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La povertà e la pandemia

16/04/2020

‘’Il covid non è una livella’’ scrive Antonio Polito su CORSERA l’8/4/2020 e spinge a fare alcune considerazioni circa la situazione delle case di riposo, dove si sono verificati numerosi decessi a causa della pandemia. A 40 anni dalla istituzione del Servizio Sanitario Nazionale le valutazioni sui Livelli Essenziali di Assistenza L.E.A., in differenti aree,hanno mostrato che non tutte le regioni superano al momento la sufficienza,dal momento che non vengono tutelati i principii fondamentali di: universalità, uguaglianza ed equità.
Tutto questo si è verificato nel caso concreto in alcune regioni come la Lombardia ed il Veneto, regioni in prima fila rispetto alle altre per l’applicazione dei LEA,causato: -dall’apparizione improvvisa della epidemia trasformatasi rapidamente in pandemia, -dalla poco conoscenza della patogenicità del virus
- dalla impossibilità a contenere la epidemia, fino ad ora sconosciuta, con farmaci idonei.
Il numero elevato di decessi è stato dovuto al fatto che ancora non vi è una cura specifica per la cura del contagio e sono stati usati differenti farmaci, che in diverse maniere hanno curato i malati gravi, insieme ai ventilatori automatici che hanno tenuto in vita e forse salvato i pazienti con complicanze.
La maggior parte dei decessi in percentuale è avvenuta nelle residenze per anziani e disabili disseminate in tutte le regioni,dove in emergenza non si è potuta fare diagnosi di infezione(tampone) ed adottare una terapia idonea in caso di gravi disturbi respiratori risolvibili solo con ventilatori automatici. Negli STATI UNITI a Chicago il 72% dei morti sono stati gli afro- americani,quelli con salute peggiore,con minore copertura assicurativa e che possono accedere a test e cure con più difficoltà.Anche in Italia le minoranze sfortunate sono gli anziani, i malati, i fumatori con un apparato respiratorio più sensibile alle infezioni.
I medici e gli infermieri che non potevano restare a casa, in quanto il dovere li chiamava, si sono infettati e poi morti perché non adeguatamente protetti. Non si è compresa subito l’alta contagiosità delCORONAVIRUS, che doveva essere combattuto con adeguate protezioni, testate con immediatezza se sufficienti ed idonee a proteggere da una infezione fino ad allora sconosciuta.Parlo per esperienza, in quanto come funzionario medico del MINISTERO DELLA SANITA’sono stato inviato con personale del NAS per il colera(1973) ed il terremoto(1980) ad organizzare i soccorsi e nell’immediatezza dell’evento è stato difficile prendere decisioni importanti.
Un altro problema che è emerso è il fatto che il diffondersi della pandemia nel nord italia è stato così repentino che subito si è avuto la carenza di respiratori per i casi più gravi anche per quelli che erano ricoverati in ospedale.Naturalmente si è data assistenza piena a questi pazienti e forse si è trascurato l’appello che proveniva dalle case di riposo e cura degli anziani, dove l’alta positività dell’infezione si complicava per alcuni pazienti, per i quali non vi era posto nei centri di rianimazione.Per alcune circostanze il problema non è stato preso in seria considerazione e quindi per molti pazienti, che necessitavano di cure appropriate, si è procastinato il trasferimento per mancanza di posto fino alla loro morte.
L’universalismo del diritto alla salute si è disgregato anche al nord Italia, per cui durante questa pandemia le persone residenti nelle RSA non sono state considerate come i loro bisogni reali di salute, data la scarsità di presidi diagnostici e terapeutici anche in emergenza.Questo è il motivo per cui il numero maggiore di morti si è verificato nelle RSA, dove il virus letale e la fragilità dei pazienti hanno contribuito ad aumentare la mortalità di anziani.

Antonio Molfese


 

 

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21/12/2024 - Benemerenze Coni: tra i premiati anche la giovanissima Rebecca Caputo

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NEWS BREVI
1/12/2021 Ultimo lotto Bradanica, domani alle 11.30 l’apertura al traffico

Come annunciato nei giorni scorsi verrà aperto domani, 2 dicembre, l’ultimo lotto “La Martella” della strada Statale “Bradanica”.
L’apertura al traffico è in programma alle ore 11.30 al km 135 lato La Martella.
Sarà presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.

28/11/2021 Poste Italiane: estesi orari apertura di tre uffici postali lucani

Poste Italiane comunica che a partire lunedì 29 novembre, gli Uffici Postali di Matera 5, Melfi e Moliterno saranno interessati da un potenziamento degli orari di apertura al pubblico.
In particolare, gli uffici postali di Melfi e Moliterno (PZ) saranno aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:20 – 19:05, il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. Matera 5 osserverà l’orario di apertura su 6 giorni lavorativi. Lun/ven 08:20 – 13:45, sabato  08:20 – 12:45.
Questi interventi confermano la vicinanza di Poste Italiane al territorio e alle sue comunità e la volontà di continuare a garantire un sostegno concreto all’intero territorio nazionale. Anche durante la pandemia, infatti, Poste Italiane ha assicurato con continuità l’erogazione dei servizi essenziali per andare incontro alle esigenze della clientela, tutelando sempre la salute dei propri lavoratori e dei cittadini.
L’Azienda coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a recarsi negli Uffici Postali nel rispetto delle norme sanitarie e di distanziamento vigenti, utilizzando, quando possibile, gli oltre 8.000 ATM Postamat disponibili su tutto il territorio nazionale e i canali di accesso da remoto ai servizi come le App “Ufficio Postale”, “BancoPosta”, “Postepay” e il sito www.poste.it. 

15/11/2021 Obbligo di catene o pneumatici da neve

E’ stata emessa questa mattina e trasmessa alla Prefettura ed a tutte le Forze dell’ordine, l’ordinanza firmata dal Dirigente dell’Ufficio Viabilità e Trasporti della Provincia, l’ing. Antonio Mancusi, con la quale si fa obbligo:“A tutti i conducenti di veicoli a motore, che dal 01 Dicembre 2021 fino al 31 Marzo 2022 transitano sulla rete viaria di competenza di questa Provincia di Potenza, di essere muniti di pneumatici invernali (da neve) conformi alle disposizioni della direttiva comunitaria 92/33 CEE recepita dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 30/03/1994 e s.m.i. o a quelle dei Regolamenti in materia, ovvero di avere a bordo catene o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, sui veicoli sopraindicati.

Tale obbligo ha validità, anche al di fuori del pericolo previsto in concomitanza al verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio”.





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