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Evasione dal carcere di Matera: Vito Messina, segretario regionale USPP Basilicata, lancia un appello urgente |
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10/06/2024 |
|  Domenica 9 giugno un detenuto è riuscito a evadere dal carcere di Matera durante la fruizione del cortile passeggi. Il detenuto ha messo in atto un rocambolesco piano di fuga, scavalcando tutti i limiti di sicurezza. Fortunatamente, grazie alla prontezza e alla professionalità del personale di servizio, il detenuto è stato prontamente bloccato all’esterno della struttura e ricondotto in carcere. Lo rende noto tramite una nota stampa il segretario regionale USPP Basilicata, Vito Messina che chiede un intervento immediato all'amministrazione centrale. Di seguito la nota stampa "Da quanto si apprende sembra che il detenuto sia evaso durante la fruizione del cortile passeggi nella giornata di domenica 9 giugno. Il detenuto avrebbe messo in atto un rocambolesco piano di fuga, scavalcando tutti i limiti di sicurezza. Ci sarà tempo e modo per approfondire la dinamica, ancora incerta per le notizie frammentarie che pervengono, ma di certo questo è l’ennesimo episodio che mette a nudo il fallimento totale del sistema carceri, un fallimento dovuto dalla carenza di una cabina di regia, la struttura da poco priva di comando. Questa volta, per fortuna, non ci sarebbero stati feriti, anzi grazie alla bravura e alla prontezza del personale di servizio che si è subito attivato per le ricerche il detenuto è stato bloccato all’esterno della struttura e ricondotto in carcere. Serve un intervento immediato dell’amministrazione centrale nell’invio di una catena di comando in grado di rispondere alle esigenze della struttura. Che affidi l’incarico di un provveditore in pianta stabile nel distretto Puglia e Basilicata, purtroppo adesso condiviso con la regione Calabria, entrambe regioni con grosse difficoltà. Si chiede al sottosegretario alla giustizia con delega alla carceri di visitare le nostre carceri per rendersi conto dell’abbandono della Basilicata, che negli ultimi mesi sta pagando un durissimo abbandono." |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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