L’usura in Basilicata esiste, anche se non sempre si vede o non si vuole vedere. Non perché il fenomeno non ci sia,ovviamente, ma perché spesso resta sommerso, nascosto dalla vergogna, dalla paura, dall’assenza di denunce.
A lanciare l’allarme è ancora una volta don Marcello Cozzi, presidente della Fondazione Interesse Uomo, e questa volta lo ha fatto nel corso di un incontro organizzato proprio dalla Fondazione e da Anci Basilicata nella sala B del Consiglio Regionale della Basilicata, per fare il punto sulla Carta per la Legalità, siglata con i Comuni della Provincia di Potenza un anno e mezzo fa. «Stiamo cercando davvero di fare di tutto per sensibilizzare – ha dichiarato Don Cozzi –. Non ultimo, appunto, l’incontro di questa mattina e quel patto sottoscritto con i Comuni. Ci stiamo inventando di tutto per aiutare le persone a uscire allo scoperto, ma serve una risposta più pronta e più positiva da parte delle istituzioni.»
Un impegno quotidiano che, però, spesso si scontra con la solitudine operativa. Le richieste di aiuto sono in costante aumento: «Ne riceviamo tantissime – ha sottolineato – e questo purtroppo significa che il bisogno è reale, diffuso, e che tante persone oggi faticano ad andare avanti. Ci troviamo ad assistere famiglie con stipendi minimi, redditi troppo bassi e condizioni sempre più difficili.» La Fondazione, attiva a livello nazionale, continua ad ampliare la propria rete.
«Abbiamo aperto nuovi sportelli in Basilicata, ma anche in Calabria e in Emilia-Romagna. La nostra è una fondazione nazionale – ha ricordato Don Cozzi – e stiamo rafforzando la collaborazione con le istituzioni dello Stato» Ma non basta. Per Don Cozzi è evidente che anche il sistema di welfare debba essere ripensato: «Abbiamo bisogno che in questo Paese cambino alcuni meccanismi.
Oggi tante persone si ritrovano sole. Noi la nostra parte la facciamo, ma spesso ci ritroviamo solo a tappare i buchi.» Il messaggio è chiaro: per contrastare davvero usura ed estorsione non bastano le parole o gli impegni sottoscritti. E questo vale anche per la Carta per la Legalità protagonista dell’ibniziativa promossa in Regione e che, come ha fatto rilevare anche il Prefetto di Potenza Michele Campanaro, ha visto una scarsissima partecipazione da parte delle amministrazioni locali. «Serve una mobilitazione concreta, costante, che coinvolga tutti: fondazioni, istituzioni, sindaci, società civile. Solo così, e insieme, sarà possibile rompere il silenzio e dare risposte reali a chi vive nel bisogno». All'incontro hanno partecipato anche il presidente dell'ANCI Basilicata Gerardo La Rocca, il presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, Emanuele Desina, dell’ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio e Luigi Gay, commissario regionale antiracket e antiusura. «Come precisato anche dal commissario Luigi Gay- continua don Cozzi- la legge regionale opera principalmente sul piano della prevenzione, con l’obiettivo di intercettare il fenomeno dell’usura prima che degeneri. Ma, ribadiamo, il ruolo fondamentale delle amministrazioni locali nel contrasto all’illegalità, perchè accanto al sistema di repressione che agisce dopo, è fondamentale un civismo diffuso di cittadini e istituzioni».