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Maratea, si dimette l’opposizione: ‘il sindaco non ha i numeri’. Ma Stoppelli convoca Assise |
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11/08/2022 |
|  All’interno del Consiglio Comunale di Maratea i rapporti tra maggioranza e opposizione, che già erano infuocati, sono diventati ora incandescenti tanto che si registrano le dimissioni in blocco dei 6 rappresentanti della minoranza che hanno anche chiesto al Prefetto di Potenza “di vigilare su quanto sta accadendo e potrà accadere nelle more che decida sullo scioglimento del Consiglio o il commissariamento dell’Ente” poiché, a loro avviso, il sindaco Daniele Stoppelli, rimasto con 5 consiglieri, non avrebbe più i numeri per convocare l’Assise e procedere con la surroga di un assessore, e consigliere, sospeso per effetto della legge Severino. Di conseguenza, sostengono ancora i consiglieri nella nota trasmessa alla Prefettura, “in base allo Statuto l’Organo non è più in grado di funzionare” perché, proseguono, secondo “l’articolo 24 del regolamento, il Consiglio si riunisce validamente con la presenza della metà dei consiglieri assegnati, non computando a tal fine il sindaco e, nelle sedute di prima convocazione, non si delibera se non intervengono almeno 7 componenti”. Ma non è dello stesso parere proprio Renato Accardi, che ci ha confermato la condanna in primo grado per violazione dell’articolo 334 del codice penale - ‘sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro’ - contro la quale è ricorso in appello, fiducioso circa un esito positivo poiché ritiene sarebbero “scaduti i termini”. Accardi, che ci ha anticipato l’intenzione di tornare a ricoprire il suo incarico di assessore a vicenda conclusa, è dell’opinione secondo la quale, al contrario, non ci sarebbero le condizioni per il commissariamento. “Anche la maggioranza è composta attualmente da sei consiglieri poiché comprende il sindaco, per cui ci sono i numeri per convocare il Consiglio”, afferma Accardi. Non la pensa chiaramente così il consigliere Luca Magliacane: “Ci siamo dimessi in 6 su 12 consiglieri - osserva Magliacane - ma, in realtà, l’assessore Accardi, che è anche un consigliere comunale di maggioranza, già da qualche giorno è stato sospeso dal prefetto per effetto della legge Severino, in quanto condannato in primo grado per il reato previsto dall’articolo 334 del codice penale”. I consiglieri dimissionari sono: Mariassunta Tarallo, Giovanni Fulco, Biagio Glosa, Francesca Crusco e Mariano Limongi. Di questi, Magliacane e Giovanni Fulco fanno riferimento ad un’area civica che aveva nello stesso Magliacane il candidato sindaco, mentre, gli altri erano stati eletti nella compagine del sindaco da cui poi sono usciti per la revoca dello stesso Stoppelli. “Ci siamo dimessi in quanto continuare così era impossibile, e la vicenda di questa sospensione ci ha indotti a farlo - prosegue Magliacane - poiché non ci riconosciamo più in questa Assise. Adesso quindi, noi siamo 6 e loro sono 5, per cui, abbiamo scritto al prefetto per chiedere lo scioglimento del Consiglio e il conseguente commissariamento poiché si sono dimessi la metà più uno dei consiglieri e, quindi, il sindaco non ha più i numeri per convocare l’Assise. Le lettere sono state protocollate da poco e non ci siamo ancora confrontati con il primo cittadino, per cui non sappiamo adesso cosa abbia intenzione di fare”. Abbiamo provato a più riprese a contattare telefonicamente Stoppelli, ma purtroppo senza riuscire a parlargli. Ma lo stesso primo cittadino tira dritto ed ha convocato il Consiglio per domani e, per sabato, in seconda convocazione con all’ordine del giorno la sostituzione di Accardi - ma, scrivono i dimissionari, non la loro surroga - atto che la minoranza definisce “grave” e di cui chiede “una verifica” al Prefetto. I forzisti si sono espressi sulla quanto accaduto attraverso un post pubblicato, lo scorso 8 agosto, sulla loro pagina Facebook. “Carissimi cittadini – si legge sul profilo social di Forza Italia Maratea - oggi si chiude una tra le peggiori pagine della storia amministrativa di Maratea. Le dimissioni seppur dolorose si sono rese necessarie. Dolorose, perché il nostro obbiettivo era quello di far rinascere una Maratea diversa, proiettata al futuro, dando l’opportunità alle nuove generazioni di rimanere nel proprio paese, esprimere la propria idea/opinione. In un luogo dove mettere un like ad un post, sia la normalità e non timore di ritorsione personale. Pur impegnando tutte le nostre capacità e passione, la nostra azione amministrativa è stata bloccata dalla scellerata scelta del 5 Marzo 2021 da parte del sindaco Stoppelli. Anche se revocati, il nostro impegno e’ rimasto sempre vigoroso, ci siamo sempre confrontati con le istituzioni Regionali, portando risultati senza clamore per la nostra Maratea, a differenza di chi ha millantato crediti e fatto primi piani. Ci dimettiamo, come atto di Amore verso voi Concittadini e la nostra Maratea, così facendo l'unica azione che l'amministrazione Stoppelli può fare è “Andare a Casa.” Siamo certi che ritornerà a splendere il sole ma siamo consapevoli che noi tutti dobbiamo essere partecipi, affinché possa iniziare un nuovo processo che darà a Maratea grandi soddisfazioni e la collocherà sul podio internazionale. Questo processo potrà iniziare soltanto se, quando saremo chiamati ad eleggere la nuova amministrazione, il nostro voto sarà un voto libero, senza interessi privati, e senza compromessi”.
Gianfranco Aurilio
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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