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Matera: quattro indagati per truffa e favoreggiamento dell’immigrazione irregolare

17/09/2025



Nella mattinata odierna, personale della Sezione di Polizia Giudiziaria aliquote Polizia di Stato e Carabinieri presso la Procura della Repubblica di Matera ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera nei confronti di quattro persone. L’attività investigativa è stata coordinata da questa Procura ed eseguita dalla Sezione di P.G. della Polizia di Stato e dai CC. del Nucleo Ispettorato Lavoro di Matera. Secondo l’ipotesi accusatoria allo stato degli atti, gli indagati – operanti attraverso società e ditte formalmente attive nei settori agricolo ed edile – avrebbero organizzato un sistema volto a procurare l’ingresso in Italia e a favorire la permanenza di cittadini extracomunitari, prevalentemente egiziani, dietro il pagamento di somme tra 8.000 e 10.000 euro per ciascuna persona. In tale contesto sarebbero stati utilizzati o confezionati documenti amministrativi apparentemente riconducibili ai “nulla osta” per lavoro subordinato stagionale, poi esibiti alle autorità consolari quale presupposto per il rilascio del visto.
Gli approfondimenti, sviluppati su delega della Procura, hanno fatto emergere anomalie documentali sui nulla osta prodotti rispetto a quelli effettivamente emessi dallo Sportello Unico per l’Immigrazione della 2 Prefettura di Matera: in più casi i documenti riportavano la data del 27 marzo 2023 (giorno di “click day”) e numerazioni non corrispondenti ai protocolli reali risultanti presso l’Autorità amministrativa. Parallelamente, sarebbe stata promessa un’assunzione presso imprese prive di reale operatività o inattive; una volta giunti in Italia, diversi stranieri non risultavano regolarmente assunti né veniva perfezionato il contratto di soggiorno in Prefettura, determinandosi così situazioni di irregolarità e vulnerabilità personale, oltre al danno economico connesso alle somme versate.
Sulla base delle risultanze raccolte, il G.I.P. ha applicato misure cautelari: custodia cautelare in carcere per tre persone e arresti domiciliari per una persona, il tutto con riferimento alle contestazioni principali. Le ipotesi di reato contestate sono il favoreggiamento dell’ingresso e della permanenza irregolare di stranieri nel territorio dello Stato, la truffa aggravata e la falsità in atti in relazione a certificazioni amministrative. Il procedimento trae origine da una segnalazione delle autorità consolari italiane in Egitto (Ambasciata al Cairo), che riferivano di nulla osta presentati da cittadini stranieri non corrispondenti alle trasmissioni telematiche istituzionali e con profili di inautenticità. Da tale input si è sviluppata l’indagine coordinata dalla Procura. Le persone offese individuate allo stato sono numerose (complessivamente oltre venti i cittadini egiziani menzionati negli atti), con somme richieste/versate nell’ordine di migliaia di euro per ciascun caso. Gli accertamenti proseguono per ricostruire integralmente i flussi economici, le 3 singole posizioni delle presunte vittime e l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti. Si rappresenta che le misure cautelari sono state adottate sulla base di ipotesi accusatorie allo stato degli atti. Gli indagati sono da ritenersi non colpevoli sino a sentenza definitiva di condanna; le eventuali responsabilità saranno accertate nel contraddittorio con le difese e nelle ulteriori fasi processuali. La diffusione della presente nota avviene in ragione di un obiettivo interesse pubblico alla conoscenza dei fatti oggetto di indagine, attesa la delicatezza dei profili coinvolti (gestione dei flussi migratori, tutela dei lavoratori stranieri e contrasto a fenomeni di sfruttamento)




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