Il futuro di Stellantis a Melfi ha il volto di un’auto elegante, ambiziosa, tecnologicamente avanzata, con un design innovativo e futuristico. E’ la nuova DS N° 8 elettrica a bordo della quale questa mattina sono arrivati nel palazzo della Regione, in rappresentanza dell’azienda, il direttore dello stabilimento lucano, Nicola Intrevado, il responsabile del personale, Giuseppe Messinese, e la dirigente delle relazioni istituzionali del gruppo, Priscilla Talacchi per partecipare al tavolo organizzato dal presidente Vito Bardi con sindacati e Confindustria.
Al centro della riunione il punto sulla crisi dell’automotive con le ricadute occupazionali ed economiche che riguardano il territorio. Un appuntamento che si incanala nella stagione del confronto con tutti i soggetti in campo, fortemente voluta dal presidente, nell’ottica di fare corpo unico per affrontare una delle emergenze industriali più impattanti.
Rispetto all’ultima riunione del 12 settembre lo scenario è cambiato pur restando in un contesto internazionale nel pieno di una crisi di settore: c’è l’impegno del gruppo industriale a rilanciare gli stabilimenti italiani attraverso investimenti propri. Un annuncio che apre squarci di luce sul futuro del sito di San Nicola di Melfi dove saranno prodotti la DS N°8 elettrica, in vendita già dal prossimo mese di marzo, la nuova Jeep Compass, in produzione da giugno 2025, la DS7 (elettrica e ibrida) a partire dal primo semestre 2026 e la Jeep Compass Ibrida, con le pre-serie che dovrebbero vedere la luce alla fine di quest’anno. Nel secondo semestre del 2026, infine, è prevista la produzione della nuova Lancia Gamma nella versione elettrica e ibrida.
Un impegno di Stellantis, ufficializzato nel tavolo ministeriale del 17 dicembre scorso, che Bardi accoglie con soddisfazione, sottolineando come la motorizzazione delle auto vada “nella direzione auspicata, cioè quella di prevedere modelli ibridi oltre che elettrici, in modo da utilizzare tutte le linee “multienergia” dello stabilimento di Melfi. L’assetto produttivo, inoltre, avrà ricadute positive sulle aziende dell’indotto che già hanno ricevuto commesse relative alle nuove vetture”.
Nel ribadire che la priorità resta quella di salvare i posti di lavoro, Bardi ha chiesto “le stime dei volumi alla luce dei nuovi lanci produttivi nell’ottica di una saturazione degli impianti per assicurare gli attuali livelli occupazionali, i turni previsti soprattutto nel primo e secondo semestre 2025 e i riverberi sull’indotto, a cominciare dalla logistica. E’ importante – ha detto il presidente – avere rassicurazioni sull’intenzione dello stabilimento di San Nicola di esternalizzare le attività relative alla nuove produzioni a partire già dalla DS N° 8 elettrica. Si tratta di informazioni rilevanti – ha aggiunto Bardi – in quanto è stata ribadita la richiesta al Governo di occuparsi nell’immediato della quota di cassa integrazione e del contributo addizionale a carico delle aziende dell’indotto, quanto meno per le aziende in difficoltà e per il periodo necessario al rilancio del settore. Una misura che non è stata tuttora attivata”.
In risposta alle domande del presidente Bardi, il direttore dello stabilimento Stellantis di Melfi, Nicola Intrevado, è stato chiaro senza alimentare false illusioni: “Il cambio delle regole a livello europeo, con l’abbattimento delle emissioni di Co2, condizionerà scelte e risultati. Per rispettare le direttive bisogna vendere il 20 per cento di auto elettriche in un Paese, l’Italia, che oggi in questo ambito è all’ultimo posto in Europa con appena il 3,5% anche a causa di una carenza di colonnine di ricarica”. Già da quest’anno l'intero parco di auto vendute in Europa non potrà superare un'emissione media di 94 grammi di Co2 per chilometro. Stando agli ultimi dati la media italiana è di 117 grammi. Di qui la richiesta dei sindacati di intervenire sul Green deal per modificarlo a stretto giro. Sindacati che, in vista del tavolo ministeriale del 29, chiedono anche impegni concreti sul fronte degli ammortizzatori sociali.
“Se tutto dovesse andare come auspichiamo - ha aggiunto Intrevado - per il 2025 ci aspettiamo volumi simili al 2024, tenendo conto anche che quest’anno usciranno di produzione la Compass vecchia e la Renegade”. Attualmente – secondo quanto reso noto dallo stesso Intrevado – a Melfi si producono 160 auto al giorno lavorando su un solo turno a rotazione.
Quanto alla parte logistica, il direttore di stabilimento ha spiegato che oggi non ci sono le condizioni per affidare attività all’esterno, dal momento che a San Nicola di Melfi vige il contratto di solidarietà.
In tale contesto – ha evidenziato il presidente Bardi - la Regione sta provando a mettere in campo delle misure di sostegno al reddito rivolto proprio ai lavoratori della logistica. Il riferimento è a un prossimo avviso che prevede voucher di partecipazione a corsi di formazione per lo sviluppo di competenze tecniche, tecnologiche e digitali. “L’obiettivo – hanno spiegato Bardi e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Francesco Cupparo – è quello di sviluppare il livello di competenze dei lavoratori cassintegrati al fine di promuoverne potenzialmente l’occupabilità nel medio-lungo periodo, anche in settori diversi da quello di attuale impiego”.
Il voucher si compone di un duplice sostegno: 1. un bonus per l’iscrizione e la frequenza ad uno o più corsi di formazione selezionati dal lavoratore tra le proposte formative pubblicate all’interno del catalogo unico regionale (sezione programma Gol); 2. il riconoscimento al lavoratore di un’indennità mensile di partecipazione per un massimo di 400 euro mensili per sei mesi.
Possono partecipare al programma solo i lavoratori di aziende che hanno trasmesso in Regione la procedura di licenziamento. Si fa riferimento a una platea di circa 350 unità.
L’assessore Cupparo ha ringraziato Stellantis con cui è in atto una interlocuzione continua (“in sei mesi – ha detto Cupparo – sono stato tre volte nello stabilimento di Melfi”), sottolineando l’importanza che tutti i soggetti interessati lavorino all’unisono, in sintonia con il tavolo di oggi. Sollecitato dai sindacati sui progetti di formazione rivolti ai lavoratori, coinvolgendo anche operai di altre regioni impegnati a Melfi, Cupparo ha spiegato che occorrerebbe interessare gli altri governi territoriali per evitare che tutto il peso economico ricada sulla Regione Basilicata. Infine, sulla carenza di colonnine per la ricarica di auto elettriche - ha detto ancora Cupparo - è necessario coinvolgere i sindaci perchè individuino, il più rapidamente possibile, aree da destinare e definire un piano regionale di intervento”.
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"Nonostante la presenza di Stellantis all'incontro di oggi in Regione Basilicata sull'automotive, non vi sono garanzie sullo stabilimento Stellantis di Melfi nè da un punto di vista occupazionale nè dei volumi produttivi". Lo rendono noto i segretari generali Cgil Basilicata, Fiom Cgil Basilicata e Cgil Potenza rispettivamente Fernando Mega, Giorgia Calamita e Vincenzo Esposito presenti oggi al tavolo. "Si prospetta un anno difficilissimo, purtroppo si continua a navigare a vista. Nel 2025 l'azienda ha infatti confermato i volumi produttivi del 2024, pari a 65 mila vetture contro la capacità produttiva di 400 mila dello stabilimento, con una notevole riduzione delle ore lavorative rispetto al 2024. Ciò - spiegano - produrrà un aumento massiccio della cassa integrazione, con ripercussioni a cascata sull'indotto, rispetto al quale chiediamo garanzie anche al governo regionale, affinché prema sul governo nazionale per ridurre gli oneri della cassa integrazione a carico delle imprese incluse nell'area di crisi industriale complessa per scongiurare la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Rispetto a Stellantis - affermano i dirigenti sindacali - che continua quindi a scaricare la crisi del settore sui lavoratori, i quali non hanno garanzie sul futuro occupazionale e salariale, serve un impegno concreto da parte della politica regionale, nazionale ed europea.
Esprimiamo preoccupazione anche sulle produzione dei nuovi modelli, che rispetto al passato rispondono a un mercato che oggi in Italia non vede domanda, trattandosi di modelli con costi elevatissimi. Al tavolo pertanto abbiamo chiesto all'azienda di incrementare la formazione dei lavoratori per allargare quanto più possibile la platea degli addetti pronti alla produzione dei nuovi modelli e al governo regionale di farsi carico con il governo centrale di interventi necessari sull'automotive in Italia e a Melfi con investimenti in ricerca, sviluppo e missioni produttive per l'impianto e le aziende dell’indotto. I metalmeccanici della Cgil lucana saranno pertanto a Bruxelles il prossimo 5 febbraio per la mobilitazione europea dei sindacati del settore industriale per difendere e rilanciare l’occupazione e l’industria nel nostro Paese e in Europa”.
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L’incontro di oggi rappresenta un passo significativo in un percorso complesso e pieno di sfide. UIL e UILM continueranno a lavorare per garantire che la transizione verso un nuovo modello industriale sia giusta, sostenibile e capace di tutelare i lavoratori, le imprese e l’intero sistema produttivo.È fondamentale mantenere alta l’attenzione su Melfi, che rappresenta un pilastro non solo per l’economia lucana, ma per l’intero settore automobilistico italiano. Non è sufficiente la consapevolezza che il 2025 sarà un anno critico per l’automotive. Solo attraverso un dialogo trasparente e scelte condivise si potranno affrontare le sfide del futuro e costruire un nuovo capitolo per lo stabilimento Stellantis e per la Basilicata.