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Economia lucana ancora ferma: industria in crisi, costruzioni e turismo tengono

13/11/2025



È stato pubblicato oggi l’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia sulla Basilicata, che conferma la fase di stagnazione dell’economia regionale nella prima metà del 2025. L’indicatore ITER segnala una lieve variazione negativa del PIL (-0,1% rispetto al 2024), in controtendenza rispetto alla crescita di Italia e Mezzogiorno. A pesare è ancora il calo dell’industria, penalizzata dalla crisi dello stabilimento Stellantis di Melfi e dal rallentamento dell’estrattivo, con una riduzione stimata del valore della produzione e royalties in calo per gli enti locali.


Le esportazioni restano ferme, mentre il comparto delle costruzioni prosegue la crescita, trainato dalle opere pubbliche legate al PNRR. Nel terziario emergono segnali positivi dal turismo, ma i consumi delle famiglie restano deboli. L’occupazione è stabile: crescono i contratti a tempo indeterminato, calano gli autonomi e aumentano le ore di cassa integrazione. Il potere d’acquisto è fermo, ma cresce l’indebitamento delle famiglie, soprattutto per mutui e credito al consumo. La qualità del credito resta solida, con depositi e risparmio in aumento.


Di seguito il comunicato.


 


Nella prima parte del 2025 l'economia lucana ha continuato a ristagnare. Secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) della Banca d'Italia, nella media del primo semestre di quest'anno il prodotto ha registrato una variazione di poco negativa (-0,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024), in controtendenza rispetto alla moderata crescita osservata in Italia e nel Mezzogiorno. L'andamento dell'economia regionale ha risentito soprattutto di quello negativo dell'industria. Le rilevazioni campionarie relative ai primi nove mesi dell'anno indicano infatti una contrazione del fatturato e delle quantità vendute tra le imprese del settore.


Le difficoltà dello stabilimento Stellantis di Melfi hanno continuato a incidere sull'intero comparto degli autoveicoli, che ha segnato ancora un forte calo della produzione e delle vendite in Italia e all'estero. Secondo nostre stime, nei primi sei mesi di quest'anno il valore della produzione del comparto estrattivo - da cui dipende l'ammontare delle royalties erogate a favore degli enti locali lucani - sarebbe sceso rispetto al primo semestre del 2024. Le esportazioni sono rimaste stazionarie in termini nominali, su livelli molto contenuti nel confronto storico.


Nei primi nove mesi di quest'anno è proseguita la crescita del settore delle costruzioni. La dinamica è stata debole nel comparto residenziale e più intensa in quello delle opere pubbliche, che ha continuato a beneficiare degli interventi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).


L'attività nel terziario ha registrato una dinamica lievemente positiva, sostenuta dal buon andamento del settore turistico-ricettivo; il comparto commerciale ha continuato a risentire della debolezza dei consumi delle famiglie. La situazione reddituale delle imprese lucane si è confermata nel complesso positiva e la liquidità è rimasta elevata. Nonostante la diminuzione del costo del credito, i finanziamenti bancari al settore produttivo hanno registrato un'ulteriore flessione, sebbene di minore intensità rispetto allo scorso anno. Il calo si è confermato più marcato per le imprese di minori dimensioni e per quelle operanti nelle costruzioni. Nel primo semestre di quest'anno l'occupazione lucana è rimasta pressoché stazionaria rispetto allo stesso periodo del 2024.


Il numero di occupati ha continuato a crescere tra i dipendenti, e in particolare per le forme contrattuali stabili, mentre è diminuito l'impiego autonomo. Le ore autorizzate per le integrazioni salariali in costanza di lavoro sono tornate ad aumentare, soprattutto nel comparto dei mezzi di trasporto. Il potere d'acquisto delle famiglie ha risentito della debolezza del mercato del lavoro e dell'inflazione, rimanendo sostanzialmente stabile rispetto al primo semestre del 2024. Similarmente, i consumi si sono mantenuti sugli stessi livelli dello scorso anno, anche per effetto di un clima di fiducia stagnante. Nella prima metà del 2025 l'espansione dell'indebitamento dei nuclei familiari lucani si è rafforzata, riflettendo soprattutto l'accelerazione dei mutui per l'acquisto di abitazioni; la crescita del credito al consumo si è confermata robusta. La qualità del credito bancario alla clientela residente è risultata nel complesso stabile. La quota di prestiti al settore produttivo che hanno manifestato ritardi di pagamento è rimasta su livelli contenuti, sebbene si confermi superiore alla media italiana e della macroarea. La raccolta bancaria sotto forma di depositi di famiglie e imprese residenti è cresciuta, principalmente per l'aumento delle giacenze in conto corrente. È inoltre proseguito l'incremento del valore di tutte le principali tipologie di titoli detenuti in custodia presso le banche.




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