Lo Spi Cgil Matera, Libera Basilicata, Cittadinanza Attiva, Anpi Matera, Legambiente Policoro e il Circolo Arci di Rotondella si uniscono per contrastare il radicamento della criminalità organizzata nel territorio del Metapontino.
Consapevoli del fenomeno in crescita, con la Basilicata ormai al centro di collegamenti tra mafie calabresi e pugliesi, queste realtà lanciano il Patto civico per la legalità, la sicurezza e lo sviluppo. La criminalità ha mutato volto: dal controllo economico-sociale si è trasformata in un potere con regole proprie, penetrando profondamente nel tessuto locale.
Il Patto si fonda su un obiettivo chiaro: combattere ogni forma di illegalità che soffoca la libertà, distorce l’economia e compromette il futuro della comunità. Tra gli impegni previsti, spiccano iniziative di sensibilizzazione alla legalità, interventi educativi nelle scuole e una collaborazione stretta con istituzioni e forze dell’ordine per migliorare i controlli su appalti, lavoro irregolare e riciclaggio. Si punta, inoltre, a incentivare le denunce contro le mafie tramite sgravi fiscali e supporti economici. Il Patto propone azioni concrete: monitorare i passaggi di proprietà degli esercizi commerciali per contrastare il riciclaggio, applicare clausole di legalità nei bandi pubblici e riqualificare i beni confiscati. Non mancano richieste al Governo per potenziare le forze dell’ordine e promuovere strategie per superare degrado e povertà. Un progetto ambizioso che chiama alla mobilitazione l’intera comunità per difendere il territorio e garantire un futuro di legalità e sviluppo sostenibile.
OBIETTIVI CONCRETI
1) Applicazione condivisa della Legge n. 310 del 1993 che obbliga i segretari comunali e i notai a segnalare al Questore i passaggi di proprietà degli esercizi commerciali che avvengono su questo territorio in modo da monitorare sistematicamente le possibili attività di riciclaggio;
2) Avviare d’intesa con le Organizzazioni di rappresentanza del commercio, dell’artigianato, della pesca, dell’agricoltura e delle piccole e medie imprese un piano di impegno per aggredire i fenomeni delle estorsioni e dell’usura. Chiediamo pertanto agli Enti Locali supportati economicamente dalla Regione di prevedere degli incentivi potenti con sgravi consistenti sulle tasse comunali per gli operatori e i cittadini che denunciano le mafie;
3) Inserimento delle clausole di gradimento nei bandi pubblici. Chiediamo ai Comuni di inserire nei bandi di gara per tutte le opere pubbliche e per le concessioni, compreso quello dei lidi e delle licenze di pesca “le clausole di gradimento”, che prevedono l’istituto della “rescissione in danno” o della “revoca” nei confronti delle aziende e delle attività commerciali che non hanno denunciato le richieste estorsive e corruttive;
4) Fare proprie a livello Comunale le norme regolamentari previste dalla “Carta di Pisa” previste da Avviso Pubblico. Nella Carta è prevista tutta una serie di strumenti per rendere le giunte e i consigli attori della promozione del valore della legalità sostanziale dando l’esempio con la costituzione di parte civile nei processi di mafia;
5 ) Realizzare con il coinvolgimento dell’Agenzia dei Beni Confiscati, del Comune e della Regione una sistematica riqualificazione e uso trasparente sociale e produttivo dei beni confiscati, prevedendo dei sostegni e economici per l’avvio delle attività e utilizzando i modelli positivi già sperimentati e sparsi per il Paese;
6) Mettere in rete il lavoro educativo delle scuole per dare continuità ai percorsi di educazione alla libertà e alla legalità, contemporaneamente avviare una sistematica riqualificazione edilizia e tecnologica degli edifici scolastici per renderli accoglienti, moderni e sostenibili;
7) Riqualificazione di tutti gli edifici pubblici, quelli di competenza comunale e regionale, sotto il versante sia edilizio sia ambientale, sociale e di infrastrutturazione dei servizi sportivi ed educativi;
8) Sostegno con erogazioni finanziarie e con la messa a disposizione di sedi il ruolo del Volontariato e dei soggetti sociali del Terzo Settore che operano sul versante sia antimafia sia culturale e sociale, con il supporto logistico e in attività;
9) Sollecitare il Ministero dell’Interno a potenziare la presenza delle forze dell’ordine da allocare in strutture idonee e da attrezzare con le migliori tecnologie investigative e di controllo del territorio;
10) Definire un programma pilota di superamento delle condizioni di degrado e povertà attraverso una articolata strategia di sostegno al reddito, all’inserimento lavorativo, al contrasto al lavoro nero, alla promozione dell’accesso ai servizi pubblici e alla scuola in particolare.