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In Basilicata resti del più antico leone delle caverne d'Europa |
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3/07/2024 |
| ![](./public/newsossa_leoned417f.jpg) Pubblicato sul Journal of Quaternary Science, la scoperta dei resti del più antico leone delle caverne in Europa risale a circa 650.000 anni fa, nel sito di Venosa Notarchirico. La scoperta è stata fatta dal gruppo di ricerca internazionale guidato da Alessio Iannucci dell'Università di Tubinga in Germania, con la partecipazione di Raffaele Sardella e Beniamino Mecozzi dell'Università Sapienza di Roma. Nel sito di Venosa Notarchirico è stato ritrovato anche il più antico resto fossile umano mai scoperto in Italia, un adolescente di Homo heidelbergensis risalente a un periodo compreso tra 695.000 e 610.000 anni fa. Il frammento di osso di zampa di leone ritrovato appartiene alla specie Panthera spelaea. Queste sono le dichiarazioni rilasciate all’ANSA da Mecozzi e Sardella: "Comparsa in Europa oltre 600.000 anni fa, la cultura acheuleana si è poi diffusa rapidamente nel continente. Nello stesso periodo, durante il passaggio tra il Pleistocene Inferiore e Medio, i leoni delle caverne e altri grandi mammiferi si diffusero in Europa." "La scoperta di una presenza così antica del grande leone delle caverne in Europa," ha sottolineato Sardella, "avvalora l'idea che questo grande predatore sia stato parte di un grande rinnovamento della fauna." |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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