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La voce della Politica
| Crisi idrica, Chiorazzo: Basilicata lasciata sola |
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7/11/2025 | “Al netto degli sforzi comunicati da Acquedotto Lucano nel tentativo di ridurre i disagi ai cittadini, la verità è che ci risiamo. La crisi idrica che ha messo in ginocchio l’agricoltura, e in alcuni territori anche il comparto industriale, come avevamo previsto, si sta estendendo all’acqua potabile, a partire dal Vulture–Alto Bradano ma con il rischio concreto che riguardi a breve l’intera regione”.
È quanto dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, commentando l’avvio delle turnazioni idriche e il calendario di sospensioni notturne rese note da Acquedotto Lucano.
“Da mesi - prosegue Chiorazzo - nelle sedute consiliari, attraverso mozioni, interrogazioni e con la risoluzione unitaria approvata a luglio, abbiamo offerto proposte concrete per affrontare una crisi che non dipende solo dalla siccità ma anche da una gestione frammentata e da ritardi accumulati negli anni. Non potendo agire sulle precipitazioni piovose e nevose, la Regione avrebbe almeno dovuto fare ciò che è nelle sue possibilità, invece di affidarsi, ancora una volta, alla danza della pioggia”.
“Abbiamo chiesto già mesi fa - ricorda Chiorazzo - di estendere lo stato di emergenza all’intero territorio regionale, ma il Governo Bardi ha avanzato la richiesta solo il 30 settembre scorso. Nel frattempo il Consiglio dei Ministri si è riunito cinque volte, deliberando nuovi stati di emergenza per altri territori, ma ignorando la Basilicata. Forse il Presidente Bardi, invece di precipitarsi ad esprimere solidarietà politica alla Premier Meloni, dovrebbe contattarla per chiedere un sostegno vero per una crisi che quest’anno rischia di mettere in ginocchio non solo i nostri agricoltori ma l’intera popolazione lucana”.
“Attendiamo ancora - aggiunge Chiorazzo - che la Giunta regionale riferisca in Aula su quanto si era impegnata a fare con la risoluzione unitaria di luglio, in particolare sulla predisposizione di un Piano di verifica e riduzione delle perdite idriche, con obiettivi misurabili, incentivi e rendicontazione pubblica, e sulla verifica della governance e dell’assetto societario di Acquedotto Lucano, anche alla luce del Piano Industriale annunciato ma mai illustrato al Consiglio. Nel frattempo, invece, la Regione si appresta a stanziare altri 16 milioni di euro per coprire le perdite di bilancio di Acquedotto Lucano, una società in crisi finanziaria strutturale che è riuscita finanche a perdere 39 milioni di euro di finanziamenti per il rifacimento delle reti idriche”.
“La verità - conclude Chiorazzo - è che questa emergenza era ampiamente prevedibile. Non servono altri annunci, servono poteri commissariali straordinari, interventi immediati sulle infrastrutture e responsabilità politica. Il diritto all’acqua non può dipendere dalle piogge o dai comunicati, è un diritto fondamentale dei lucani e una prova di serietà per chi governa”. |
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