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Guardia di Finanza di Potenza: scoperto sistema fraudolento per titoli di studio e abilitazioni, 7 arresti e sequestri

30/01/2025



Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Potenza ha smantellato un sistema fraudolento finalizzato al conseguimento illecito di titoli di studio e abilitazioni professionali. L'indagine, coordinata dalla Procura di Potenza, ha portato a 7 arresti ai domiciliari e al sequestro di titoli falsi per oltre un centinaio di indagati. Gli investigatori hanno scoperto corsi di laurea e certificazioni professionali manipolate, con esami online e frodi nei tirocini. L'operazione ha coinvolto sei regioni italiane e ha messo in luce gravi violazioni dei principi di equità e legalità. I particolari nel comunicato che segue.



Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Potenza, sotto la direzione dell’Ufficio giudiziario della Procura di Potenza, ha concluso una complessa attività investigativa in materia di reati contro la fede pubblica e altro, individuando un diffuso sistema fraudolento mirato a un facile, quanto illecito, conseguimento di titoli di studio e abilitazioni professionali.
Nella giornata odierna, circa cento militari delle Fiamme Gialle sono stati impiegati sul territorio nazionale per dare esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari, emessa dal GIP di Potenza, che ha disposto 7 arresti domiciliari nei confronti di altrettanti indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata ai reati di falso, nonché il sequestro di titoli di studio e/o abilitazioni professionali ideologicamente falsi nei confronti di oltre un centinaio di soggetti, anch’essi tutti indagati, beneficiari di tali attestazioni.
Le misure restrittive della libertà personale trovano giustificazione nella gravità delle condotte realizzate, come ricostruite dalla Polizia Giudiziaria nel corso delle indagini e avvalorate, in un solido archetipo probatorio, dai magistrati inquirenti nella richiesta di misura cautelare. Resta fermo che, in attesa del giudizio definitivo, trova applicazione, per tutti gli indagati, il principio della presunzione di innocenza.
Nel dettaglio, le indagini, svolte anche con l’ausilio delle più moderne tecnologie investigative, hanno permesso di disvelare un complesso sistema illecito, avente a oggetto la frequenza di diversi corsi di formazione, corsi di laurea, percorsi formativi funzionali al conseguimento di certificazioni/qualifiche, utili all’incremento del punteggio attribuito ai candidati al momento dell’inserimento nelle graduatorie elaborate nell’ambito di concorsi pubblici e, più nello specifico, per svolgere diverse funzioni lavorative.
 

I promotori dell’associazione hanno svolto un vero e proprio ruolo di scouting della clientela, localizzata in ben 6 Regioni d’Italia (Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Sicilia e Basilicata), intrattenendo, altresì, rapporti con altri istituti formativi localizzati tra le province di Potenza e Napoli, gestiti sempre da correi, in grado di assicurare, con assoluta certezza, a svariati fruitori dei servizi offerti il conseguimento di certificazioni e/o qualifiche professionali riconosciute a livello nazionale ed europeo:
a. In ambito informatico, svolgendo gli esami online, sostituendosi ai discenti nel corso delle prove d’esame, di modo da alterarne gli esiti, anche raggirando i sistemi di sicurezza, così inducendo la scuola al rilascio delle certificazioni attestanti, in maniera mendace, competenze non attribuibili, in concreto, al soggetto esaminando;
b. In ambito universitario, manipolando l’esito degli esami previsti dal piano di studio riferiti a corsi di laurea online – a cui lo studente era iscritto – svolgendo, da remoto, le prove mediante l’applicativo “Iperius Remote”, raggirando i sistemi di sicurezza e alterandone gli esiti;
c. In ambito sanitario, attestando falsamente la presenza di alcuni studenti durante il tirocinio, a partecipazione obbligatoria, per il conseguimento della qualifica di Operatore Socio Sanitario, e/o fornendo loro supporto durante le prove d’esame, in modo da alterare il regolare svolgimento dei corsi e/o delle prove finali.
Le condotte contestate si pongono in contrasto con valori, costituzionalmente protetti, quali il principio di eguaglianza e pari opportunità sul lavoro, oltre al diritto alla salute.




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