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Tetti spesa strutture sanitarie accreditate: Usc, un primo passo per la stabilità delle strutture

17/06/2025

“Registriamo con grande attenzione la recente delibera emanata dal Dipartimento Salute della Regione Basilicata, relativa all’assegnazione dei tetti di spesa alle strutture sanitarie per l’anno 2025. Sebbene la decisione arrivi con un significativo ritardo, dal momento che siamo già a metà anno, essa rappresenta comunque un primo passo importante verso una maggiore stabilità operativa per le strutture sanitarie accreditate, le quali fin dall’inizio di gennaio si sono trovate costrette ad operare in condizioni di assoluta provvisorietà, utilizzando esclusivamente provvedimenti temporanei emanati dalle singole Aziende Sanitarie Locali”. E’ il commento dell’Unione Sanità Convenzionata.” Abbiamo costantemente sollecitato un dialogo aperto e costruttivo con l’assessorato alla Salute, ribadendo con forza la necessità di basare le decisioni amministrative su criteri chiari e trasparenti – è scritto in una nota dell’Usc - in particolare sul reale fabbisogno sanitario della popolazione. Nonostante non si sia giunti ancora a un confronto diretto e aperto con l’assessorato, notiamo con interesse alcuni elementi di novità e miglioramento introdotti nella recente delibera. Rileviamo con particolare interesse il fatto che, per la prima volta, venga formalmente riconosciuto il parametro del fabbisogno sanitario, seppur limitatamente al 2% delle risorse complessive disponibili (pari a circa 500 mila euro su un totale di 25,7 milioni di euro). Sebbene questo dato rimanga ancora ampiamente insufficiente rispetto alle effettive esigenze sanitarie del territorio, rappresenta comunque un segnale positivo di discontinuità rispetto al passato, in cui tale parametro era completamente ignorato, pari a zero. Un altro elemento da analizzare con attenzione riguarda l’introduzione di un plafond di circa un milione di euro (su 25,7), destinato a un non meglio spiegato "fattore di finalità", diretto verso la diagnostica per immagini e i laboratori di analisi. La definizione piuttosto generica del provvedimento richiede una rigorosa verifica nella sua applicazione pratica. Tuttavia, esso potrebbe offrire un'importante occasione per una migliore e più equa redistribuzione delle risorse, rivolgendo particolare attenzione alle piccole strutture territoriali e alle prestazioni sanitarie critiche, notoriamente affette dalle problematiche relative alle lunghe liste di attesa”.

L’Usc valuta positivamente anche la misura che limita entro un massimo del 10% la possibilità di superare i tetti contrattuali per beneficiare di eventuali risparmi di settore.” Pur non rappresentando una soluzione definitiva, questo intervento – è scritto nella nota - costituisce certamente un passo avanti significativo, volto a correggere una prassi consolidata che penalizzava in modo evidente le strutture più virtuose e rispettose dei limiti imposti. La novità più rilevante introdotta dalla delibera è la decisione di affidare direttamente alle Aziende Sanitarie Locali la responsabilità di definire e assegnare i tetti contrattuali. Questa scelta strategica, se ben attuata, dovrebbe consentire una migliore corrispondenza delle risorse disponibili alle reali necessità della popolazione lucana, garantendo maggiore autonomia operativa alle aziende stesse. Tuttavia, sottolineiamo la fondamentale necessità che le Aziende Sanitarie instaurino rapidamente un dialogo costante, efficace e collaborativo tra loro, finalizzato ad ottimizzare la distribuzione delle risorse e massimizzarne l’efficacia.

Vogliamo scegliere di essere fiduciosi affinchè – sottolinea Usc - questo nuovo percorso possa proseguire in maniera virtuosa, anche se restano purtroppo ancora inevase questioni fondamentali: la mancata certificazione del pareggio dei conti sanitari da parte dei ministeri competenti continua a privare di risorse preziose il comparto, mentre la necessità urgente di aggiornare una legge regionale ormai superata (la legge 28 risale infatti all’anno 2000) rimane evidente. In particolare, ribadiamo con forza che la fisioterapia dovrebbe essere correttamente inserita nella macroarea della riabilitazione, liberando così risorse indispensabili per la specialistica ambulatoriale.

Siamo consapevoli che questo percorso appena avviato richiederà conferme tangibili di buona gestione e risultati concreti per poter essere considerato realmente positivo e innovativo. Per questo motivo, continueremo ad assicurare la nostra attenzione sull’attuazione della delibera, offrendo sempre la nostra piena disponibilità a collaborare e dialogare costruttivamente con l’assessorato e le Aziende Sanitarie Locali, senza però rinunciare mai – conclude l’Unione Sanità Convenzionata - a richiedere trasparenza, equità e coerenza con i reali fabbisogni della comunità lucana”.



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