell’esplosione persero la vita cinque operai, tra cui due lucani, mentre un terzo lavoratore lucano, Luigi Murno di Villa d’Agri, rimasto gravemente ferito, è ora fuori pericolo ed è stato dimesso dall’ospedale.
Di seguito il ricordo della strage di Calenzano della direttrice de lasiritide.it Mariapaola Vergallito nel corso di un convegno organizzato dalla Cgil a Villa D'Agri e dedicato proprio alle politiche industriale di Eni e alla transizione energetica:
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi
Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua