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Successo a Venosa per il Festival del Libro e dell’Editoria |
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5/06/2017 | Metti i vicoli di un borgo del Vulture, con la Storia che si racconta già solo attraverso un’architettura in piedi da secoli; e in questi vicoli mettici storie, racconti, esperienze e poi libri, autori, editori e appassionati. Otterrai vicoli parlanti, fatti di sguardi e di emozioni; fatti di voce, di eco di voce, fatti di presenza. “Borgo d’Autore”, il Festival del Libro e dell’Editoria che si è chiuso a Venosa, è esattamente questo: una fucina culturale, dove l’arte della parola scritta è duratura come il bronzo – a voler citare l’illustre poeta latino Orazio che in questo borgo ci è nato; e, alla seconda edizione, riconferma la sua importanza nella divulgazione della lettura e dell’ormai flebile istinto (che dovrebbe essere innato) di curiosità. Quattro intensivi giorni (dall’1 al 4 Giugno), pregni di presentazioni di libri, di dialogo con gli autori e con gli editori, di incontri e di scambi sentimentali, viscerali: dall’importanza del rito del tè ad un cicloviaggio di divulgazione scientifica “per l’acqua e sull’acqua” fatto da scienziati; dal crudo racconto di storie di vita rapite dai tentacoli di un’italiana Mafia Caporale alla storia di Bernardo Provenzano e della mafia; passando per grandi nomi, quali quelli di Marco Marzocca, Cinzia Tani, Michele Mirabella e Ilaria Macchia (sceneggiatrice del recente “Non è un paese per giovani” diretto da Giovanni Veronesi).
Un intrecciato percorso che porta a scoprire le “Parole d’Autore” e la “Voce agli Editori”; un sentiero intellettuale che invita al “salottino” che parla di green & bio, ai laboratori di teatro comico e scrittura creativa fino ad arrivare alla simulazione di uno scavo archeologico o allo spazio dedicato alle storie fantastiche, ai bambini e alla loro arte di essere semplici e naturalmente poetici. “Alla sua seconda edizione – spiega Pasquale Cappiello, responsabile organizzativo – il Festival del Libro ‘Borgo d’Autore’, nel centro storico di Venosa, ha lo scopo di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale e artistico di questo paese, ma anche di appassionare e trasmettere al pubblico l’amore per la cultura letteraria. E quest’anno, per quanto riguarda le attività, il Festival ha allargato i suoi confini: abbiamo creato una fiera del libro, all’interno della piazza dedicata al poeta latino, che vede case editrici provenienti da tutt’Italia; e poi, tante presentazioni e incontri con gli autori. Partiamo dai libri – continua Cappiello – per parlare di Cultura a 360 gradi: in particolare, teniamo molto alla promozione del territorio e lo facciamo ospitando le diverse realtà culturali della regione, come il corteo storico arbëreshe “Retnes” di Maschito o i Tamburi Medievali di Forenza che abbiamo avuto quest’anno. Allo stesso tempo – conclude – puntiamo a rilanciare la città di Venosa e le sue ricchezze attraverso un’iniziativa che possa contribuire a richiamare turisti da ogni parte d’Italia, nella convinzione che Venosa debba ambire ad un ruolo culturale importante nello scenario lucano e italiano”.
Ed è evidente che è questo di cui ha bisogno la Basilicata per uscire da quell’annaspamento economico-sociale che l’affoga: cultura, arte, parole; Bellezza, innanzitutto.
Marialaura Garripoli
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