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Senise, consiglieri Roseti e Marranchiello: ''immobilismo politico avrà grave impatto economico''

14/03/2024

Cari cittadini di Senise,
il problema ormai non può più essere solo commissario si o commissario no. Consigliera Di Sanzo, Lista o Castronuovo.
“Incompatibilità”, “incandidabilità” o “ineleggibilità”. Citazioni ed interpretazioni improprie ed improvvisate delle norme che stabiliscono i principi e le disposizioni in materia di ordinamento degli enti locali italiani.

Il silenzio, il minimizzare le questioni, l’assenza di confronto vero e lo sfottò sui social (quasi come se si trattasse di una partita di calcio).

E’ questo lo sfondo che, ad oggi, aleggia sulla situazione politico-amministrativa di Senise.

E le conseguenze purtroppo non sono solo le chiacchiere che riempiono bar e social, ma l’impatto economico, concreto e sostanziale su un’intera comunità, che ormai si sente completamente abbandonata e priva di una guida.

Le cause ed i fattori determinanti di questa situazione “paradossale” sono facilmente riscontrabili nelle due qualità indiscusse dell’attuale amministrazione comunale di Senise (o quel che ne resta): incapacità politico-amministrativa e ostinazione nel restare al proprio posto, sulla propria sedia.

Perché dietro queste che ormai sembrano diventate “barzellette” poco divertenti (“cade o non cade”, “la spunta o non la spunta”, “vedremo chi vincerà alla fine”), c’è la paralisi generale dell’intera macchina amministrativa.

Un’amministrazione comunale che, addirittura, ha avuto la capacità di restare due settimane senza un Segretario Comunale, perché quello in carica fino al giorno 22 Febbraio ha presentato le proprie dimissioni a seguito dell’incredibile spettacolo indecoroso consegnato ai cittadini proprio in quella giornata. Una giunta ferma due settimane (in un paese così complesso e articolato come il nostro), neanche ricostituita nella sua integrità dopo i fatti di Gennaio 2024. Comprendiamo e giustifichiamo, quindi, la rassegnazione generale dei cittadini che ormai è diventata “ordinaria”, “normale”.

Un’amministrazione comunale che, invece di affrontare le istanze dei cittadini, di discutere con loro e con noi (sigh!) sulla programmazione del bilancio, su quali saranno i trasferimenti futuri, gli investimenti sulle opere pubbliche, su quali saranno i piani di rilancio delle nostre strutture sportive, su come regolamentare il mondo associativo, sulle idee da mettere in gioco, sulle risorse da sfruttare, sulle opportunità, sulle aspettative dei cittadini, sulle aspirazioni e le certezze dei nostri giovani, continua a perdere tempo prezioso alla ricerca di una maggioranza che, ad oggi, non esiste più.

Entro il 15 marzo, infatti, gli enti locali sono obbligati ad approvare il bilancio di previsione 2024-2026, termine questo già frutto di una proroga (il termine ordinario è il 31 dicembre).

Non possiamo permetterci di chiedere l’ordinarietà e l’approvazione a dicembre, perché conosciamo già la risposta (“tutti fanno così e gli esempi sono tanti”), (“non sappiamo dove leggete voi queste cose”), ma ci sembra doveroso chiedere e pretendere una risposta al seguente quesito: perché, anche quest’anno, non abbiamo rispettato il termine del 15 Marzo?

Occorre constatare, infatti, che ad oggi non è pervenuta agli scriventi nessuna convocazione in consiglio comunale relativa all’approvazione del bilancio preventivo.

E, per cortesia, non veniteci a raccontare che gli effetti del ritardo non esistono!

Concorsi futuri bloccati, spese possibili solo nel regime dei “dodicesimi”, pagamenti per i lavori pubblici bloccati, impossibilità di programmare interventi, impossibilità di onorare gli impegni presi a livello finanziario, limitazioni ai trasferimenti ministeriali, difficoltà operative degli uffici, impossibilità di prevedere fondi per il sociale, per le iniziative culturali, e potremmo continuare per molto.

Solo super ordinaria amministrazione.

E tutto ciò accade nel silenzio assoluto da parte delle Istituzioni deputate ad esprimersi sui fatti del Consiglio del 22 Febbraio: a quasi un mese dalla deliberazione conclusa con un “sei a sei”, e quindi con un nulla di fatto, siamo ancora, incredibilmente, in attesa di capire come si risolverà questo “stallo”, che rappresenta un vero vilipendio nei confronti dell’Istituzione Consiglio Comunale.

Per decenza e per vergogna, ci fermiamo qui.

Chiediamo che si prenda in considerazione la possibilità di mettere in gioco l’unica qualità che pensiamo ci accomuni tutti: la dignità.

Con dignità si abbia la decenza di fermare questo accanimento politico-amministrativo nei confronti dei nostri concittadini e delle nostre imprese. Si abbia, finalmente, il coraggio di prendere le decisioni giuste e forti.

Di pazienza, pensiamo, ne abbiamo già avuta abbastanza.

Nella speranza che arriverà quel giorno..



I consiglieri comunali di Senise,

MARRANCHIELLO FRANCESCO e ROSETI ARMANDO.




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