In Italia, le mafie generano un volume d'affari annuo che sfiora i 40 miliardi di euro, una cifra che equivale a circa due punti di Pil. Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, questa somma posiziona le organizzazioni criminali al quarto posto tra le industrie nazionali, subito dopo giganti come Eni, Enel e GSE. Tuttavia, il dato è sottostimato, poiché non è possibile misurare l’intero giro d’affari legato all’infiltrazione nelle attività legali. Le aziende italiane a rischio infiltrazione mafiosa sono circa 150.000, con una concentrazione maggiore nelle grandi metropoli come Napoli, Milano e Roma. Tuttavia, anche in realtà più piccole, come quelle della Basilicata, il fenomeno non è da sottovalutare. In regione, infatti, si stimano ben 863 imprese potenzialmente collegate alla criminalità organizzata, di cui 316 in provincia di Matera e 547 in provincia di Potenza. Le attività più redditizie per le mafie sono quelle legate all'estorsione, una piaga che continua a colpire la nostra economia. Nella provincia di Potenza, le denunce per estorsione sono passate da 62 nel 2013 a 41 nel 2023, mentre a Matera sono aumentate, passando da 19 nel 2013 a 21 nel 2023. Complessivamente, nel 2023 in Basilicata sono state registrate 62 denunce per estorsione, segno che il fenomeno è ancora molto presente e diffuso. |