Il settore cooperativo in Basilicata attraversa una fase di profonda trasformazione. Secondo il recente rapporto Studi & Ricerche n. 276 – Febbraio 2025 di Fondo Sviluppo, la regione ha registrato nel 2024 un aumento del 38,1% delle nuove cooperative, un dato nettamente superiore alla media nazionale (+2,7%) e del Mezzogiorno (+5,8%). Solo Molise e Veneto hanno registrato una crescita maggiore. Tuttavia, la Basilicata ha anche visto una significativa riduzione delle cooperative attive, che sono passate da 1.281 nel 2023 a 1.065 nel 2024 (-16,9%), in parte a causa dei provvedimenti straordinari di cancellazione d’ufficio per cooperative inattive da anni. “Questi dati raccontano una doppia realtà: da un lato, assistiamo a una naturale selezione nel mondo cooperativo con la cancellazione delle cooperative non operative, dall’altro vediamo una spinta verso la nascita di nuove realtà che dimostra il fermento imprenditoriale della regione” – commenta Giuseppe Bruno, presidente di Confcooperative Basilicata. “L’aumento delle iscrizioni conferma la capacità della cooperazione di essere ancora un modello attrattivo, ma è fondamentale garantire il supporto e l’accompagnamento di queste nuove imprese per evitare che si disperdano nel tempo”.
Il 2024 è stato un anno positivo non solo per le cooperative, ma per l’intero sistema produttivo lucano. La Basilicata ha registrato il tasso di crescita delle nuove imprese più alto d’Italia (+13,9%), distinguendosi come l’unica regione in cui tutti i comuni hanno visto nascere nuove attività imprenditoriali.
“Siamo di fronte a un chiaro segnale di fiducia nel futuro. In una regione spesso considerata marginale nel panorama economico nazionale, questi numeri dimostrano che esiste una forte volontà di intraprendere e creare lavoro” – sottolinea Bruno. Parallelamente alla crescita delle nuove iscrizioni, si registra anche un incremento delle cessazioni non d’ufficio delle cooperative (+27,8%), un dato superiore alla media nazionale (+11,5%) e del Mezzogiorno (+7%). Tuttavia, la variazione della mortalità tra tutte le imprese in Basilicata è stata molto più contenuta (+1%). “La sfida è trasformare questa vitalità imprenditoriale in sostenibilità nel tempo” – aggiunge Bruno. “Occorre rafforzare i servizi di accompagnamento e formazione per le nuove cooperative, promuovendo modelli imprenditoriali solidi e in grado di resistere alle difficoltà del mercato. La cooperazione non deve essere un’opzione di ripiego, ma una scelta consapevole e sostenibile per il futuro della nostra regione.
Dobbiamo guardare avanti e puntare sulla qualità. Il modello cooperativo è un pilastro dell’economia sociale e può giocare un ruolo strategico nel rafforzare il tessuto produttivo lucano, creando occupazione e sviluppo per il territorio” .