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Avigliano, la carica di Gabriele Galardi: ''Ci salveremo, sogno in grande''

28/01/2025



Gabriele Galardi, talento classe 2002 attualmente in forza all’Avigliano in Eccellenza lucana, ha vissuto un percorso calcistico ricco di esperienze importanti. Cresciuto nella Vigor Perconti, ha poi avuto l’opportunità di entrare nel settore giovanile del Milan, arrivando fino alla Primavera. Dopo il club rossonero, il suo cammino lo ha portato tra Serie C e Serie D, vestendo le maglie di Viterbese, Lucchese, Team Nuova Florida 2005, FBC Gravina e Brienza. Oggi, con l’Avigliano, sta lottando per raggiungere una tranquilla salvezza. Abbiamo avuto l’occasione di intervistarlo per scoprire di più sulla sua carriera, le difficoltà incontrate e i suoi sogni.

Gabriele, raccontaci il tuo percorso nel mondo del calcio."Sono cresciuto nella Vigor Perconti prima di passare al Milan, dove ho vissuto un’esperienza che mi ha fatto crescere molto, sia a livello umano che calcistico. Ho poi avuto diverse esperienze importanti tra Serie C e D, ma purtroppo, per varie vicissitudini, non sono mai riuscito a esprimermi al meglio."

Questa stagione con l’Avigliano sta presentando qualche difficoltà, siete attualmente in zona play-out. Come stai vivendo questa esperienza? "Nonostante la nostra posizione in classifica, con la squadra mi trovo benissimo. Siamo un gruppo molto affiatato e non meritiamo assolutamente questa situazione. La società è composta da persone serie e disponibili, che ci danno sempre supporto."

Quali sono i momenti più significativi della tua carriera fino ad ora? "Sicuramente l’esperienza al Milan è stata un momento chiave della mia crescita, sia dentro che fuori dal campo. Ho molti ricordi che porto ancora con me, ed è stato un privilegio giocare per un club così importante."

Chi ha avuto l’impatto maggiore sulla tua crescita calcistica? "Senza dubbio la mia famiglia. Sono stati fondamentali in ogni momento della mia carriera, supportandomi anche a distanza di migliaia di chilometri. Senza di loro non avrei fatto determinate scelte. Sono la mia ragione di vita e il motivo per cui non mollo mai, in nessuna circostanza."

Hai sempre giocato da attaccante o hai ricoperto altri ruoli? "Sono sempre stato un esterno sinistro d’attacco, ma ho giocato anche come quinto di centrocampo e, all’occorrenza, trequartista. Mi piace adattarmi alle esigenze della squadra."

Quali obiettivi ti sei prefissato per questa stagione? "A livello personale voglio segnare più gol possibili e fornire assist per aiutare la squadra. L’obiettivo collettivo è una salvezza tranquilla, senza troppi patemi."

Da quest’anno sei seguito dalla GC Sport Consultants. Come sta andando questa collaborazione? "Sì, è il primo anno che sono seguito dalla GC Sport. Mi trovo molto bene con i ragazzi, soprattutto con Luca e Giuseppe, con cui ho un rapporto quotidiano. Mi aiutano molto a riflettere e a gestire al meglio ogni situazione."

C’è un sogno che speri di realizzare nel calcio? "Il mio sogno è tornare a giocare a livelli importanti, divertendomi. Sarebbe scontato dire la Serie A, ma se dovessi sceglierne uno in particolare, vorrei giocare all’Olimpico con la maglia della Roma."

Hai vissuto esperienze tra Serie C e D e sei cresciuto nel settore giovanile del Milan. Secondo te, perché non sei ancora riuscito ad affermarti nel calcio professionistico? "Se guardo indietro, mi rendo conto che il mio carattere, un tempo fumantino, mi ha portato a fare scelte sbagliate senza ascoltare la mia famiglia e le persone più care. Con la mentalità che ho adesso, probabilmente 3-4 anni fa avrei preso decisioni diverse e magari la mia carriera avrebbe avuto un altro sviluppo. Ma non ho rimpianti, ogni esperienza serve a crescere."



Gabriele Pio Piccolo


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