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Rotonda: domani sarà tappa del ‘Percorso Frassati’ |
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3/07/2025 | Domani pomeriggio alle ore 15, con l’accoglienza al Santuario di “Maria SS.ma della Consolazione”, inizierà la giornata rotondese dedicato al Pier Giorgio Frassati che verrà canonizzato da Papa Leone XIV. Il “cammino” partirà alle 15.30 ed arriverà alla 17.30 alla Chiesa Madre per la celebrazione di una Santa Messa, presieduta dal vescovo Orofino. Successivamente, si festeggerà in Piazza Vittorio Emanuele III.
L’appuntamento, voluto dall’Azione Cattolica, coinciderà con i 100 anni dalla morte di una figura nota per l’impegno in favore delle persone in difficoltà. La Basilicata è una delle poche regioni che, ormai da 15 anni, omaggia Frassati e, in questo che definiamo l’anno Frassatiano, le Azioni Cattoliche delle 18 parrocchie della Diocesi di Tursi Lagonegro lo hanno ricordato con una “Peregrinatio”: una serie di incontri, intitolati “Con Frassati, pellegrini di Speranza”.
«Volendo fare mia l’espressione che papa Francesco utilizza nella “gaudete et exsultate”, esortazione apostolica sulla santità, circa la santità della porta accanto, potremmo dire che il Frassati ben si sposa con questo concetto poiché ci fa cogliere quello che emerge chiaramente nella “Lumen gentium” del Concilio Vaticano II, ossia la bellezza della chiamata alla santità che nasce dal vivere consapevolmente il proprio battesimo nell’ordinario, ossia nel vivere bene la propria vocazione. Vivere bene nel posto in cui il Signore ci colloca per quello per cui il Signore ci chiama», ci aveva spiegato Don Nicola Caino, parroco di Francavilla in Sinni, assistente del settore giovani diocesano di Azione Cattolica, che aveva approfondito con noi la rilevanza spirituale e l’attualità del Frassati.
«Con la Peregrinatio abbiamo voluto far conoscere questa figura alle persone di tutte le età, soprattutto agli adulti poiché i giovani ne hanno probabilmente una maggiore conoscenza. Ma abbiamo notato come, appunto, gli adulti si innamorino di Frassati poiché ne rimangono sbalorditi», ci aveva detto Giuseppe Propato, presidente dell’Azione Cattolica della Diocesi di Tursi Lagonegro.

Frassati morì il 4 luglio del 1925, a soli 24 anni, stroncato da una fulminante meningite virale causata dalla poliomielite, probabilmente contratta facendo visita ai bisognosi che vivevano nei quartieri più poveri di Torino. Il suo funerale, celebrato il 6 luglio nella chiesa parrocchiale della Crocetta, passerà alla storia per la partecipazione di una folla sterminata.
Una vita spesa per gli altri: ancora fanciullo apprese i primi racconti del Vangelo, ne restò colpito, a volte in modo così profondo da diventare protagonista di gesti inattesi in un bimbo tanto piccolo. Nel 1908, a soli sette anni, protesta con il padre che aveva mandato via un ubriaco che aveva bussato alla loro porta. «È passato Gesù e papà l’ha mandato via», dirà.
Da fervente discepolo di San Domenico, recitava ogni giorno il Rosario, che portava sempre nel taschino della giacca, non esitando a tirarlo fuori in qualsiasi momento per pregare, persino per strada.
Nonostante le ricchezze della famiglia fossero elargite ai figli con grande parsimonia, Pier Giorgio era spesso al verde perché i soldi di cui disponeva venivano da lui generosamente donati ai poveri e ai bisognosi che incontrava o a cui faceva visita. In famiglia nessuno sapeva alcunché delle sue opere caritative; inoltre non compresero mai appieno chi fosse veramente se non nel giorno del funerale, per la folla oceanica accorsa per dargli l’ultimo saluto.
Gianfranco Aurilio
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