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A Senise la settimana vocazionale: un dono tangibile di Dio |
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6/04/2017 | Dal 26 marzo al 2 aprile un gruppo di seminaristi del Seminario Maggiore di Potenza si è trasferito nella parrocchia di Senise per una Settimana di Animazione Vocazionale. Ventitré giovani seminaristi tra cui due diaconi transeunti, accompagnati dal Rettore don Nicolò Filippo e dal suo vice don Angelo Gioia, hanno fatto esperienza di comunità e lavoro parrocchiale. Durante la permanenza dei seminaristi abbiamo assistito a una vera e propria gara di accoglienza e gratitudine del popolo senisese verso la Chiesa. Davvero è stato sorprendente il modo in cui la comunità di Senise ha accolto i giovani seminaristi del Seminario Maggiore di Potenza, in occasione della settimana di animazione vocazionale, sottolineato in più occasioni dal rettore don Filippo. Otto giorni di interscambio culturale tra gli aspiranti sacerdoti e la gente: visite agli ammalati (110), incontri con le scuole ( 150 bambini della scuola dell’infanzia-55 della 1^ elementare-62 della 2^ elementare-41 della 3^ elementare – 52 per la prima confessione-70 bambini che quest’anno riceveranno la prima comunione- 200 della scuola media e 600 giovani della scuola superiore), momenti di preghiera e catechesi nei sei centri di ascolto nelle famiglie che ha coinvolto una larga partecipazione di coniugi, incontro con i fidanzati prossimi al matrimonio, incontro con i gruppi di preghiera, associazioni, movimenti, volontariato, ospiti dello SPRAR, con i bambini del catechismo delle scuole elementari e i ragazzi dell’ACR. Non sono mancati momenti di svago sportivo con un triangolare di calcetto tra seminaristi, migranti e giovani della parrocchia. Non poteva mancare la testimonianza del vice parroco don Nicola Caino che è stato l’organizzatore e il coordinatore di questi otto giorni d’intensa spiritualità.
“La settimana vocazionale che abbiamo vissuto è stata un’esperienza di grazia per tutta la comunità. Personalmente, vedermi quest’anno dall’altra parte visto che per ben quattro anni in seminario anch’io ho preso parte a questa esperienza, è stato veramente edificante viverla da sacerdote e da vice parroco che mi ha dato un sapore diverso, perché ho voluto insieme a don Pino far condividere e far assaporare ai ragazzi la bellezza di questa esperienza che noi viviamo a Senise. Devo dire che questa comunità è stata accogliente nella sua variegata rappresentanza, visto che ci sono vari movimenti e associazioni che hanno consentito ai ragazzi di fare un’esperienza veramente bella che gli ha fatto comprendere a cosa sono chiamati sia come sacerdoti e sia come uomini di Dio per essere pronti a rispondere a ogni esigenza. Vederla da seminarista queste settimane mi aiutavano a comprendere anche le aspettative che le comunità richiedevano, adesso da vice parroco è stato un voler far condividere con loro anche le aspettative che tutti i giorni noi abbiamo come la vita parrocchiale che ci richiede ogni giorno una maggior aderenza alla nostra vocazione e alla nostra scelta e soprattutto un legame profondo con Dio. Questa esperienza ci ha arricchiti e il fine è stato quello di fare vivere ai ragazzi un’esperienza formativa. Credo che insieme a don Pino siamo riusciti nell’intento e soprattutto abbiamo visto una comunità che si è lasciata toccare da questa esperienza di grazia e ha dato tanto ai ragazzi”.
Una sorpresa anche per il rettore don Filippo a cui abbiamo chiesto, a conclusione della missione, di voler esplicitare il significato che ha caratterizzato la settimana vocazionale.
“ Il senso di questa iniziativa s’inserisce in quello che è il lavoro ordinario di formazione che questi giovani portano avanti durante il tempo del seminario. Noi, ogni anno, nel tempo della Quaresima, chiediamo a una parrocchia della nostra regione di ospitarci per una settimana e di inserirci in quello che è il cammino ordinario della parrocchia durante quei giorni che noi trascorriamo con loro. Non è un’iniziativa sporadica ma s’inserisce da diversi anni dentro il lavoro formativo di questi giovani. Per noi è importante che loro si possano confrontare con la realtà ecclesiale e sociale per essere aiutati a capire bene le motivazioni della loro scelta. Il tempo del seminario non è isolarsi dalla vita della chiesa e dalla società ma è come allontanarsi per un attimo per vedere meglio poi la situazione in cui s’inserisce il ministero pastorale. Però è anche importante poter fare questo tipo di esperienze insieme e non singolarmente, perché i seminaristi singolarmente, ogni fine settimana rientrono, almeno questi del triennio nelle loro diocesi e il vescovo affida un tirocinio pastorale sul sabato e la domenica. E’ importante svolgere queste settimane in modo comunitario e misurarci con uno stile di collaborazione per mettere a fuoco la disponibilità del candidato al ministero sacerdotale a saper lavorare insieme per manifestare nelle attività pastorali il noi di un presbiterio che lavora e collabora con il vescovo e non muoversi con uno stile individuale per recuperare la tonalità ecclesiale del noi. L’altra finalità che noi riteniamo, essere importante è chiedere di ridestare questa sottolineatura vocazionale, perché ci teniamo che normalmente la pastorale abbia un respiro vocazionale per ricordare a tutti che la nostra vita umana e cristiana nasce da questa chiamata di Dio. Lo stesso papa Francesco ci ricorda che la fede è la risposta a un tu che ti chiama, ma questa risposta deve avvenire in un cammino ecclesiale comunitario”. Lo stesso rettore non ha lesinato parole di ringraziamento per tutta la comunità senisese che ha collaborato con entusiasmo a tutti i livelli: dal cibo, fino alla condivisione delle iniziative di preghiera e catechesi programmate. Tutto questo è anche segno della stima che hanno raccolto tra la gente don Pino e don Nicola che si è trasformata in stima nei confronti dei seminaristi e dei loro educatori.
Tanti sono stati i “momenti forti” di questi otto giorni. Come quello di giovedì 30 marzo che ha visto anche la celebrazione del precetto pasquale della compagnia dei carabinieri di Senise, guidata dal capitano Marco Di Iesu, con una celebrazione eucaristica nella cappellina di S. Biagio presieduta dal rettore don Filippo Nicolò. La settimana è terminata con una solenne celebrazione eucaristica in chiesa madre con i saluti e i ringraziamenti sinceri di una comunità sensibile a questi eventi che ha certamente segnato la vita di qualche nostro giovane, segno tangibile di un gran lavoro pastorale dei parroci don Pino Marino e don Nicola Caino.
Vincenzo Diac. Terracina
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