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La voce della Politica
| Corizzo su uno maggio |
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1/05/2024 |  Capire e comprendere ancora oggi il significato del Primo Maggio è davvero un'impresa ardua. Naturalmente molti dei nostri rappresentanti istituzionali e sindacali dalle prime ore di questa mattina avranno esordito scrivendo sui loro profili social il loro bel post tipo: buon Primo Maggio, sono in piazza...con i lavoratori ed i sindacati di ..., buon Primo Maggio. Insomma, la solita passerella, con le bandiere delle sigle sindacali libere al vento, per una commemorazione per i più relegata ad un passato che ormai è solo parte della nostra memoria storica, d'altronde la politica a differenza del sindacato né ha recepito il lato oscuro e duro di questo profondo cambiamento, senza dimenticarci che comunque ad oggi siamo ancora in profonda crisi economica, reduci dalle macerie post-pandemica ed a parte i deboli segnali di ripresa di luci in fondo al tunnel, tanto ventagliate ai quattro venti ancora non se ne intravvedono, a parte qualche lucciola in agosto. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, la politica è cosciente dell'impossibilità di rappresentare l'unica risposta su questo punto cruciale della vita dei cittadini. Discorso diverso è da riservare ai sindacati, con la difesa del lavoro e delle dignità rispetto l'attuale crisi globale del lavoro. I duri e puri oggi non hanno seguito ma dimenticare lo "sciopero della mortadella" del febbraio del 1947 con tutto il suo dignitoso significato è altrettanto sbagliato.
Ma anche il Primo Maggio è di chi continua a morire almeno 3 volte al giorno per il lavoro, è di chi reclama un reddito garantito dopo aver sudato lacrime e sangue per la sua "giornata", è di chi viene sfruttato, di che è denigrato, è di chi perde la propria dignità perché è schiavo di quel lavoro che gli assicura un reddito ma non la gioia di lavorare.
Il Primo Maggio è di chi lotta, lavora e non si arrende a tutto questo, nonostante tutto.
Poi, per un giorno, la retorica e domani si vedrà.
Buon Primo Maggio
Dott. Giuseppe Corizzo |
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