La Corte Costituzionale ha dichiarato parzialmente incostituzionale la legge sull'autonomia differenziata per le regioni a statuto ordinario, accogliendo i ricorsi di Puglia, Toscana, Sardegna e Campania contro norme che consentono alle regioni di richiedere "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia". La legge in questione (n. 86 del 2024) resta in vigore, ma con la caduta di alcune disposizioni ritenute illegittime, la Corte sollecita il Parlamento a intervenire per colmare i vuoti normativi creati.
In particolare, i giudici costituzionali hanno rilevato che la definizione dei LEP (Livelli essenziali di prestazione) non può essere affidata a una legge delega con criteri insufficienti, che lascerebbe troppa discrezionalità al Governo a discapito del ruolo del Parlamento
La Corte ha anche censurato l'uso del decreto del Presidente del Consiglio per l'aggiornamento dei LEP e l'intervento, tramite decreto interministeriale, per modificare le aliquote delle compartecipazioni tributarie delle regioni, poiché queste potrebbero penalizzare le regioni più efficienti.
Il principio di sussidiarietà, che garantisce la distribuzione delle competenze tra Stato e regioni in funzione del bene comune, è stato confermato come cardine costituzionale, evidenziando che l'autonomia differenziata non deve alterare l'unità della Repubblica ei vincoli di solidarietà nazionale. La Corte ha inoltre interpretato alcune disposizioni della legge per chiarire che il Parlamento ha potere di emendamento e che la valutazione delle risorse destinate alle funzioni trasferite deve basarsi su costi standard e criteri di efficienza, non su spese storiche.
Ora, spetta al Parlamento intervenire per assicurare la piena funzionalità della legge nel rispetto della Costituzione e dei principi fondamentali.
"Abbiamo combattuto in Parlamento (prendendo anche pugni), nelle piazze a suon di firme, con la nostra governatrice Alessandra Todde, che si è vista accogliere i motivi del ricorso. Oggi la Corte Costituzionale frena il progetto di autonomia con cui Meloni, Salvini e Tajani volevano fare a pezzi il tricolore e la nostra unità". Lo scrive su Facebook il presidente del M5s Giuseppe Conte
"La Corte Costituzionale ha confermato la legittimità della legge sull'autonomia differenziata, sancendo ancora una volta che il nostro percorso è in linea con la Costituzione. È una conferma importante e rappresenta un passaggio storico per il Veneto e per tutto il Paese": lo afferma il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia,
"Abbiamo difeso l'unità della Repubblica e l'uguaglianza delle Regioni e dei cittadini italiani. La legge Calderoli, così come concepita dal Governo, è stata completamente destrutturata dalla Corte costituzionale e tecnicamente non esiste più essendo sostanzialmente inapplicabile". Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
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