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Basilicata. Lamboglia referente del POD di Chiaromonte |
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30/01/2025 |
| Definito l'assetto dirigenziale del Presidio Ospedaliero Distrettuale di Chiaromonte che dal primo febbraio avrà il suo referente titolare. Il Direttore Generale della Asp Basilicata ha assegnato tale funzione a Giacomo Lamboglia già Direttore della Lungodegenza Riabilitativa. Lamboglia, medico fisiatra, opera a Chiaromonte dal 2016 dopo aver lavorato presso le strutture di Medicina Fisica e Riabilitativa di Pescopagano, Dh Riabilitativo Amapa di Lauria, Uvbr e Medicina Fisica e Riabilitativa di Venosa. Già referente sanitario del Pod di Chiaromonte dal 2018 al 2023, è stato anche responsabile della struttura Covid dello stesso presidio. Tutti gli incarichi sono stati svolti in ambito Asp. È profondo conoscitore del territorio e delle esigenze mediche di quell'area, quindi si pone come figura di rilievo per la gestione della sanità territoriale che fa capo al centro lucano. La nomina giunge anche ad esito delle numerose richieste di dare una continuità al Presidio Ospedaliero con l'innesto di un incarico di responsabilità che potesse prendere in carico tutte le esigenze di dipendenti e utenti. Fino ad oggi il Pod è stato, per dieci mesi, sotto la guida del Direttore Sanitario della Asp Basilicata Luigi D'Angola che, in assenza di un titolare effettivo, aveva avocato a sé il ruolo di referente della struttura. Il Direttore Generale Maraldo ha sottolineato che "l'incarico assegnato a Lamboglia è aggiuntivo e gratuito rispetto al contratto già in essere ma assolve alla necessità di dare stabilità e punti di riferimento alla struttura del POD". Un ringraziamento Maraldo lo fa al Direttore Sanitario D'Angola "che ha svolto per alcuni mesi questi incarico. Oggi è necessario che la presenza in loco sia quotidiana e stabile. Al dottor Lamboglia- conclude il Dg Asp- i miei migliori auguri di buon lavoro con lo stimolo di operare sempre al meglio per traghettare l'ospedale distrettuale verso il futuro disegnato il 22 gennaio scorso“. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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