Commozione ed emozione sono i sentimenti che raccontano nel modo migliore l’atmosfera che respirava ieri in Piazza San Pietro, dopo la traslazione nella Basilica vaticana della salma di Papa Francesco.
I fedeli presenti per l’ultimo saluto si stima fosse oltre 100mila già dalle undici di ieri, ossia dal momento in cui è stato concesso l’accesso. Tra questi anche tantissimi lucani, giunti in Vaticano con ogni mezzo ed anche all’ultimo istante.
“Ieri mattina ero in Piazza San Pietro per partecipare alla traslazione della salma di Papa Francesco, in un clima veramente commovente e silenzioso”. Giuseppe Lauria (foto in basso), presidente dell’Associazione cattolica di Rotonda, ci ha offerto la sua testimonianza in un momento per lui di preghiera e di grande commozione.

“Si sentiva il calore dei tantissimi fedeli presenti - ci dice ancora Lauria - la vita è strana, un anno fa mi trovavo sempre a San Pietro a stringergli la mano, ed ora mi trovo ancora qui ma per pregare per la sua bella e caritevole anima”.
La salma resterà esposta fino alle 19 di domani, mentre i funerali saranno celebrati alle 10 di sabato. Bergoglio è spirato il 21 aprile, la mattina del lunedì dell'Angelo, dopo aver partecipato ai riti della Pasqua. “Ai funerali ci saranno almeno 200mila persone e per l'elezione del nuovo Pontefice ne attendiamo altre 250mila”, ha spiegato Fabio Ciciliano, capo Dipartimento della Protezione civile, nominato ieri commissario dal governo.
La traslazione è il rito che prevede il trasferimento cerimoniale della salma del Papa dal luogo del decesso - solitamente la residenza pontificia o una cappella privata - fino alla Basilica di San Pietro. Qui si svolgono l’omaggio pubblico e la celebrazione del funerale.
Nel caso di Francesco, la processione con la bara aperta, attraversando la piazza gremita, ha rappresentato l’inizio delle celebrazioni funebri ufficiali. La bara è stata deposta davanti all'Altare della Confessione e, secondo la volontà del Papa, è stata adagiata su una piccola pedana leggermente inclinata, su un tappeto a terra, e non sul catafalco come è sempre avvenuto in passato.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it