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Intervista a Luciano Melchionna, autore regista e innovatore del teatro italiano

20/06/2023

Nelle vite delle grandi o immense personalità artistiche, arte e vita sono una unica unità, un tutt’uno spontaneo, naturale involontario misterioso, ancestrale.
Si pensi ad Oscar Wilde, a Picasso a John Lennon.
Quando ti offri o ti capita la fortuna di poter incontrare personalmente un Artista, è come se qualcosa nel tuo approccio all’esistenza cambiasse, riversandosi sulla qualità del tuo pensiero, della tua vita, delle tue idee. Una sorta di scatto evolutivo sulla scia di quell’esempio umano divino.
E’ questa la sensazione che ho avvertito quando ho incontrato Luciano Melchionna, regista, drammaturgo e attore italiano.
Autore della rivoluzione interiore e della critica sociale nell’arte, Melchionna non asseconda, non edulcora ma stimola il pubblico alla ricerca della verità.
Una potenza espressiva la sua che mi ha ricordato Pier Paolo Pasolini.
Un grande privilegio per me averlo intervistato e per voi leggerlo.


Come nasce il suo percorso artistico?

Nel mio secondo libro di monologhi scritti per DAdP, invece della solita bio, ho voluto scrivere come e quando si è accesa in me questa passione/vita che è il teatro:
“Un giorno, ancora adolescente, entrai in un piccolo teatro di Roma. Il portone era socchiuso e io, seppur timido e insicuro, non riuscii a resistere a quel richiamo. Dentro, la luce del sole attraversava lo spazio con un raggio tondo come la finestra dalla quale penetrava, e granelli di polvere ‘magica’ danzavano nel cono che tagliava la penombra. Quel fascio di luce illuminava il sipario di velluto rosso che sembrava profumare l’aria...
Quel giorno capii che quello sarebbe stato il senso del ‘sacro’ per me. Quel giorno sentii che mi sarei occupato di portare lo stupore dove non c’era, di sorprendere gli spettatori con le mie visioni, potenti e violente come le lacrime e le risate dei miei personaggi. Diceva Raffaele La Capria che la letteratura per lui è stata l’unica possibilità di comunicazione con il mondo: ecco, basta sostituire la parola ‘letteratura’ con ‘teatro’ per comprendere come io viva la mia passione. Vita, sì, il teatro è la mia vita, nel senso che solo lì mi sento adeguato, instancabile e magico, spinto da un’urgenza che non mi ha mai fatto tremare neanche quando non sapevo come pagare un caffè: quale fortuna più grande del sentire che stai percorrendo la tua strada, costi quel che costi? Un grande incontro, all’inizio del cammino, Luca Ronconi. In lui ho riconosciuto immediatamente la possibilità di indagare senza alcun ‘pregiudizio’ il mondo delle parole e la possibilità di mettere a soqquadro la realtà, ribaltarla, rovesciarne i simboli per poi ottenere la più insperata delle risultanti: la verità. Una meravigliosa conquista, mai facile, mai a portata di mano eppure semplice e necessaria come l’ossigeno. Leggendo il mio amato Thomas Bernhard, invece, ho compreso l’importanza dell’andare ‘nella direzione opposta’ per potersi ritrovare poi in quella ‘giusta’ per sé: e così da attore sono diventato regista. Ho cominciato a chiedere ai miei artisti di lasciarmi entrare a toccargli le viscere, affinché contattassero e vomitassero tutti gli ‘umori’ indispensabili, fino in fondo, senza la comodità del percorso già tracciato o l’ipocrisia del ‘va tutto bene’ finale. Oggi, il mio pubblico meraviglioso gioca con noi, vivendo da vicino le emozioni - l’unico vero divertimento, a mio avviso, insieme alle domande che porta via con sé, come un compito a casa. Oggi so che è possibile scardinare qualsiasi testa/mondo, senza bombe, e solo dopo averne studiato perfettamente l’alfabeto e conosciuto, rotolandosi nel fango se serve, pregi e difetti. Oggi credo più che mai che la vera rivoluzione sia quella della cultura. La mia unica religione resta il teatro. E non vedo l’ora di scendere nuovamente in campo e ricominciare, come sempre, tutto da capo.”


I suoi lavori sono fortemente connotati da uno stile disaccrante e veritiero. Qual è il processo che un autore affronta nel delineare il suo stile? E lei, come definirebbe, se la definirebbe, la sua cifra stilistica?

Credo di essere un visionario, di stampo espressionista, anche se non amo le definizioni e le etichette che qua e là, comunque, come in questo caso, semplificano la comunicazione. Io amo trasporre la realtà, e le suggestioni lanciate dai testi teatrali, in un mondo tutto mio dove un’immagine, una sintesi, un corto circuito, spesso in apparente assoluto contrasto, possano trovare e accendere, per paradosso, sinapsi improvvise, intuizioni che ri-velino la vera essenza delle cose, nuda e cruda. La verità, quella che non ci diciamo quasi più, ormai.


Quale il suo punto di vista sul teatro in Italia oggi?

Assodato che il teatro non muore, non può morire, sono convinto che dovremmo tutti rimboccarci le maniche di più affinché i governi che si avvicendano non cerchino di soffocarlo ancor più, nasconderlo sotto la cenere, tagliando tagliando e tagliando, spaventati o inconsapevoli della sua portata esplosiva per la mente di noi esseri umani, come tutto ciò che ruota intorno alla cultura e all’arte. Sono convinto che dovremmo puntare i piedi e smetterla di subire il ricatto della fama, della popolarità, del successo televisivo indispensabile, al momento, per mandare in tournée uno spettacolo: una confusione di piani e una ingerenza davvero stancante e sterile. Il teatro ha la sua Dignità e il suo valore indiscusso che prescindono da tutto. Certo, bisogna poi ricordarsi di difenderlo e di non renderlo autoreferenziale e ‘punitivo’, spingendolo piuttosto tra la gente, vicino alle persone, parlando con tutti, ovviamente a più livelli.

Progetti presenti e futuri?

Come dicevo, sta uscendo il mio secondo volume di ‘mono-luoghi’ della Dignità dal titolo “Mi sfugge di volare”: on line dal 16 giugno 2023 e dal 22 nelle librerie, con la casa editrice “Chipiuneartedizioni”.
Un libro che, come il primo volume, nasce dall’urgenza di dire, di raccontare ciò che vedo e sento guardandomi intorno, e di suggerire ai lettori di ‘attivarsi’, scegliere, tornare in campo, pretendere una vita su misura, tagliata su misura per noi esseri umani, prima che ci sfugga tutto.
“Ho compreso, infine, che nel bel mezzo dell’inverno vi era in me un’invincibile estate. E che ciò mi rende felice.” (Albert Camus)
A Napoli, poi, nel meraviglioso Castel Sant’elmo, dal 22 giugno sarà in scena per il sedicesimo anno di repliche il mio amato Dignità Autonome di Prostituzione. In questo momento, sono preso, infatti, dal lavoro di ricerca, con il solito entusiasmo, per non deludere le aspettative di migliaia di spettatori - soprattutto giovani - che mi seguono ovunque. Ho voglia di farli sorridere e piangere, emozionarsi e sorprendersi, fino in fondo, per poi festeggiare insieme ‘la festa della Vita’.
Sto anche preparando un piccolo festival di cui presto parlerò; la ripresa di un bellissimo progetto con le Officine culturali del San Carlo di Napoli; e un nuovo spettacolo ‘main stream’ che va a stanare nella cinematografia italiana temi di grande attualità, raccontati in modo dissacratorio ed esilarante.
Nel cassetto ‘aperto’ ci sono anche progetti in via di sviluppo: un nuovo format teatrale, un film e il soggetto per una serie tv. All’imbocco, ormai, del mio ‘viale del tramonto’, come le DIVE che si rispettino (e qui la didascalia di un testo teatrale pretenderebbe un ‘sorride’), io non mi arrendo. Ho ancora tanto da dire, ne sento forte la responsabilità, più che mai.

Roberta La Guardia

 

 

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SPORT BASILICATA

21/12/2024 - Prova di maturità per la Rinascita Lagonegro: sfida alla capolista Romeo Sorrento
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21/12/2024 - Bernalda Futsal-Diaz Bisceglie: 3-3. Pari pirotecnico al Palacampagna
21/12/2024 - Benemerenze Coni: tra i premiati anche la giovanissima Rebecca Caputo

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NEWS BREVI
1/12/2021 Ultimo lotto Bradanica, domani alle 11.30 l’apertura al traffico

Come annunciato nei giorni scorsi verrà aperto domani, 2 dicembre, l’ultimo lotto “La Martella” della strada Statale “Bradanica”.
L’apertura al traffico è in programma alle ore 11.30 al km 135 lato La Martella.
Sarà presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.

28/11/2021 Poste Italiane: estesi orari apertura di tre uffici postali lucani

Poste Italiane comunica che a partire lunedì 29 novembre, gli Uffici Postali di Matera 5, Melfi e Moliterno saranno interessati da un potenziamento degli orari di apertura al pubblico.
In particolare, gli uffici postali di Melfi e Moliterno (PZ) saranno aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:20 – 19:05, il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. Matera 5 osserverà l’orario di apertura su 6 giorni lavorativi. Lun/ven 08:20 – 13:45, sabato  08:20 – 12:45.
Questi interventi confermano la vicinanza di Poste Italiane al territorio e alle sue comunità e la volontà di continuare a garantire un sostegno concreto all’intero territorio nazionale. Anche durante la pandemia, infatti, Poste Italiane ha assicurato con continuità l’erogazione dei servizi essenziali per andare incontro alle esigenze della clientela, tutelando sempre la salute dei propri lavoratori e dei cittadini.
L’Azienda coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a recarsi negli Uffici Postali nel rispetto delle norme sanitarie e di distanziamento vigenti, utilizzando, quando possibile, gli oltre 8.000 ATM Postamat disponibili su tutto il territorio nazionale e i canali di accesso da remoto ai servizi come le App “Ufficio Postale”, “BancoPosta”, “Postepay” e il sito www.poste.it. 

15/11/2021 Obbligo di catene o pneumatici da neve

E’ stata emessa questa mattina e trasmessa alla Prefettura ed a tutte le Forze dell’ordine, l’ordinanza firmata dal Dirigente dell’Ufficio Viabilità e Trasporti della Provincia, l’ing. Antonio Mancusi, con la quale si fa obbligo:“A tutti i conducenti di veicoli a motore, che dal 01 Dicembre 2021 fino al 31 Marzo 2022 transitano sulla rete viaria di competenza di questa Provincia di Potenza, di essere muniti di pneumatici invernali (da neve) conformi alle disposizioni della direttiva comunitaria 92/33 CEE recepita dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 30/03/1994 e s.m.i. o a quelle dei Regolamenti in materia, ovvero di avere a bordo catene o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, sui veicoli sopraindicati.

Tale obbligo ha validità, anche al di fuori del pericolo previsto in concomitanza al verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio”.





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