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In IV Ccp, le Linee Guida per il dimensionamento scolastico

6/12/2024

In quarta Commissione consiliare permanente (Politica Sociale), presieduta da Morea (Azione), riunitasi presso il Parlamentino lucano, si è discusso della rete oncologica, delle patologie dei disturbi alimentari e del dimensionamento scolastico. Rinviata alla prossima settimana dai Commissari la votazione sull’atto di Giunta che approva le “Linee guida per l’elaborazione del Piano di dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche e dell’offerta formativa regionale – triennio 2025/2028”. Dopo l’audizione del Direttore Generale del Dipartimento Sviluppo Economico, Lavoro e Servizi alla Comunità, Antonio Bernardo, il presidente Morea, su proposta della consigliera Maddalena Fazzari (FdI) e del consigliere Piero Marrese (Pd), ha accolto la richiesta di fare approfondimenti sul documento prima del suo licenziamento in Commissione.
“Le linee guida – si legge nell’atto – definiscono gli indirizzi, i criteri e le modalità attraverso i quali si perviene al dimensionamento della rete scolastica e alla programmazione dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche della Regione. Le proposte di dimensionamento della rete scolastica regionale e di programmazione dell’offerta formativa, finalizzate alla costituzione di un sistema scolastico regionale di qualità, inclusivo, sostenibile nel lungo periodo, aperto all’innovazione dei modelli di insegnamento e apprendimento, sono esito di un articolato processo partecipato e condiviso che vede coinvolti vari soggetti istituzionali”.
Il Dg Bernardo ha rammentato che, dopo la precedente riduzione del numero delle sedi dirigenziali scolastiche in Basilicata di 26 unità, attualmente esse sono 86, di cui 58 dislocate nella Provincia di Potenza e 28 in quella di Matera. Per l’anno scolastico 2024-2025, in virtù di quanto stabilito dal DL n. 127/03, in mancanza di ulteriori deroghe, si verificherebbe una riduzione di ulteriori 3 unità e per l’anno 2026-2027 ancora di un’altra. L’assessore regionale competente Cupparo – ha notiziato Bernardo – ha inviato una nota al Ministro dell’Istruzione Valditara chiedendo una deroga agli effetti previsti dalla norma. Bernardo ha inoltre evidenziato che il Tavolo tecnico interistituzionale ha espresso parere favorevole, con integrazioni, alle Linee Guida.
Hanno partecipato alla discussione, oltre al presidente Morea, i consiglieri Cifarelli e Lacorazza (Pd), Fazzari (FdI), Picerno (FI), Marrese (Bd), Araneo (M5S).

Primi auditi dalla Commissione il Dirigente generale dell’A.O.R. San Carlo, Giuseppe Spera, e, a seguire, il direttore del Dipartimento Oncologico del medesimo ospedale, Domenico Bilancia, in merito alla situazione attuale della radioterapia presso il nosocomio potentino.
Spera ha spiegato che l’oncologia aziendale è strutturata in un Dipartimento del quale fanno parte tre strutture complesse (ematologia, oncologia medica e hospice). L’attività del Dipartimento è in crescita e riesce a dare risposte immediate ai pazienti. I tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni sono ridotti. Il Dipartimento di oncologia è stato potenziato anche in termini di personale medico. I numeri sono molto positivi e sussistono buone sinergie con le chirurgie oncologiche. L’Azienda sta puntando sulla chirurgia oncologica robotica, grazie all’esperienza del direttore del Dipartimento. Spera ha inoltre evidenziato gli ottimi rapporti esistenti tra tutte le Aziende sanitarie del sistema regionale che devono rispondere alla complessità delle richieste in oncologia. Il San Carlo è centrale nella rete oncologica, anche per il suo approccio multidisciplinare; non si tratta, tuttavia, di un fatto gerarchico in quanto i diversi nodi che costituiscono la rete hanno tutti pari dignità. Per quanto attiene invece al Reparto di radioterapia, Spera ha ricordato che è nato dopo una raccolta firme, oltre 40mila, con la finalità di evitare inutili spostamenti ai malati oncologici. A partire dal 2022, la gestione dell’acceleratore lineare e del relativo personale è esternalizzata, mentre l’organizzazione del reparto è in capo all’Azienda ospedaliera. Oggi, tuttavia, per garantire la continuità dei trattamenti, è richiesto un aggiornamento tecnologico dei macchinari utilizzati, anche a causa della mancanza di un secondo acceleratore presso il reparto stesso.
Bilancia ha invece sottolineato la valenza dell’approccio multidisciplinare messo in atto dall’Azienda, esito di un’attività coordinata. “I nostri numeri – ha detto Bilancia – sono confrontabili con quelli delle migliori strutture nazionali. Abbiamo utilizzato tutte le risorse a disposizione per la valutazione multidisciplinare delle patologie. Le nuove terapie ci sottopongono a nuovi problemi che richiedono competenze specifiche. La Basilicata ha tuttavia bisogno di essere più attrattiva per i medici e la facoltà di Medicina può creare i presupposti per garantire questo aspetto, anche tenendo conto che l’oncologia ha bisogno di una formazione continua”. “L'AOR San Carlo, nell'ambito della rete oncologica della Basilicata – ha proseguito – è un nodo fondamentale. Il Dipartimento di Oncologia deve garantire la gestione integrata multidisciplinare del paziente oncologico in tutte le fasi del suo percorso diagnostico e terapeutico. Anche questo obiettivo è raggiungibile solo con l'organizzazione e strumentazione sanitaria adeguata agli alti standard richiesti”. Infine, Bilancia ha ricordato che il San Carlo è centrale per la sanità oncologica lucana e anche per quella delle regioni confinanti.

Sono intervenuti alla discussione, oltre al presidente Morea, i consiglieri Lacorazza, Cifarelli, Araneo, Picerno, Fazzari e Bochicchio.

Infine, si sono svolte le audizioni della responsabile del centro “G. Gioia” per la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, di Rosa Trabace, del presidente della fondazione Stella Maris Mediterraneo, Mario Marra, e della Sindaca di Chiaromonte, Valentina Viola, sull’offerta sanitaria fornita dal Centro per la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione “G. Gioia” di Chiaromonte.

Trabace ha ricordato che il servizio è nato sotto l’egida del dottor Marra, ai tempi in cui ricopriva l’incarico di Dg dell’ASL di Lagonegro. “È stata un’iniziativa lungimirante – ha sostenuto – perché i disturbi alimentari che erano emergenti, oggi possono dirsi addirittura dilaganti”. I pazienti presi in carico dalla struttura sono stati 1000, di cui 450 lucani. Dispone di 20 posti letto in regime residenziale e di 10 posti letto in regime semiresidenziale. La durata del programma residenziale è fino a 5 mesi. Sussiste una mobilità attiva e, dunque, un ritorno positivo sia in termini di benefici sanitari che economici. Trabace ha manifestato la necessità di approvare una legge regionale al fine di costruire percorsi terapeutici assistenziali ottimali.
Marra ha ripercorso i primi passi della fondazione, che è nata nel 2009 a seguito della L.r. 20/2008. Dopo la riconversione delle strutture sanitarie, venne l’idea di creare a Chiaromonte un ‘polo del sorriso’. Qui, inoltre, la Fondazione ha attivato un’unità operativa di riabilitazione precoce dell’autismo. La struttura accoglie i bambini fino a 48 mesi che hanno già ricevuto una diagnosi di autismo, insieme ai loro genitori. Inoltre, la Fondazione, sulla base di un Protocollo d’Intesa tra la Regione Basilicata e l’IRCCS Stella Maris di Calambrone, garantisce la funzione regionale di Neuropsichiatria Infantile. La Fondazione, in stretta collaborazione con l’ASM e l’ASP di Potenza, ha realizzato un Centro di eccellenza clinico e di ricerca articolato su due strutture. Nel 2022 è stato sottoscritto l’ultimo protocollo d’intesa tra Regione e Fondazione, scaduto a marzo nel 2024 e prorogato per un biennio. Dopo la fase Covid è avvenuto il depotenziamento del reparto di neuropsichiatria infantile, con una riduzione di posti letto e del personale medico, passato da 6 a 2 unità. Occorre dunque ritornare a una situazione ottimale e stabilizzare i rapporti anche con le aziende sanitarie, coinvolgendole direttamente nelle intese.
Il Sindaco di Chiaromonte, Viola, audito in commissione su esplicita richiesta della consigliera Araneo, ha sottolineato il grande lavoro svolto negli anni dal Centro e dalle strutture di Chiaromonte, che sono importantissime per la sanità lucana, per le prestazioni che erogano e per il ruolo di prossimità che svolgono. “Tale visione – ha sostenuto – va portata avanti ed è grave che la struttura di Chiaromonte non sia nel piano di organizzazione territoriale. Poiché abbiamo una struttura operante – ha affermato – ad essa va riconosciuta la dignità che merita, tenendo conto che adesso l’Ospedale di Comunità è previsto a Maratea, che non è di facile raggiungibilità per molte comunità”.
Il presidente Morea ha annunciato una prossima audizione dei vertici di ASM e ASP su tali situazioni, anche relativamente ai rapporti con la Fondazione Stella Maris. Il consigliere Lacorazza ha chiesto di inviare una raccomandazione all’assessore al ramo affinché convochi i tavoli necessari. La consigliera Araneo sollecita l'impegno a redigere una legge per il Centro, a garantire un sostegno infrastrutturale e ad inserire Chiaromonte in una rete più accessibile dell'emergenza-urgenza.

Sono intervenuti alla discussione, oltre al presidente Morea, i consiglieri Cifarelli, Lacorazza, Araneo e Picerno.

Hanno partecipato ai lavori, oltre al Presidente Morea (Azione), i consiglieri Antonio Bochicchio (Avs-Psi-LBp), Alessia Araneo e Viviana Verri (M5S), Piero Lacorazza e Roberto Cifarelli (Pd), Maddalena Fazzari e Michele Napoli (FdI), Piero Marrese (Bd), Fernando Fortunato Picerno (FI), Giovanni Vizziello (BCC), Domenico Raffaele Tataranno (Lega Basilicata).



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