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Tragedia sul lavoro a Muro Lucano: 44enne perde la vita in un cantiere edile

15/01/2025



Questa mattina, a Muro Lucano (Potenza), un tragico incidente sul lavoro ha causato la morte di Felice Ferrara, 44 anni. L'uomo, titolare di una ditta di calcestruzzo, stava lavorando alla ristrutturazione di un'abitazione in contrada Piani del Casino, quando è rimasto incastrato nella tramoggia di una betoniera. Nonostante l'intervento tempestivo del 118, giunto con personale a terra e un'eliambulanza, per Ferrara non c'è stato nulla da fare. Sul luogo sono intervenuti anche i Vigili del fuoco, che hanno liberato il corpo dalle lamiere, e i Carabinieri, che stanno indagando sulla dinamica dell'incidente. Ferrara lascia una moglie e due figlie.


 



La prima “morte bianca” sul lavoro del 2025 – l’operaio edile Felice Ferrara, 45 anni – avvenuta oggi a Muro Lucano deve segnare una svolta per affrontare con urgenza ed efficacia la “questione sicurezza” in tutti i luoghi di lavoro. A sostenerlo sono i segretari regionali di Cgil (Fernando Mega), Cisl (Vincenzo Cavallo) e Uil (Vincenzo Tortorelli) che oggi hanno inviato una lettera al Presidente della Regione Bardi chiedendo di farsi promotore di un Tavolo in Regione con la partecipazione di associazioni imprenditoriali, sindacati, Ispettorato del Lavoro, Inail, Inps, Enti Bilaterali dei comparti edilizia, artigianato, agricoltura, rappresentanti di forze dell’ordine. Nella stessa lettera i segretari di Cgil, Cisl, Uil hanno chiesto la convocazione immediata dell'Osservatorio sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, il cui ruolo è cruciale per monitorare, analizzare e proporre soluzioni per migliorare la sicurezza nel sistema produttivo lucano. L’anno appena finito – sostengono Mega, Cavallo e Tortorelli - è stato l’anno che ha segnato il maggior numero di lavoratori morti sul lavoro, 1000 in totale nel Paese,   tre al giorno, e in Basilicata sono stati  15 (12 in provincia di Potenza e 3 in quella di Matera) per un totale di 3.534 denunce di infortuni in tutti i settori, nove ogni giorno, portando la Basilicata ad essere etichettata come "zona rossa" per il numero di morti sul lavoro. Questo trend non è solo inaccettabile, ma è sintomo di un problema strutturale e sistemico che richiede un intervento decisivo ed immediato. Di fronte a questi dati (fonte Inail) non è più consentito assumere iniziative formali né abbiamo più voglia di tenere il triste conteggio dei lavoratori morti. Chiediamo al Governo Regionale come abbiamo fatto a quello Nazionale misure, azioni, provvedimenti adeguati.La sicurezza per le lavoratrici ed i lavoratori nelle aziende lucane  - sostengono i segretari di Cgil, Cisl, Uil - è un diritto fondamentale che non può essere sacrificato per nessuna ragione. Ogni vita persa rappresenta una ferita profonda per tutta la comunità, nonché un fallimento delle istituzioni e della società intera.


 


“Purtroppo registriamo la prima vittima sul lavoro in Basilicata per questo 2025. Dopo un 2024 da record nella nostra regione per le morti sul lavoro, con oltre dieci vittime, la mattanza continua. È necessario un intervento congiunto di Regione, governo centrale ed enti locali per fermare questa strage inaccettabile". Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito a seguito della morte su un cantiere edile di un operaio di 44 anni questa mattina a Muro Lucano. "Ogni giorno in media in Italia muoiono tre persone sul lavoro – denuncia Esposito – Come Cgil di Potenza siamo vicini ai  familiari della vittima e chiediamo con forza che la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro vengano messi al centro delle azioni di questo governo e delle imprese. Serve un nuovo modello di impresa sostenibile, da un punto di vista ambientale e sociale. La sicurezza e la salute non possono essere considerati dei costi. Occorrono regole più precise e maggiore responsabilità d’impresa. Per questo diciamo basta ai subappalti a cascata che deresponsabilizzano i datori di lavoro a partire dalla sicurezza, scaricando tutti i rischi sui lavoratori. È urgente eliminare la norma che consente il sub appalto a cascata, ripristinare la parità di trattamento economico lungo la filiera degli appalti, rafforzare i controlli ispettivi, favorire un piano di assunzione negli enti preposti ai controlli e una patente a punti che faccia la selezione e qualifichi le aziende virtuose da quelle che non rispettano le misure di sicurezza. In Basilicata è poi urgente rendere attivo l’Osservatorio regionale sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.Il  segretario generale Fillea Cgil Potenza, Michele Palma, nello stringersi attorno al dolore della famiglia dell'operaio di Muro Lucano, sottolinea come il settore edile abbia il primato per le morti sul lavoro in Italia. "Nel settore dell’edilizia, dove operano una miriade di piccole imprese, con una media di dipendenti che non supera le tre unità - afferma  - è difficile essere presenti in maniera capillare con il sindacato e quindi è sempre più difficile fare formazione sulla sicurezza sul lavoro e mettere in campo azioni di prevenzione. Per questo motivo, proprio di recente, con le altre sigle sindacali di settore avevamo promosso un incontro sulla figura del Rlst (Rappresentante dei lavoratori alla sicurezza territoriale), che ha una funzione importantissima e rappresenta un riferimento per i lavoratori avendo poteri di intervento per gli aspetti inerenti la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Serve consapevolezza da parte di lavoratori e imprese verso l’affermazione di una maggiore cultura della sicurezza. La figura del Rlst, insieme ai protocolli presentati dai sindacati edili di Cgil, Cisl e Uil a livello regionale alle stazioni appaltanti degli enti pubblici possono essere un importante strumento per contrastare le morti bianche. Ma senza la volontà politica non si possono fare passi in avanti".

 

“Apprendo con dolore della tragica morte di un giovane lavoratore di soli 44 anni a Muro Lucano. Esprimo la mia vicinanza nella preghiera alla famiglia colpita da questo terribile lutto. Ogni perdita sul lavoro è una ferita profonda per l'intera comunità, un grido che ci ricorda l'urgenza di garantire la sicurezza e la dignità di ogni lavoratore. Invito tutti a riflettere e ad agire con determinazione per garantire ambienti di lavoro più sicuri e fare in modo che tragedie come quella di Muro Lucano, non accadano più”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, Mons. Davide Carbonaro.

 



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