Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, fanno sapere dalla Regione, ha appena deliberato l'estensione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza, già deliberato il 21 ottobre 2024 in relazione alla situazione di grave deficit idrico in atto nel territorio della Basilicata, ai comuni di Anzi e di Tito e l'esclusione degli effetti della stessa dichiarazione ai comuni di Brienza e di Marsico Nuovo, "senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica".
Segnale di una crisi idrica che continua a non dare tregua e la necessità di investimenti si fa sempre più strada innanzitutto tra gli amministratori locali che, come sempre, sono i primi a dover dare risposte alla popolazione ed anche coloro che si attivano maggiormente alla ricerca di soluzioni opportune e condivise.
In proposito, una proposta che prevede “la riattivazione del prezioso invaso di Muro Lucano, quale potenziale strumento di ausilio per la crisi idrica che coinvolge gran parte del territorio lucano” arriva dalla conferenza dei sindaci dell’area interna Marmo Platano, che hanno inoltrato l’istanza al governatore lucano Bardi (commissario per l’emergenza idrica), al minstro per l’Ambiente Frattin, ad Acquedotto lucano, all’Ente di governo per i rifiuti e le risorse idriche di Basilicata ed alla società energetica lucana.
L’iniziativa nasce da Giovanni Setaro, sindaco di Muro Lucano, dopo aver avviato con lo stesso dicastero l’iter procedurale per la messa in sicurezza. Segnatamente, si tratterebbe di un invaso con una portata all’incirca di 10 milioni di metri cubi d’acqua, per cui, si legge nella nota, “sebbene non possa costituire la chiave di volta dell’intera vicenda, rappresenta, ad ogni modo, un utile strumento atto a garantire un maggiore approvvigionamento idrico”.
I primi cittadini parlano di “vero e proprio portento, astrattamente idoneo a soddisfare le basilari necessità di un’intera area, caratterizzata, peraltro, da una grande vocazione agricola”.
Ma vi è di più: “alla considerazione concernente la volumetria invasabile - prosegue il comunicato - si aggiunge, “a latere”, un ulteriore aspetto, degno di prestigio: lo stesso nasce nell'ambito di uno straordinario progetto di politica energetica e di sviluppo economico pensato per il sud Italia da Francesco Saverio Nitti, vantando una illustre storia che affonda le sue radici tra il 1911 e il 1914. Inoltre, esso costituisce il primo lago artificiale del meridione italiano, atto a rifornire, a pieno regime, nel 1920, elettricità a diversi comuni del potentino e non solo. Trattasi, di un vero e proprio fiore all’occhiello dell’intera Regione, il quale meriterebbe, per gli aspetti poc’anzi decantati, una maggiore attenzione”.
In altri termini, sempre secondo i sindaci, un simile intervento se, da un lato, importerebbe «notevoli effetti per la popolazione» in questo delicato momento storico in atto; dall’altro, costituirebbe “un volano di attrazione e di sviluppo economico per l’intero territorio, restituendo, peraltro, valenza storica al manufatto”.
In passato l’infrastruttura è stata oggetto di diversi interventi, tra i quali si annovera quello alquanto pionieristico del 1918 con l’impermeabilizzazione tramite procedimento, detto “cement-gun”, pressoché sconosciuto in Europa. Ecco perchè, per ognuna di queste ragioni, i sindaci di Muro Lucano, Bella, Castelgrande, Ruoti, Baragiano, Balvano e Pescopagano chiedono “con orgoglio ed audacia” al presidente Bardi ed all’intera Giunta regionale, in sinergia con le strutture tecniche della Regione Basilicata, “di valutare questa possibilità, effettuando un investimento ‘ad hoc’ utile ad innescare un processo politico a dir poco lungimirante, stante la vitale importanza dei benefici sottesi a siffatta deliberazione. La scelta di conferire rilievo all’oro blu consentirebbe, infatti, di rispondere alle necessità della popolazione e di dare, nel contempo, giustizia al nostro passato. Servono coraggio e visione, così come fece l’allora Ministro dell’Agricoltura: Francesco Saverio Nitti”.
Il sindaco Setaro ha aggiunto una riflessione: “Mai come in questo momento storico - ha osservato Setaro - bisogna investire sull’oro blu con un’operazione lungimirante e necessaria a garantire nell’imminente futuro l’acqua alle nostre comunità. Siamo ben coscienti delle criticità presenti sull’invaso, ma siamo ancora più consapevoli delle soluzioni moderne e innovative che potrebbero portare una risposta vitale ad un intero territorio”.
Gianfranco Aurilio