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| Potenza spreca due vantaggi: a Sorrento finisce 2-2 |
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6/12/2025
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| Diciamo subito, a scanso di equivoci, che il pareggio 2 a 2 maturato al Viviani tra Sorrento (giocava come locale) e Potenza (in “trasferta” sul suo campo) rispecchia in toto quanto visto sul terreno di gioco. Due squadre che sostanzialmente si sono equivalse, nel senso che hanno alternato momenti decisamente positivi di controllo del gioco ad altri in cui hanno sofferto l’avversario. Insomma, una partita in cui nessuna delle due compagini ha mai dato la sensazione di poter prevalere sull’altra, anche se il Potenza può rammaricarsi del fatto di essersi fatto raggiungere per ben due volte nel punteggio. Ma il Sorrento non ha rubato nulla, anzi: ha dimostrato che il cambio in panchina (Serpini per Conte) ha giovato non poco alla squadra dal punto di vista del gioco, del carattere, della reattività.
Il Potenza? Ha fatto la sua partita, magari non ai livelli di match precedenti (Trapani, Salerno o Casarano) come intensità e lucidità nelle scelte delle giocate, ma la squadra ha comunque confermato di essersi ritrovata e di aver superato il momento “no” vissuto tra ottobre e novembre. Molto è dipeso anche dalla necessità di far rifiatare qualche elemento del gruppo (vedi Novella e Felippe) o da qualche assenza che si protrae nel tempo (Castorani), che limita le possibilità di scelta in mediana; ma chi ha giocato ha certamente dato il massimo. Un punto che, in sostanza, va accettato con serenità, senza fare drammi.
Nella fase iniziale del match il Potenza aveva fatto sperare in una prestazione stile Casarano: per quindici, venti minuti i rossoblù lucani hanno “menato le danze”, dando l’impressione di averne di più rispetto agli avversari. Il Sorrento infatti, nelle prime battute, si è limitato a controllare, quasi a voler studiare l’avversario, senza mai pungere nella metà campo lucana. Un predominio territoriale che ha visto i rossoblù al tiro in tre occasioni nei primi dieci minuti, con De Marco, Ghisolfi e Schimmenti.
Con il passare dei minuti il Sorrento prende coraggio, alza il baricentro e trova soluzioni di un certo spessore. D’Ursi, Esposito e Bolsius iniziano a dialogare con maggior disinvoltura, ben coadiuvati da Potenza, Crecco e Cuccurullo. È di D’Ursi, dopo un errore in uscita di Rocchetti, la prima conclusione a rete al 10' dei campani, con palla che sorvola la traversa. L’attaccante campano crea non pochi problemi con la sua velocità alla retroguardia lucana, che spesso deve ricorrere alle maniere forti. Ma anche Bolsius non è da meno: gran conclusione a giro al 21', con palla deviata in angolo dall’attento Cucchietti, che si ripete sul corner successivo salvando su un colpo di testa di Fusco. A giochi fatti, le occasioni campane sono state più nitide di quelle create dalla formazione lucana, che sembra patire il cambio di ritmo degli avversari.
È il momento migliore del Sorrento, che tiene palla con grande sagacia, fa girare a vuoto gli avversari, difende con intelligenza e si propone con una certa pericolosità. Il Potenza soffre, ma al 39' ha la forza di trovare il vantaggio con Petrungaro, abile a sfruttare un rimpallo dopo una conclusione di Schimmenti e a indirizzare la palla in fondo alla rete difesa da Del Sorbo. Potenza avanti, dunque, ma la gioia dura pochi minuti. Il Sorrento, ferito nell’orgoglio, riprende ad attaccare e, dopo una conclusione di Bolsius parata da Cucchietti, trova il pareggio su rigore (confermato dalla revisione al VAR-FVS) per fallo di Ghisolfi su Paglino. Azione controversa quella del rigore, con l’arbitro che aveva inizialmente assegnato la punizione dal limite, ma dopo la chiamata alla revisione FVS — richiesta dalla panchina campana — ha decretato la massima punizione. Sul dischetto D’Ursi fa 1 a 1.
La ripresa si apre senza cambi, con i ventidue protagonisti confermati sul terreno di gioco. Il match resta aperto e piacevole, con occasioni da entrambe le parti. Clamorosa quella nata da un errore in disimpegno di Siatounis e fallita da D’Ursi, servito alla perfezione da Paglino: tutto solo, conclude sopra la traversa.
Gol sbagliato, gol subito: la legge è sempre quella, e il Potenza la sfrutta alla lettera. Petrungaro se ne va sulla sinistra, converge al centro e tira: ne nasce una mischia risolta di forza da De Marco, che riporta avanti il Potenza. La reazione campana è immediata, anche se meno lucida di prima. Dalla panchina Serpini prova a cambiare qualcosa con l’inserimento di Plescia in avanti. In contropiede, al 26', il Potenza sfiora il tris con Schimmenti, ma Del Sorbo respinge in angolo. Anche Bruschi, appena entrato, ha una buona occasione ma spreca tutto calciando in malo modo. Il Potenza sembra in grado di poter “portare a casa” il risultato, ma non ha fatto i conti con la fortuna. Minuto 43’: Crecco ci prova dalla distanza (25 metri e oltre), conclusione deviata da Riggio e palla che s’infila alle spalle di Cucchietti. È la rete che sancisce il 2 a 2 definitivo.
SANDRO MAIORELLA
SORRENTO-POTENZA 2-2
SORRENTO (3-4-2-1): Del Sorbo 6; Solcia 6, Di Somma 6,5 (19’st Shaw 6), Fusco 6,5; Paglino 6,5 (29’st Plescia 6), Potenza 6 (27’st Riccardi 6), Cuccurullo 6, Crecco 6,5; Bolsius 6,5 (27’st Sabbatani6), Esposito 7; D’Ursi 7. A disp.: Harrasser, Tonni, Santini, Carillo. All.: Serpini.
POTENZA (4-3-3): Cucchietti 6,5; Adjapong 6, Riggio 5,5, Camigliano 6, Rocchetti 6; De Marco 6,5 (31’st Maisto 6), Siatounis 5,5 (15’st Felippe 6), Ghisolfi 5,5; Schimmenti 6,5 (38’st Bachini sv), Selleri 6 (38’st Bruschi sv), Petrungaro 7 (31’st Mazzeo 6). A disp.: Alastra; Guiotto, Sciacca, Balzano, Ragone, Novella, Bura, Santucci. All.: De Giorgio.
Arbitro: Gavini di Aprilia (Fracchiolla-Cantatore). Quarto ufficiale: Di Reda di Molfetta. Operatore Fvs: Vitale di Salerno.
Reti: 39’pt Petrungaro, 48’pt D’Ursi (rig.), 18’st De Marco, 42’st Crecco
Note: Ammoniti: Shaw, D’Ursi, Ghisolfi, Riggio, Felippe. Angoli: 5-4. Recupero: 5’ +3' e 5’ |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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