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''Sangue da un occhio a mio padre 92enne ma il 118 viene mandato dove l'oculistica non c'è''

24/07/2024



Accogliamo la segnalazione di una cittadina di Senise, che ci ha raccontato quello che è accaduto a suo padre 92enne la scorsa settimana. Una brutta avventura fortunatamente finita bene ma che ha lasciato non pochi punti interrogativi rispetto all’evolversi della vicenda. Tutto è accaduto una mattina della scorsa settimana. «A mio padre comincia ad uscire molto sangue da un occhio- ci spiega la signora- non era mai accaduto, ci siamo impressionati anche perché mio padre è un uomo di una certa età. L’oculista di fiducia di mio padre non era in regione e abbiamo subito chiamato il medico curante, anche lui non in sede, e che, dopo aver visto una foto, ha prescritto un collirio che poi si sarebbe rivelato giusto ma, appena somministato, il flusso del sangue è aumentato (abbiamo avuto modo vedere le immagini del 92enne, che ovviamente non mostriamo ndr). Non sapevamo cosa fare, abbiamo quindi chiamato il 118 intorno alle 14.00». Insomma, un uomo anziano, con altre patologie e una famiglia comprensibilmente nel panico. Dopo le domande di rito dalla centrale operativa è stata inviata un’ambulanza. «Nel momento in cui si è deciso di portare mio padre in ospedale - ci dice la signora- dovevamo sciogliere il dubbio sulla destinazione.


Non era un codice rosso ma sapevamo che portare mio padre che aveva un problema all’occhio all’ospedale di Lagonegro, sarebbe stato forse inutile perché lì non c’è l’oculistica come a Policoro, sede tra l’altro più vicina ma di un’altra provincia. Lo stesso infermiere di turno sull’ambulanza del 118 l’ha fatto presente in centrale operativa. Ma nulla, la destinazione è stata Lagonegro. Non ce la siamo sentiti, viste le condizioni di papà, di portarlo in auto a Policoro».


«Partiamo, noi in auto dietro l’ambulanza con un viaggio non semplice anche a causa delle alte temperature e quando siamo arrivati al Pronto Soccorso il medico presente ha fatto rilevare quello che sapevamo: che a Lagonegro non c’è l’oculistica. Situazione che ha cominciato a fare innervosire mio padre, già provato dalla brutta mattinata. Comunque a Lagonegro hanno fatto alcuni prelievi, hanno medicato l’occhio e ci hanno rimandato a casa». Il cittadino senisese per fortuna sta meglio, due giorni fa è stato visitato anche dal suo oculista e continua a seguire la terapia con il collirio che gli era stato somministrato dal medico curante. Ma la domanda, legittima, da parte della famiglia resta: «perché, nonostante si sapesse che a Lagonegro sarebbe stato quasi inutile portare un malato che aveva bisogno di un servizio che non c’è, siamo stati comunque costretti ad andare lì?».


 


 


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