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Centrale del Frido: Cronistoria di una battaglia civica |
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31/01/2022 | Il 29 gennaio 2022 tramite una conferenza online a cui hanno partecipato le associazioni LIPU, Italia Nostra Senisese-Pollino, Associazione Italiana Widerness Basilicata e Gruppo Lupi San Severino – moderatrice Mariapaola Vergallito de La Siritide - è stata presentata la campagna di raccolta fondi per il ricorso a tutela del Fiume Frido, una causa legale intentata da Italia Nostra e LIPU.
Per chi non è a conoscenza di questa vicenda è utile ripercorrere le tappe di quella che è diventata una vera e propria battaglia civica in difesa del territorio e dell’ambiente, contro un progetto di natura speculativa che vorrebbe imbrigliare il fiume Frido ai fini della produzione di energia elettrica.
Il progetto della centrale viene presentato nel 2011 dalla H.D. Srl e viene approvato nel 2013 dalla Regione Basilicata e riceve il parere favorevole anche dall’Ente Parco del Pollino in sede di conferenza dei servizi , oltre ad ottenere l’avallo dei comuni di San Severino Lucano, Viggianello e Chiaromonte. Un progetto calato dall’alto, senza sentire il parere della società civile: guide, escursionisti, associazioni, cittadini… quasi nascosto, visto che non se ne parla nemmeno sulla stampa. Se ne comincia a parlare a maggio-giugno 2017, quando cominciano i lavori da parte della ditta Lageri Srl che vengono tra l’altro iniziati senza perfezionare le procedure di esproprio dei terreni privati.
È con i sopralluoghi dell’associazione Gruppo Lupi San Severino Lucano che ci si accorge dei gravi danni ambientali provocati dalle ruspe al lavoro: sbancamenti, allargamento spropositato della stradina di servizio della fognatura, dove doveva passare la condotta forzata di alimentazione della centrale, occlusione del letto del fiume con i detriti di scavo, sradicamento di massi, distruzione del bosco ripariale della riva sinistra del fiume in agro del comune di Viggianello, con taglio di alberi d’alto fusto, anche su terreni privati.
Il tratto interessato da questo vero e proprio scempio riguarda circa due chilometri, a ridosso di località Falascoso e sotto il paese di San Severino Lucano a partire dal tratto caratterizzato dal sito del Mulino Magnacane. In zona 2 invece si dovrebbe realizzare secondo il progetto l’edificio della centrale – in pratica una colata di cemento – a ridosso del romitorio del Beato Giovanni da Caramola e delle selvagge gole basse del Frido: un tratto di fiume integro che meriterebbe di essere inserito i un’area wilderness e sicuramente non di essere sfregiata da una centrale idroelettrica. Oltre all’edificio sarebbe realizzata una condotta di restituzione delle acque in cementeo di 2x2 m.
Dopo segnalazioni con foto e video del Gruppo Lupi, articoli e comunicati stampa diffusi sui social e lettere all’autorità, l’Ente Parco, tramite l’intermediazione di Ferdinando Laghi (all’epoca Consigliere dell’Ente Parco rappresentante delle associazioni ambientaliste) effettua un sopralluogo con i suoi tecnici, i tecnici comunali di Viggianello, San Severino Lucano e Chiaromonte e i carabinieri forestali, appurando i danni ambientali denunciati da associazioni e cittadini. L’Ente Parco sospende così immediatamente i lavori e procede all’obbligo di messa in pristino dello stato dei luoghi, con la messa a dimora di piantine di specie autoctone e la parziale rimozione dei detriti. Va puntualizzato che un ripristino artificiale dello stato dei luoghi è impossibile, il ripristino lo farà la natura se il fiume sarà asciato in pace, mentre la vegetazione ripariale in ambiente umido ricresce spontaneamente senza bisogno di dubbie operazioni di rimboschimento. A luglio 2017 il Gruppo Lupi organizza un’iniziativa di sensibilizzazione con un’escursione nei luoghi dello scempio, alla quale partecipano vari cittadini e rappresentanti di associazioni.
Dopo la sospensione dei lavori si ritorna a parlare della centrale idroelettrica del Frido nel dicembre 2019, quando la Regione Basilicata dà una nuova proroga dei lavori di 18 mesi e quindi dei termini di validità del giudizio di compatibilità ambientale; compare di conseguenza anche un documento di ingiunzione di esproprio dei terreni privati a ridosso delle rive del Frido. Di nuovo grazie al Gruppo Lupi San Severino Lucano si “scopre” la nuova autorizzazione sull’Albo Pretorio della Regione Basilicata e si interviene con altri comunicati che sollecitano nuovamente l’Ente Parco del Pollino ad agire. Così il passo successivo è la convocazione di una riunione al Parco e l’organizzazione di un sopralluogo, a cui partecipano sindaci, rappresentanti e funzionari dell’Ente Parco, associazioni, stampa e TV locali. Nel maggio del 2020 si svolge un altro sopralluogo alla presenza dell’assessore all’ambiente della Regione Basilicata Gianni Rosa. Le associazioni ambientaliste LIPU, Italia Nostra e WWF decidono di impugnare davanti al TAR la delibera regionale che aveva prorogato di 18 mesi (dalla data di inizio dei lavori) i termini del giudizio favorevole di compatibilità ambientale, in quanto a detta delle associazioni il provvedimento era in contrasto con la legge e le finalità di tutela e conservazione della natura. Recentemente, nel luglio 2021 si apprende che il TAR di Basilicata, dichiarando la sua incompetenza, ha demandato la questione al Tribunale delle Acque Pubbliche. Solo LIPU e Italia Nostra hanno deciso di continuare la battaglia legale e con la campagna appena iniziata si intende raccogliere fondi per il sostegno al ricorso in difesa del Frido: una campagna che produrrà vari eventi di informazione e sensibilizzazione nei prossimi mesi e che vede la sinergia di varie associazioni impegnate in difesa del Fiume Frido e dell’ambiente naturale in generale, contro un ecologismo di stampo industrialista che disconosce l’impatto ambientale delle energie rinnovabili. Un’occasione per fare fronte comune in difesa dei territori e per preservarli da progetti speculativi, anche nell’ottica di una democrazia partecipativa, che riempia i vuoti lasciati dalle istituzioni.
Saverio De Marco
Delegato Basilicata AIW – Associaizone Italiana WIlderness
Presidente Gruppo Lupi San Severino Lucano
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