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Premio di laurea Angela Ferrara Cgil, Cisl, Uil e Unibas. Un riconoscimento per promuovere parità e memoria |
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25/11/2024 |
| Dare risalto al valore del contributo femminile negli ambiti economico, sociale, politico, scientifico, artistico, filosofico, letterario, al fine di favorire la promozione di studi, ricerche e riflessioni in materia di politiche di genere e di pari opportunità, di storia delle donne e di tematiche femminili. È l'obiettivo del "Premio di Laurea Angela Ferrara", indetto da Cgil, Cisl, Uil Basilicata e dall’Università degli studi della Basilicata che ha lo scopo di preservare la memoria di Angela Ferrara, madre e poetessa originaria di Cersosimo (Potenza), uccisa dal marito il 15 settembre 2018, e di tutte le vittime di femminicidio, contro la cultura patriarcale che non sole esiste, ma resiste, e che va scardinata. Il premio intende valorizzare le migliori tesi di laurea triennale, magistrale e dottorato sulle tematiche femminili, la storia delle donne e le questioni di genere. Il riconoscimento, per questa seconda edizione, è andato a Marianna Eufemia e Giusy Micali per la categoria tesi di laurea triennale, Francesca Orazi e Margherita Battaglia per la categoria tesi di laurea magistrale e Valeria Stabile per la categoria tesi di dottorato. Trentatré in totale i lavori pervenuti. Alla cerimonia di premiazione sono intervenute Aurelia Sole, Prorettrice Unibas con delega alle Pari opportunità e alla tematiche di genere, Antonella Veltri Presidente D.I.Re - Donne in Rete contro la violenza, Antonella Tramutola ricercatrice lucana all'Università di Roma la Sapienza e componente del Centro interdisciplinare giovani dell’Accademia dei Lincei, le segretarie di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, rispettivamente Anna Russelli, Luana Franchini e Sofia di Pierro e i componenti del comitato scientifico che hanno introdotto le tesi premiate e le menzioni speciali nelle tre sezioni individuate. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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