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Basilicata tra luci e ombre: segnali positivi nell’istruzione, criticità in sanità e demografia

28/11/2024



Il Rapporto Svimez 2024 evidenzia una situazione critica per la Basilicata, che emerge come la regione italiana più distante dai livelli economici pre-crisi. Tra il 2019 e il 2023, il PIL reale lucano è calato del 5,7%, segnando la peggior performance a livello nazionale, nonostante una lieve crescita dello 0,9% nel 2023.


Questo risultato riflette un pesante calo del settore industriale (-2,7%), parzialmente compensato dall’ottima performance delle costruzioni (+8,4%), il dato migliore tra le regioni meridionali. Dal lato occupazionale, la Basilicata ha registrato un aumento del 3,5% rispetto al 2019, con una crescita rilevante dell'occupazione femminile e una ripresa nei servizi, specialmente nei comparti commerciale e turistico. Tuttavia, la crescita dell’occupazione giovanile è stata limitata (+0,8%). In agricoltura, la Basilicata si distingue tra poche regioni italiane con un aumento degli occupati (+5,6%) nello stesso periodo. Dal punto di vista demografico, la regione soffre di un drastico calo della popolazione (-7,4‰ nel 2023), aggravato da uno dei tassi migratori peggiori del Sud (-5,4‰). Lo spopolamento, che interessa soprattutto le aree interne, è ulteriormente alimentato dalla preferenza per l’Emilia-Romagna come destinazione migratoria. Sul fronte degli investimenti, la Basilicata ha mostrato una vivace crescita nel 2023 (+8,5%), in linea con la tendenza positiva del Mezzogiorno (+5,5%). Tuttavia, l’export della regione è l’unico a segnare un calo nel periodo 2019-2023 (-17,6%), evidenziando una fragilità strutturale che penalizza la competitività economica locale.


In prospettiva, le previsioni demografiche evidenziano un futuro critico: entro il 2050 la Basilicata potrebbe perdere il 22,5% della sua popolazione, registrando uno dei cali più intensi tra le regioni italiane. Lo scenario prospetta una regione sempre meno popolata, con un saldo naturale e migratorio fortemente negativo.


 


La Basilicata mostra alcuni segnali positivi in ambiti specifici, ma conferma anche diverse criticità. Sul fronte dell’abbandono scolastico, la regione registra uno dei dati più bassi in Italia, pari al 9,8%, nettamente inferiore alla media nazionale del 15,6%.


Questo risultato è positivo, soprattutto in confronto alle altre regioni meridionali, e dimostra un’efficace prevenzione del fenomeno, sebbene l’abbandono scolastico sia più elevato tra gli studenti maschi e quelli di cittadinanza straniera. In ambito sanitario, la Basilicata si distingue per l’adempimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), insieme alla Puglia, a differenza della maggior parte delle regioni meridionali.


Tuttavia, la regione soffre di una grave carenza infrastrutturale, con appena 128 posti letto in strutture residenziali per 100.000 abitanti, ben al di sotto della media nazionale di 553.


Questa lacuna è particolarmente evidente nel settore dell’assistenza agli anziani e in quello pediatrico, dove si registrano tassi elevati di ospedalizzazione per patologie comuni come gastroenteriti. Infine, per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza, la Basilicata presenta un’incidenza inferiore alla media nazionale, con 42 beneficiari ogni 1.000 abitanti, segnalando un bisogno relativo più contenuto rispetto ad altre regioni del Mezzogiorno come Campania e Sicilia. Tuttavia, anche qui si osserva una riduzione rispetto al 2022, in linea con il trend nazionale.


 


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