“Accanto alle ragioni nazionali abbiamo la necessità di scendere in piazza per portare all’attenzione del governo regionale la vertenza Basilicata e chiedere un cambio di passo per il futuro di questa regione. Ecco perché facciamo appello agli studenti, alla società civile, alle associazioni, al mondo del terzo settore e ai singoli cittadini di unirsi alla protesta e di essere con noi domani in piazza Prefettura a Potenza”.
Lo affermano i segretari generali di Cgil e Uil Basilicata, Fernando Mega e Vincenzo Tortorelli ribadendo le motivazioni alla base dello sciopero generale di otto ore indetto domani 29 novembre a livello confederale da Cgil e Uil in tutta Italia, con manifestazioni in 46 piazze. “Non vi è né demagogia, né una presa di posizione partitica e politica, come ha dichiarato il segretario nazionale della Cisl, Luigi Sbarra, oggi a Potenza – affermano Mega e Tortorelli – che tra l’altro considerando “sterile” il sacrificio diretto dei lavoratori, che con lo sciopero rinunciano al salario, dimostra scarso rispetto per i lavoratori. Noi – aggiungono – in occasione dell’attivo dei delegati prima e della conferenza stampa dopo, abbiamo volutamente scelto di non aprire nessuno scontro con la Cisl, aspettandoci da parte di Sbarra lo stesso comportamento rimanendo sul merito delle scelte. Invece registriamo l’inasprimento dei toni e ancora una volta un giudizio sullo sciopero che non tiene conto delle richieste dei lavoratori specie del Sud, nonostante lo stesso segretario della Cisl condivida la drammaticità della situazione sociale. Per politica si deve intendere una politica giusta, che pensi al lavoro, che investa nel welfare, nella sanità, nell’istruzione e non li penalizzi come invece fa questa manovra di governo, Queste sono le nostre richieste.
La mobilitazione è stata indetta per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, considerata del tutto inadeguata a risolvere i problemi del paese, e per rivendicare l'aumento del potere d'acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali. Al governo regionale – concludono - chiediamo ascolto e di aprire un dialogo con le parti sociali perché la situazione è davvero drammatica: dalla crisi dell’automotive a quella idrica, passando per la sanità e lo spopolamento, la Basilicata rischia di sparire sotto i colpi della legge sull’autonomia differenziata. Per questo richiamiamo a responsabilità tutti a scendere in piazza domani e a unirsi alla mobilitazione”.
Appuntamento domani 29 novembre con concentramento alle 9 in piazza XVIII Agosto, da dove partirà il corteo che si sposterà in piazza Mario Pagano dove alle 10 si aprirà la manifestazione con gli interventi dei dirigenti e delle dirigenti sindacali e dei delegati e delle delegate di Cgil e Uil. Chiuderà la manifestazione di piazza la segretaria generale nazionale della Fisac-Cgil, Susy Esposito.