Una condizione di vita di per sé molto difficile, che l’amore dei familiari cerca il più possibile di alleviare. Ma, da solo, l’affetto purtroppo non è sufficiente poiché servono presidi anche molto particolari rimasti però incagliati nella fitta rete della burocrazia sanitaria, che da mesi sta impedendo di dar seguito ad una richiesta messa nero su bianco da uno specialista. È quanto sta vivendo Angelo Di Iacovo, rotondese affetto dalla nascita da una forma di disabilità molto grave: uno stallo di cui ci ha parlato la famiglia.
“Nello scorso mese di giugno - ci spiega la sorella Marisa - abbiamo inoltrato la richiesta di una carrozzella, che non può essere standard ma necessita di particolari ausili. Ma, dopo mille peripezie tra Lagonegro e Rotonda, ancora non l’abbiamo ricevuta poiché l’Azienda Sanitaria di Potenza l’ha autorizzata, ma prescindendo da qualsiasi ausilio rispetto a quelli prescritti e richiesti”.
In sostanza, quindi, l’Asp ha dato parere favorevole all’acquisto di una sedia a rotelle ma di quelle comuni. Segnatamente, gli accessori sono stati prescritti da uno specialista avendoli ovviamente ritenuti indispensabili. Ma il suo solo parere, evidentemente, non è sufficiente: d’altronde l’iter è lungo e complesso.
“Nel caso di mio fratello gli ausili consistono in poggiatesta; sostenitore per la spalla, in quanto tende ad inclinarsi da un lato, piuttosto, che le pedane. L’iter inizia dal fisiatra dell’Asp, che prescrive di cosa abbia bisogno il paziente. Successivamente, e ci siamo andati con Angelo, bisogna recarsi dal tecnico ortopedico che ha proprio progettato la carrozzella sulla base delle misure del corpo ed indicato di cosa avesse bisogno mio fratello”. Ma non finisce qui: “Dopodiché, bisogna recarsi dall’Asp, che poi è l’ente che acquista il dispositivo, per l’ultima autorizzazione. Nello specifico, mi hanno parlato di un primario ortopedico che avrebbe negato il consenso per gli ausili speciali".
La speranza della famiglia è che si possa arrivare quanto prima ad un epilogo positivo della vicenda. “Dopo la negazione degli ausili - prosegue ancora la sorella - il fisiatra dell’Asp che aveva firmato la prescrizione è stato ricontattato da Potenza, che ha richiamato anche l’officina ortopedica, per capire il perché di una simile richiesta e lo specialista mi ha detto di aver confermato all’Azienda Sanitaria come, senza questi specifici ausili, la carrozzella sia inutile. E, adesso, aspettiamo che l’Asp firmi l’autorizzazione per la carrozzina prescritta e non per una standard come invece ha fatto”.
Anche perché alla famiglia non è stata nemmeno spiegata la ragione per la quale sia rimasta inevasa la richiesta del fisiatra.
“Il rifiuto non è stato nemmeno motivato, siamo davvero esasperati poiché non comprendiamo come si faccia a non andare incontro alle esigenze di mio fratello che, tra l’altro, vive in una condizione nota al sistema sanitario fin dalla nascita. Per cui, l’Asp conosce molto bene quali siano le sue condizioni. Stiamo insistendo in quanto la carrozzella serve a mio fratello urgentemente e, invece, dallo scorso mese di giugno, siamo ancora qui a combattere tra visite, richieste e telefonate”.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it