|
Calcio. Confermato obbligo degli under nei campionati dilettantistici: una sfida per le società lucane |
---|
4/03/2025
|
| L'obbligo di utilizzare calciatori under nei campionati dilettantistici continua a suscitare discussioni, in particolare nelle piccole regioni come la Basilicata. Le società lucane faticano a trovare giovani validi, soprattutto quando l'obiettivo è ottenere buoni risultati. Essendo una regione con una popolazione ridotta, è difficile reperire un numero sufficiente di giocatori, costringendo le squadre a cercare rinforzi fuori regione, con conseguenti maggiori costi. La regola impone che due under, uno nato dal 1° gennaio 2006 in poi e uno dal 1° gennaio 2007 in poi, siano titolari in ogni partita. Questo significa che le società devono avere almeno cinque giovani della stessa età da inserire nell'organico, un compito arduo per i piccoli comuni lucani. Sebbene la LND nazionale avesse inizialmente deciso di rimuovere l’obbligatorietà, i singoli comitati, tra cui quello regionale della Basilicata, hanno scelto di mantenere questa norma per i campionati di Eccellenza e Promozione nella stagione 2025/2026, con alcune eccezioni per espulsioni e infortuni. Di seguito riportiamo la nota del Comitato Regionale Basilicata.
Il Comitato Regionale Basilicata comunica che nelle singole gare dell’attività ufficiale 2025/2026 le Società partecipanti ai Campionati Regionali Maschili di Eccellenza e Promozione avranno l’obbligo di impiegare – sin dall’inizio e per l’intera durata delle stesse e, quindi, anche nel caso di sostituzioni successive di uno o più partecipanti – almeno due calciatori così distinti in relazione alle seguenti fasce di età:
- 1 nato dal 1° gennaio 2006 in poi;
- 1 nato dal 1° gennaio 2007 in poi.
Resta inteso che, in relazione a quanto precede, debbono eccettuarsi i casi di espulsione dal campo e, qualora siano state già effettuate tutte le sostituzioni consentite, anche i casi di infortunio dei calciatori delle fasce di età interessate. |
CRONACA
SPORT
|


 (1) (1).jpeg)


Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
 |