Superare il “click day” e assumere una gestione diretta, sfruttando i passi importanti fatti con la revisione dell’ultimo decreto flussi, con un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali. E' quanto propone Coldiretti Basilicata a poche ore dal termine della presentazione delle istanze del Decreto flussi 2025 relativo alle domande per lavoratori subordinati stagionali per il settore agricolo, oltre a quello turistico-alberghiero. In pochi minuti si è registrato un overbooking per i 110mila “posti” previsti , senza peraltro la sicurezza che i lavoratori arrivino e siano effettivamente disponibili quando serve. Per l'organizzazione agricola lucana è arrivato il momento di “superare una volta per tutte un meccanismo che non risponde né alle esigenze del mondo produttivo né alle legittime attese di chi cerca un impiego in agricoltura”.
Il primo problema è rappresentato dal fatto che non tutti gli occupati richiesti risultano poi effettivamente disponibili. Nel 2024, secondo una stima Coldiretti, della quota gestita direttamente dalle associazioni datoriali agricole ne era arrivato solo il 70%. Ma nel 2023 la percentuale era stata addirittura di appena 1/3. Numeri che evidenziano come sia giunto il momento di cambiare il sistema, così da evitare i fenomeni fraudolenti e le infiltrazioni della criminalità organizzata. Ma serve lavorare anche sui consolati, dove tropo spesso si creano dei “colli di bottiglia” sull’invio delle domande, poi difficile da evadere in tempi brevi.
Un passo importante è arrivare a sanare le tante posizioni di irregolarità, nate anche a causa delle anomalie e delle incertezze dei click day, con stagionali che hanno preso parte alle attività di raccolta ma che non sono poi rientrati nei propri Paesi per evitare di perdere l’opportunità di essere impiegati ancora. Una forza lavoro “sommersa” che va ad alimentare il business delle agromafie e finisce vittima dei “caporali” quando potrebbe essere messa in trasparenza, considerata la pressante richieste di manodopera da parte delle aziende. Per la Coldiretti della Basilicata è opportuno lavorare anche sulla formazione all’estero.