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Conservatorio “Carlo Gesualdo da Venosa” - Festival di Musica Antica Thesaurus |
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11/04/2017 | Con il secondo semestre delle attività didattiche programmate per l’anno accademico 2016-2017, il CONSERVATORIO “CARLO GESUALDO DA VENOSA” DI POTENZA diretto per il secondo triennio da Umberto Zamuner sarà ancora una volta motore di un ventaglio di importanti iniziative musicali organizzate valorizzando, in diversa formula ma in un unico calendario di eventi proposti a seguire nei prossimi mesi, l’ambito della formazione, della produzione e della divulgazione culturale sul territorio.
Prima fra le iniziative concertistiche in programmazione, tutte a ingresso libero, il FESTIVAL DI MUSICA ANTICA THESAURUS MUSICAE 2017 ideato da Cosimo Prontera con la direzione artistica di Umberto Zamuner e dislocato in alcuni dei principali luoghi di culto della città di Potenza: la Chiesa di San Giovanni Bosco, la Chiesa di San Michele, la Chiesa di San Francesco, la Chiesa di Santa Maria del Sepolcro.
L’inaugurazione dell’edizione di quest’anno si terrà domani mercoledì 12 aprile alle ore 20.00 nella Chiesa di San Giovanni Bosco e, coincidendo con la Settimana Santa, il programma proporrà musiche dedicate alla regina dei dolori con un capitolo dal titolo STABAT MATER DOLOROSA. In ascolto, un capolavoro del primo Settecento e, in assoluto, una delle più alte pagine del repertorio musicale sacro di ogni tempo, lo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi, affidato alle voci soliste del soprano PATRIZIA CIGNA, attualmente docente della classe di Canto preso il Conservatorio “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza, e il contralto ROBERTA RITA, già allieva di Elisabetta Fiorillo e recentemente diplomatasi presso la medesima Istituzione sotto la guida della professoressa Cigna. Al loro fianco, il GESUALDO ENSEMBLE diretto da COSIMO PRONTERA. A complemento del programma, inoltre, una Toccata di un compositore del Seicento, Bernardo Storace e un Trio, sempre di epoca Barocca, a firma di Leonardo Leonardo, dunque al pari dello Stabat di Scuola Napoletana.
Il 2 febbraio 1736, su consiglio dei medici, il ventiseienne Giovan Battista Pergolesi (Jesi, 1710 – Pozzuoli, 1736), attivo sino a quel momento prevalentemente a Napoli, decise di trasferirsi sul litorale flegreo dove la quiete del Convento dei Cappuccini e il clima favorevole avrebbero potuto giovare al suo stato di salute, fortemente minato dalla tubercolosi. Furono giorni sereni, quelli di Pozzuoli, durante i quali il compositore di Jesi, giunto sedicenne nella città partenopea per continuare gli studi musicali entrando convittore nel Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo dove fu registrato con il nome del natìo paese marchigiano, ritrovò anche la spensieratezza per comporre lo scherzo a cappella “Venerabilis barba Cappucinorum”. Al centro di quelle poche settimane, nel cui corso il giovanissimo e già straordinariamente prolifico musicista vide peggiorare con rapidità le proprie condizioni di salute fino alla morte, avvenuta il 16 marzo di quello stesso anno nella cella del Convento dei Frati Minori Osservanti che oggi, dopo diverse modifiche all’edificio, ospita il carcere femminile sito lungo la panoramica via appunto intitolata al musicista, fu portata a compimento l’ultima, suprema sua composizione: si trattava del magnifico Stabat Mater per due voci soliste (canto e alto, più archi) commissionato dall’Arciconfraternita dei Cavalieri della Vergine de’ Dolori, istituzione ormai stanca di ascoltare lo Stabat di Alessandro Scarlatti, eseguito da oltre un ventennio tutti i primi venerdì di Quaresima durante l’esposizione del Santissimo Sacramento “con edificante pompa”.
Capolavoro in bilico fra storia e leggenda, fra il sublime della tradizione musicale sacra e le agilità canore del teatro d’opera profano ma, innanzitutto, sintesi superba del tessuto sociale ed artistico di un Settecento napoletano all’epoca al centro dell’attenzione culturale internazionale, lo Stabat Mater è l’ultimo altissimo documento di riflessione dell’uomo e dell’artista Pergolesi. Dinanzi alla morte, dinanzi a Dio. Un “poema del dolore” come ebbe a definirlo Vincenzo Bellini, elaborato sul tema della Passione così come descritta dalle plastiche venti strofe inanellate in triadi di versi in rima nella celebre Sequenza duecentesca attribuita a Jacopone da Todi.
L’autografo della partitura pergolesiana si conserva, a tutt’oggi, presso il Fondo musicale dell’Archivio dell’Abbazia di Montecassino.
Patrizia Cigna
Soprano lirico leggero apprezzata sin dai suoi esordi per le sue spiccate capacità vocali unite alle sue doti interpretative riconosciute unanimemente da pubblico e critica. L’amore per la lirica nasce con la passione per il teatro Mozartiano esplodendo con i suoi primi debutti in ruoli come Despina e die Königin der Nacht fino a personaggi per lei ideali quali Susanna e Ilia.
Il suo interesse all’approfondimento del personaggio la portano a vincere, già nel 1994, il suo primo Concorso Internazionale William Walton cantante-attore che le apre le frontiere facendola debuttare nel Don Pasquale con il giovane Juan Diego Florez.
Dal 1997, data della sua prima incisione discografica, ha partecipato come protagonista a numerose registrazioni, molte delle quali in prima assoluta, come Il Filisofo di campagna di Galuppi; I virtuosi ambulanti di Fioravanti; Lo Sposo burlato di Paisiello; Il Paria e La Romanziera e l’uomo nero di Donizetti; Il Re di Giordano nel Dvd per Bongiovanni, collaborando inoltre con Naxos, Marco Polo, Kicco Classic, RAI, Tactus e con Decca per il DVD del Nabucco Areniano del 2007 diretto da Oren al fianco di Nucci e Guleghina.
Particolarmente apprezzata dai registi con cui ha avuto la fortuna di collaborare tra i quali Michele Placido, Irina Brook, Ian Judge, Francesco Micheli, Paolo Panizza, Stefano Vizioli, Pier Luigi Pizzi e Denis Krief, quest’ultimo conosciuto in un’indimenticabile messa in scena de L’Etoile du Nord di Meyerbeer al Wexford Festival Opera del 1996 dove Patrizia mette in risalto la sua verve scenica dimostrando la sua innata predisposizione per l’opera comica che la porta ad affrontare brillantemente numerosi ruoli di questo genere tra cui degna di nota la sua Zerbinetta nell’ Ariadne auf Naxos nella versione più acuta del 1912 voluta a Bari da Arnold Bosman nel 2004.
Nonostante questo molti sono i ruoli seri in cui lei si trova ad eccellere uno fra tutti Amenaide in Tancredi che debutta con una personale affermazione nel restaurato Malibran di Venezia nel 2001.
Raffinata interprete si pregia di aver collaborato con direttori di fama internazionale quali Daniele Gatti, Paolo Olmi, Umberto Benedetti Michelangeli, Diego Fasolis, Carlo Rizzi, Alberto Zedda, Massimiliano Stefanelli, Roberto Zarpellon, Federico Maria Sardelli, Daniel Oren e Zubin Mehta.
Musicalissima interprete anche del repertorio concertistico spazia da Monteverdi a Mahler comparendo nei cartelloni di tutta Europa ricordando in particolare una ripresa per la Radio Slovena dei Carmina Burana a Maribor, l’esecuzione di arie di coloratura di Mozart alla Sala Sinopoli del Parco della Musica a Roma, Ein Deutches Requiem a Vienna e la JoahannesPassion di Bach a Salisburgo con i Salzburger Bach Chor.
Cosimo Prontera - Nasce a Brindisi e riceve una formazione classica diplomandosi brillantemente in Organo e Composizione Organistica e col massimo dei voti in Clavicembalo presso i Conservatori di Lecce e Bari. Perfeziona gli studi con Toon Koopman, Wolfang Zerer, Eduard Koiman, e in basso continuo e musica da camera con Jesper Boy Cristensen ed Errico Gatti.
Presso il Centro di Musica Antica La Pietà dei Turchini di Napoli continua lo studio della prassi del basso contino con Guido Morini e la direzione del repertorio napoletano del Sei e Settecento con Antonio Florio.
Col musicologo Dinko Fabris (Presidente della società internazionale di musicalogia) cura un lavoro di ricerca sulla scuola napoletana del Sei e Settecento con particolare riferimento a Gaetano Greco e Leonardo Leo, presentandolo in conferenze-concerto in diverse città italiane.
Per la Casa Editrice “IL Melograno” di Roma nel 2003 pubblica la prima edizione scientifica de “Le Composizioni per Tastiera” di Leonardo Leo; il volume è stato presentato da Carli Ballola, in occasione del trecentenario della morte dell’autore; dello stesso è in fase di ultimazione il secondo tomo “I Partimenti”, ed “I Concerti per violoncello”.
Nel gennaio 2006 è nominato dall’Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi di Brindisi e Ostuni responsabile della tutela e salvaguardia degli organi storici presenti sul territorio.
Di lui hanno espresso parole di elogio: Il Giornale della Musica, Rai 3, l’Espresso, Il Corriere del Giorno, Roma, La Gazzetta del Mezzogiorno, La Repubblica, Quotidiano, Il Secolo XIX, Avvenire, il Mattino Il Giornale della Musica, il Corriere della Sera, Il Messaggero, Avvenire, Il Secolo XIX, Il Mattino, Contrappunti, e riviste specializzate come Amadeus, L’Opera International de Paris, CD Classica, Musica, Contrappunti, L’Opera, Musica e Scuola, Strumenti e Musica, Sipario ed altri.
E’ titolare della cattedra di Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio “Gesualdo da Venosa” di Potenza. Nello stesso Conservatorio è docente di pratica del basso continuo e organo antico nell’ambito del biennio di specialistico in “Musica Antica”. Ha collaborato come docente con l’Università della Basilicata ai Master di alto perfezionamento in Musica Antica e con L’Università di Bari.
L’attività musicale, sia come solista che come continuista, si svolge collaborando con diversi ensemble, solisti e direttori più in luce nel panorama nazionale ed internazionale come i violinisti Enrico Gatti, Stefano Montanari, Francesco D’Orazio, Federico Guglielmo, il flautista Marcello Gatti, i soprano Gemma Bertagnolli, Cristina Miatello ed il sopranista Paolo Lopez, i contralto Sara Mingardo, Gloria Banditelli, il violoncellista Gaetano Nasillo, i direttori Annibale Cetrangolo, Giovanni Acciai.
Nel 1997 fonda La Confraternita de’ Musici, ensemble/orchestra con strumenti originali che dal suo nascere riceve lusinghieri consensi di pubblico e critica registrando per Rai1, Rai3, Radio Rai 3, Radio Vaticana, BBC radio, RadioTallin, DRS 2 Svizzera.
E’ direttore artistico e scientifico del Centro ricerche Musicali l’Organo di Trivigno che lo scopo di censire, studiare e ridare voce all’immenso patrimonio degli organi storici della Basilicata.
Oltre che a codirigere il Festival di musica antica “Thesaurus Musicae” di Potenza giunto alla VII edizione, è membro della British Harpsichord Society e dal 1997 dirige il Centro Studi Musicali “Leonardo Leo”, istituzionalizzato dalla città di San Vito dei Normanni, paese natale del maestro napolitano ed il Barocco Festival - Leonardo Leo, festival di musica antica giunto alla XVI edizione, ormai dichiarato come uno dei migliori festival del sud Italia.
La locandina del Festival progettato da Cosimo Prontera proporrà a seguire:
Mercoledì 10 maggio 20.00, Chiesa S. Michele - Potenza
I VENEZIANI
Albinoni, Marcello e Vivaldi: le sonate per doppia ancia.
TRIO | Pasquale Tronnolone oboe, Adriano Gianfredi oboe, Carmine Lavinia clavicembalo
Martedì 16 maggio ore 20.00, Chiesa S. Francesco - Potenza
FLORILEGIUM MUSICAE
Toccate, Sonate per due strumenti ad aria
DUO | Rocco Russillo flauto, Roberta Lovallo organo
Mercoledì 24 maggio ore 20.00, Chiesa Santa Maria del Sepolcro - Potenza
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Le Sonate da chiesa
TRIO | Alberto Maria Ruta violino, Anna Dibattista violino, Cosimo Prontera organo
Martedì 6 giugno ore 20.00, Chiesa Santa Maria del Sepolcro - Potenza
TUTTO È FESTA
Musica per le occasioni speciali
GESUALDO DA VENOSA WIND ORCHESTRA | Giovanni Pompeo direttore
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