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Legionella in ospedale: incidente probatorio per chiarire la morte di un 64enne di Senise

30/01/2025



Si terrà lunedì a Lagonegro l’affidamento dell’incarico ai periti per far luce sulla morte di un 65enne di Senise, deceduto il 3 ottobre 2022 al Policlinico Sant’Orsola di Bologna dopo aver contratto la legionella all’ospedale di Lagonegro, dove era stato ricoverato. Il gip del tribunale di Lagonegro, Ennio Trivelli, ha disposto l’incidente probatorio su richiesta della procura, che ha indagato tre persone per omicidio colposo e rifiuto in atti d’ufficio: il direttore medico di presidio Mario Battista La Rocca (difeso dagli avvocati Ornella Nucera e Franco Cribari), il responsabile del servizio Prevenzione e Protezione Pietro De Stefano (assistito dall’avvocato Paolo Lorusso) e il direttore sanitario Les Perrone (difeso dall’avvocato Mario Scalise).


Secondo l’accusa, avrebbero omesso di adottare misure di prevenzione, nonostante in ospedale fossero già stati rilevati casi di legionella, con campionamenti positivi al batterio fin dal 2019. I periti, il medico legale Giuseppe Consalvo e l’infettivologo Maurizio Mazzeo, dovranno stabilire se l’infezione polmonare da legionella sia stata la causa diretta del decesso, se un intervento tempestivo avrebbe potuto evitarlo e se vi siano state negligenze nell’applicazione delle misure di prevenzione. I familiari del 64enne, assistiti dagli avvocati Silvana Petruccelli e Guglielmo Binetti, potranno nominare propri consulenti.


La perizia, considerata complessa, dovrà essere completata entro 90 giorni.


''Il collegio nominato ora nell’ambito dell’incidente probatorio ha la finalità di verificare, attraverso il medico legale e l’infettivologo incaricati, se e in che misura la legionella abbia influito, accelerato o causato la morte del paziente, che aveva con patologie pregresse- ci spiega l'avvocata Silvana Petruccelli-  Il parere dell’infettivologo è cruciale, poiché uno dei principali capi d’imputazione, particolarmente rilevante per la famiglia, è l’omicidio colposo. Tuttavia, l’interesse dei familiari non è tanto un accanimento contro il sistema sanitario, quanto una forma di riscatto morale: il defunto ha lavorato per anni come OSS nelle strutture ospedaliere, e la sua morte per legionella appare come un crudele scherzo del destino. Questo è il senso di giustizia che i familiari chiedono''.


 


Mariapaola Vergallito




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