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La voce della Politica
| Polimedica-diritto salute nel Vulture–Melfese-Alto Bradano: nuova iniziativa lavoratori- medici e Uil Fpl |
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24/11/2025 | La vertenza Polimedica e del diritto alla salute nel Vulture–Melfese-Alto Bradano è tutt’altro che chiusa; resta aperta e presenta profili di crescente gravità. Così le lavoratrici e i lavoratori, i medici specialisti di Polimedica e la Uil Fpl in una lettera aperta inviata ai Presidenti della Giunta e del Consiglio Regionale, all’Assessore Regionale alla Salute, al Sindaco, Presidente del Consiglio Comunale, Consiglieri Comunali del Comune di Melfi, ai Sindaci del Vulture-Melfese-Alto Bradano. Nell’immediato – è scritto nella lettera - serve un sostegno chiaro, pubblico e determinato da parte di tutte le forze politiche locali, per costruire un fronte istituzionale unitario capace di proteggere i servizi esistenti e, soprattutto, rilanciare la rete dei servizi sanitari pubblici e accreditati del Vulture– Melfese–Alto Bradano. Chiediamo, pertanto, che il Comune di Melfi insieme agli altri Comuni del territorio assuma con urgenza le seguenti iniziative: far sentire con forza la propria voce presso Regione Basilicata e ASP; promuovere e sollecitare un confronto rapido con le istituzioni regionali, coinvolgendo tutti i livelli competenti; adottare atti formali di sostegno alla vertenza e alle richieste del territorio; mantenere alta l’attenzione pubblica sul rischio concreto di ulteriore impoverimento dei servizi essenziali. Il nostro obiettivo – sottolineano il personale tutto di Polimedica e la Uil Fpl - non è lo scontro, ma la ricerca di soluzioni eque e sostenibili che consentano: ai cittadini di curarsi sul proprio territorio, in tempi ragionevoli e con prestazioni di qualità; ai lavoratori di Polimedica e delle altre strutture di operare con serenità e dignità; al territorio di crescere, mantenendo posti di lavoro qualificati e contrastando lo spopolamento.
Le lavoratrici e i lavoratori di Polimedica S.r.l. di Melfi, insieme alla UIL FPL, inoltre esprimono un ringraziamento sincero all’Amministrazione comunale di Melfi, per l’attenzione concreta e costante dimostrata verso una vertenza che riguarda la nostra struttura, i nostri posti di lavoro e il diritto alla salute dei cittadini di questo territorio. La presenza dell’Amministrazione comunale al nostro fianco durante la manifestazione del 18 novembre presso il Consiglio regionale, così come il sostegno istituzionale manifestato in quella sede – si aggiunge nella lettera - sono stati per noi un segnale importante di vicinanza e di consapevolezza della gravità della situazione. Al tempo stesso, dobbiamo registrare che, da agosto, Polimedica è impossibilitata a erogare prestazioni SSN: ciò ha già comportato migliaia di prestazioni annullate, liste d’attesa più lunghe e disagi economici e sanitari per i pazienti più fragili. Le risorse annunciate per il recupero, sebbene stanziate, ad oggi, risultano postate incredibilmente su liste vuote; la riattivazione delle agende CUP è ancora off line legata a passaggi amministrativi e operativi non conclusi. Nella stessa giornata, il Presidente del Consiglio regionale, Marcello Pittella, ci ha ricevuti e ascoltati, assumendo l’impegno di svolgere un ruolo di garante delle istituzioni regionali e di accettare, in tempi rapidi e certi, un gruppo di lavoro snello per una soluzione stabile e definitiva, fondata su: approvazione, da parte del Consiglio regionale, di disposizioni semplici e chiare che salvaguardino in modo strutturale pazienti, lavoratori e strutture sanitarie; definizione di contratti trasparenti e uniformi, conformi alla legge, per tutte le strutture accreditate; riapertura immediata delle agende CUP, accompagnata dagli atti necessari a rendere le prestazioni effettivamente erogabili; integrazione dei tetti di spesa delle strutture sanitarie accreditate e convenzionate, coerente con i fabbisogni sanitari reali, per smaltire le liste d’attesa e garantire la continuità assistenziale ai cittadini. Riteniamo doveroso sottolineare che, così come sta facendo il Comune di Melfi, lasciando da parte le appartenenze politiche, nessuno possa sottrarsi alle proprie responsabilità: non si può scegliere il silenzio né una prudenza di facciata, occorre assumere senza esitazioni una posizione chiara su un problema grave che colpisce lavoratori, famiglie e cittadini, e che si aggiunge a criticità che da anni mortificano il territorio e ne minano la coesione sociale. Detto ciò, riteniamo doveroso rappresentare con la massima chiarezza che la situazione, ad oggi, resta estremamente grave e, per diversi profili, rischia di precipitare ulteriormente. È notizia recente che alla struttura di Melfi verrebbe richiesto di sottoscrivere un contratto che riteniamo inaccettabile, un vero e proprio “contratto capestro”, che – per come ci è stato già prospettato – imporrebbe di rinunciare alla propria difesa davanti alle corti di giustizia oppure restare fuori dal SSN. Una simile clausola, oltre ad apparire in evidente contrasto con i principi di legge e con gli artt. 24 e 113 della Costituzione, porrebbe la situazione già critica davanti a un bivio insostenibile: abdicare ai propri diritti oppure restare fuori dal sistema pubblico. In entrambi i casi, l’esito sarebbe gravemente pregiudizievole per lavoratori, pazienti e continuità assistenziale del territorio. Se Polimedica fosse costretta a sottoscrivere un simile contratto, le ricadute sarebbero immediate e gravissime: ulteriore e insostenibile depotenziamento dei servizi sanitari nel Vulture–Melfese–Alto Bradano, con conseguente umiliazione del ruolo degli amministratori locali; nuova e inaccettabile penalizzazione per i cittadini, costretti a rinunciare alle cure o a migrare altrove; perdita di posti di lavoro e competenze che questo territorio non può permettersi. Per queste ragioni rivolgiamo un accorato e formale appello in primis ai Sindaci e ai Consigli Comunali del territorio, di imprimere, con determinazione, un supplemento di iniziativa per scongiurare l’uscita di Polimedica dal SSN; chiediamo che la città ed il territorio si esprimano con forza e unità in questa battaglia di civiltà, diritti e dignità. Il Vulture–Melfese–Alto Bradano non può permettersi di perdere questa sfida senza riportare una ferita profonda e difficilmente rimarginabile sul piano sociale, sanitario ed economico. Nella lettera si sottolinea che dall’incontro in Prefettura di fine settembre, gli impegni assunti risultano ad oggi disattesi: non sono pervenute risposte operative né sono stati riconvocati tavoli di approfondimento. Per questo siamo stati costretti a scendere in piazza: per dare voce alle nostre ragioni e difendere, prima ancora del posto di lavoro, il diritto alla salute dei cittadini. Ci amareggiano – è scritto ancora nella lettera - alcune dichiarazioni dell’Assessore regionale alla Salute, che riteniamo distanti dalla realtà quotidiana del territorio e dai bisogni concreti di pazienti, operatori e famiglie. Siamo consapevoli della complessità e, per taluni aspetti, dell’opacità del quadro; qualora necessario, non escludiamo di adire le sedi giurisdizionali competenti per fare piena luce sui fatti e tutelare i diritti coinvolti. Siamo certi – conclude la lettera -che il Comune di Melfi continuerà a essere un presidio istituzionale di prossimità e giustizia per la nostra comunità. |
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